La vetrina di oggi ospita una delle novità editoriali che più mi attirano. Dalla sinossi e da quello che ho letto in giro, mi sembra un romanzo davvero interessante. Intanto ve lo presento, poi ne parlerò più avanti, quando lo avrò letto.
AGGIORNAMENTO: ECCO LA MIA RECENSIONE
Sono ancora qui, di Marcelo Rubens Paiva, La Nuova Frontiera 2025, traduzione di Marta Silvetti, pp. 288
Rio de Janeiro, 1971. La vita di Marcelo viene sconvolta dall’ombra opprimente della dittatura militare. Il rapimento del padre, un evento violento e improvviso, lo priva di un punto fermo, gettandolo in un abisso di paura e incertezza. La sua infanzia, un tempo serena, si trasforma in un incubo.
La madre, Eunice, una donna forte e coraggiosa, si erge a baluardo contro la violenza e l’oppressione. Con una determinazione ferrea, cerca di proteggere i suoi figli, cercando di mantenere viva la speranza in un futuro migliore. Con cinque figli da crescere e nonostante il dolore, Eunice, ingoia le lacrime e trova la forza di ricostruire la propria vita. Riprende gli studi e diventa avvocato, dedicandosi alla difesa dei diritti civili, alle lotte per la democratizzazione del Paese e alla ricerca della verità.
Ma il peso della dittatura si fa sentire: le continue minacce, la sorveglianza, l’isolamento. Nonostante tutto, Eunice riesce a trasmettere ai suoi figli i valori della libertà e della giustizia, instillando in loro il desiderio di un mondo diverso.
Con il passare degli anni, però, la malattia intacca la mente di Eunice, offuscando i suoi ricordi e la sua lucidità. È in questo momento che Marcelo, spinto da un bisogno profondo di verità e di giustizia, decide di intraprendere un viaggio nel passato. Scavando tra vecchi documenti, intervistando testimoni e confrontandosi con le proprie paure, cerca di ricostruire i frammenti di una storia spezzata. La ricerca del padre diventa un’ossessione, una sfida contro il tempo e contro il silenzio imposto dalla dittatura.
Marcelo si trova ad affrontare un passato oscuro e violento. Scopre dettagli atroci sulla sorte del padre, sulla brutalità del regime e sulle sofferenze inflitte a migliaia di innocenti. Il dolore è profondo, ma la sua determinazione non vacilla. Vuole dare un volto e un nome al padre, restituirgli la dignità che gli è stata negata. Vuole che la sua storia non venga dimenticata, che sia un monito per le future generazioni.
Con una prosa limpida e toccante, che alterna momenti di intensa emozione a sprazzi di ironia e disincanto, l’autore racconta una storia di resistenza, amore e giustizia, cercando di comprendere cosa sia realmente accaduto in quei giorni fatidici del 1971 e dando voce a un’intera generazione segnata dalla dittatura.
Il romanzo uscirà a metà gennaio in contemporanea all’adattamento cinematografico di Walter Salles, Premio per la Miglior sceneggiatura al Festival del Cinema di Venezia nel 2024. Intanto segnatevi il titolo.
Marcelo Rubens Paiva (San Paolo, 1959) è scrittore, drammaturgo e sceneggiatore. Tra le sue opere più note figurano i romanzi Felice anno vecchio (Feltrinelli, 1988) e Blecaute. I suoi testi affrontano temi di grande rilevanza sociale e personale, rendendolo una figura di spicco della scena letteraria brasiliana contemporanea. Ha ricevuto importanti riconoscimenti, tra cui il prestigioso Premio dell’Academia Brasileira de Letras per il copione di Malu de bicicleta, tre volte il Premio Jabuti per la letteratura e il Premio Shell di teatro per l’opera Da boca pra fora. Da Sono ancora qui è tratto l’omonimo film di Walter Salles, premio per la migliore sceneggiatura a Venezia.


Grazie 🙏 🐈⬛
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bellissima copertina, collage molto interessante
sì, la trama mi aveva suonato il campanello: ho visto il trailer del film domenica e sabato, sta per essere distribuito in Italia a breve, se ti interessa 🙂
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Adesso mi butto sul libro….
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