Pedro Salinas, il poeta professore, ha scritto versi indimenticabili. Aveva una enorme curiosità e si interessò di molti ambiti della cultura. Rileggere le sue poesie mi riporta agli esaltanti anni dell’Università, in cui passavamo ore a leggere i poeti spagnoli. La Generazione del ’27, che racchiude, insieme a Pedro Salinas, quelli che più amo: Jorge Guillén, Rafael Alberti, Luis Cernuda, Dámaso Alonso, Gerardo Diego, Vicente Aleixandre, Manuel Altolaguirre, Emilio Prados e il mio amatissimo Federico García Lorca.
Per la giornata dedicata alla poesia, vorrei condividere una poesia di Salinas tratta dalla raccolta “Presagios”, del 1923. Gli echi dei maestri Antonio Machado e Juan Ramón Jiménez aleggiano tra i versi.
«Non ti vedo»
Non ti vedo. So bene
che sei qui, dietro
una parete fragile
di mattoni e di calce, alla portata
della mia voce, se solo chiamassi.
Ma non chiamerò.
Domani ti chiamerò,
quando, non più scorgendoti,
fingerò che tu insisti
qui presso al mio fianco,
e che basta oggi la voce
che ieri tenni muta.
Domani … quando sarai
là dietro una
fragile parete di venti,
di cieli e di anni.



Istruzioni per l’uso dei versi in versi (endecasillabi sciolti):
Leggere piano, scandendo per bene
nella mente, lasciandosi dai versi
attraversare: si colga l’essenza.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Suggerimento assolutamente da seguire, grazie!
"Mi piace"Piace a 1 persona
Questa è stata la mia prima impressione di lettura; ci ho lavorato un po’ per renderla in versi, ma la sostanza è quella che mi è subito venuta in mente.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Solo chi vive di poesia ci poteva pensare…
"Mi piace"Piace a 1 persona
La cosa curiosa è che non vivo di poesia, ma studiando lettere ho un pochino di familiarità almeno coi classici, e allora…
"Mi piace"Piace a 1 persona
Non conoscevo, grazie….. “quanta sete la mia, questa ignoranza tormentata” (cit, JCM)
"Mi piace"Piace a 1 persona
Bellissima questa poesia, che non conoscevo come non conosco tanto il suo autore.
Al di là del piacere di assaporarne i versi, come ha scritto L’irriverente nelle sue istruzioni per l’uso ( l’ho riletta seguendole e ho sentito la differenza), ho pensato in maniera prosaica al suo significato. Non so perché o per chi sia stata scritta questa poesia ma ti ringrazio di avermela fatta conoscere. Una resa poetica stupenda di un processo che in psicoanalisi viene descritto come la capacità di rappresentarsi l’altro/a anche in sua assenza, cosa che rende possibile la separazione.
La metto tra le cose preziose.
"Mi piace"Piace a 1 persona