Seguo i temi del lavoro tutto l’anno per motivi professionali, ho a che fare quotidianamente con la formazione dei dipendenti e la sicurezza del lavoro. Trovo che la festività del primo maggio sia una ricorrenza ormai sbiadita, svuotata del suo reale significato, infarcita di retorica e di luoghi comuni, in cui molti parlano senza dire […]
via Primo maggio — Il Blog di Roberto Iovacchini
Condivido il post di Roberto perché è esattamente ciò che penso e lui è stato capace di scriverlo perfettamente. A quanto già detto da Roberto, rinforzo l’attenzione sullo sfruttamento dei lavoratori stranieri – soprattutto braccianti e edili – usati e ricattati, pagati quattro spiccioli e senza nessuna tutela. Mentre tutti, noi compresi, voltiamo lo sguardo dall’altra parte.
Se cercate romanzi che abbiano come tema il lavoro, vi ricordo che nella sezione “Tema lavoro” ne trovate molti, e se volete suggerirne altri di non presenti, vi prego di segnalarli qui.
Buona giornata di riflessione.
detesto il primo maggio, prima perché mi ricordava che non avevo un lavoro, adesso perché mi ricorda che il mio lavoro non conta nulla e SCADE sempre
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ecco appunto…
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E ai giovani chi ci pensa?
Governi sempre pronti nei loro “deliri”!
un caro saluto
Adriana
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Per loro è peggio che per i nostri genitori
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Grazie mille per questo spunto di riflessione: c’è poco da festeggiare purtroppo.
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Forse si può interpretare la ” festa” come una conservazione, come un tenace insistere sull’ importanza del lavoro, che resta sempre un principio costituzionale. Vero che oggi la crisi del lavoro è tragica ma…rimane sempre una condizione a cui tendere e di cui riconoscere la valenza civile, sociale e politica. Dopotutto, la festa è un rito e se togliami i riti civili e repubblicani restano solo quelli del “carnevale” permanente in cui siamo immersi. A me la festa del 1 maggio piace ( non so se si era capito …)
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Cara Renza, apprezzo il tuo commento, quello di persone – te, me e speriamo molti altri – che ancora si ispirano a ideali alti. Lo sconforto è tanto, ma forse è meglio essere un po’ più ottimisti e sperare che questo sia un ciclo in fase calante e che certi valori tornino “di moda”. Ciao!
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