Il mestiere di leggere. Blog di Pina Bertoli

Letture, riflessioni sull'arte, sulla musica.

La quarta compagna

INCIPIT

San Pelagio (Trieste), 1978

A ottantun anni ho cominciato a guardarmi allo specchio.
Ormai mi sveglio prima dell’alba, ancora mezzo addormentata attraverso faticosamente la casa e vado in bagno a contemplare il mio riflesso, reso azzurrino dalla luce dell’aurora.
Sono veramente io quella là? Vecchia, rimpicciolita, quasi invalida. Sì, una vecchietta qualunque in una cittadina qualunque.
E allora quell’altra dov’è finita? Quella coraggiosa, pazza e incosciente, che ha rischiato tutto per la sua idea, che ha preso un sacco di botte, che è stata mille volte sul punto di essere ammazzata ma che l’ha sempre scampata, chi era? È esistita davvero quella?
E soprattutto, ero veramente io?
Gli echi lontani della sveglia mi strappano dal vortice dentro lo specchio.
Vado in cucina a preparare il caffellatte e il pane raffermo per la colazione. Colazione per due sulla cerata gialla del tavolo in cucina. Chiamo Ivana che si è riassopita con la sveglia tra le mani.
“Vieni a mangiare, dormigliona?”
Lei mi raggiunge, non dice niente. Di mattina è intrattabile e per non parlarmi accende la radio. Il giornalista recita le notizie.

Orsola Severini

Recensione