I semifinalisti che hanno superato la fase di preselezione del Premio Letterario John Fante Opera Prima 2023 sono:

  • Ada D’AdamoCome d’aria, Elliot Edizioni.
  • Alice BignardiLa buona educazione, Edizioni e/o.
  • Camilla GhiottoTempesta, Adriano Salani Editore.
  • Chiara TagliaferriStrega comanda colore, Mondadori.
  • Jana KaršaiováDivorzio di velluto, Giangiacomo Feltrinelli Editore.
  • Kristine Maria RapinoFichi di marzo, Sperling & Kupfer.
  • Laura MarziLa materia alternativa, Mondadori.
  • Mattia CorrenteLa fuga di Anna, Sellerio Editore.
  • Valeria TronL’equilibrio delle lucciole, Adriano Salani Editore.

La Giuria di Preselezione ha scelto le opere semifinaliste, due delle quali selezionate dalla Giuria Tecnica.

La preselezione è stata curata da quattro gruppi di lettura universitari:

  • il Dipartimento di Lettere, Arti e Scienze Sociali dell’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” Chieti/Pescara;
  • la Biblioteca Vilfredo Pareto della Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”;
  • la Biblioteca dell’area di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”;
  • la Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università degli Studi di Teramo.

Le nove opere saranno ora valutate dalla Giuria Tecnica del Premio.
La Giuria è composta da:

  • Maria Ida Gaeta (presidente)
  • Mario Cimini
  • Masolino D’Amico
  • Claudia Durastanti
  • Maria Rosaria La Morgia
  • Nadia Terranova

Ecco i libri:

Libro vincitore del Premio Mondello 2023 – Opera italiana
Libro vincitore del Premio Flaiano Speciale alla memoria 2023
Libro incluso tra i dodici candidati al Premio Strega 2023

Un racconto di straordinaria forza e verità, in cui ogni istante vissuto è offerto al lettore come dono.
Daria è la figlia, il cui destino è segnato sin dalla nascita da una mancata diagnosi. Ada è la madre, che sulla soglia dei cinquant’anni scopre di essersi ammalata. Questa scoperta diventa occasione per lei di rivolgersi direttamente alla figlia e raccontare la loro storia. Tutto passa attraverso i corpi di Ada e Daria: fatiche quotidiane, rabbia, segreti, ma anche gioie inaspettate e momenti di infinita tenerezza. Le parole attraversano il tempo, in un costante intreccio tra passato e presente. Un racconto di straordinaria forza e verità, in cui ogni istante vissuto è offerto al lettore come un dono.

Una storia carica di tensione, di amore e di incomprensione, di dolore e di riscatto.

Quanto può cambiare una persona da una stanza all’altra della casa?”, si chiede la ragazza protagonista di questo romanzo, osservando incredula i cambiamenti continui di sua madre. Sua madre era una persona dalla faccia strana ma bella ed era una madre diversa con sua sorella, un’altra ancora con suo fratello e decisamente una moglie diversissima con suo padre. Una buona educazione è quella che Antonella ha sempre cercato di trasmettere a sua figlia Lisa. La meticolosità, la precisione e l’approfondimento di quelle lezioni è cosa indescrivibile. Così, da quando Lisa ha più o meno sei anni è costretta a trasformarsi in una spugna per assorbire la cascata di insegnamenti con cui la madre la travolge e la soffoca ogni giorno. La loro relazione non si evolve mai, finché Antonella non si ammala. Di lei e sua madre insieme Lisa ricorda vividamente soltanto il momento più triste della sua vita, vagamente tutto il resto. Un garbuglio di ciò che è accaduto e avrebbe voluto accadesse.
Questa, infatti, è la storia della malattia di sua madre, non com’è avvenuta realmente, ma come la ricorda sua figlia. Sono due cose completamente diverse.

Libro presentato da Alberto Galla nell’ambito dei titoli proposti dagli Amici della domenica al Premio Strega 2023

Con una scrittura di inconsueta sensibilità, Camilla Ghiotto dà voce a una generazione consapevole di dover combattere battaglie diverse da quelle del passato, ma non meno decisive.
Non è mai troppo tardi per imparare a essere figli, né per riannodare la memoria al presente. Renzo e Camilla non sono un padre e una figlia qualunque. Novantadue anni lui, diciassette lei, una vita intera li divide, o anche più d’una. Di quest’uomo che aveva già i capelli grigi quando è nata, che non ha mai visto giovane e forte come i papà delle sue amiche, Camilla si è sempre un po’ vergognata. E così, quando Renzo si ammala gravemente e viene ricoverato in una clinica dalla quale è presto chiaro che non tornerà più a casa, Camilla ha l’inconfessabile sensazione di potersi finalmente tuffare verso il futuro, senza voltarsi indietro. Mala malattia del padre la mette davanti alla consapevolezza che non si può costruire niente senza aver prima fatto i conti con le proprie radici, che non puoi perdere qualcuno senza aver provato a conoscerlo, e che forse le rimane ancora un po’ di tempo per essere davvero sua figlia. 

Una saga familiare luminosa e scellerata, la storia di un’emancipazione che passa attraverso il sangue, l’epopea di una ragazza che impara dal niente un alfabeto emotivo e che si salva anche grazie alla possibilità di un grande amore.
Tutto comincia nella provincia più dimenticata della Bassa Padana, dove una nonna feroce tiene in scacco la famiglia a colpi di umiliazioni e crudeltà. Il denaro per lei è potere, e il potere è controllo. La nipote, protagonista di questa storia, a cinque anni dice a sua madre: «Quando la nonna Viviana muore ballerò sulla sua tomba con delle scarpe rosse». Strega comanda colore è la storia di una ragazza che si oppone alla maledizione che la vita le ha scagliato addosso. Tra violenza, risentimento e tenerezza. La protagonista cresce affamata: vuole l’amore, vuole la bellezza ma vuole ancora di più i soldi.

Come si sopravvive allo strappo, alla perdita delle radici? Cosa resta, come ci si inventa di nuovo? Katarína torna da Praga a Bratislava per trascorrere il Natale insieme alla famiglia. Alle vecchie incomprensioni con la madre, si aggiunge la difficoltà di giustificare l’assenza del marito Eugen. Ma in quei pochi giorni ritrova anche le vecchie compagne di università, soprattutto Viera, che si è trasferita in Italia grazie a una borsa di studio e torna sempre più malvolentieri in Slovacchia. È una storia di assenze che pesano, di tradimenti, di desideri temuti e mai pronunciati, di strappi che chiedono nuove risorse per essere ricomposti, di sradicamento e di rinascita – una ricerca di sé della protagonista e del suo paese, entrambi orfani di un passato solido. (la mia recensione)

Per la famiglia Guerrieri, la pasta non era mai stata solo un piatto di pasta ma il sogno di generazioni di uomini e donne di quell’antico mulino, ai piedi della Majella, diventato, nel 1907, il Pastificio Guerrieri. Nella cascina di Roccasinara in cui abitavano da sempre, Giordano Guerrieri aveva provato a trasmettere quella passione ai suoi tre figli, ma solo Diamante, ventisettenne troppo ribelle e studentessa fuoricorso, era stata impiegata nello spaccio del pastificio. La morte improvvisa di Giordano, però, riporterà tutti a casa, e ciascuno dovrà fare i conti con quello che l’uomo ha lasciato dietro di sé. Il loro destino si intreccerà a quello della giovane Anila, di origini albanesi, senza una casa né un posto dove andare, con una bambina in grembo che non vuole e un segreto che toccherà la famiglia molto da vicino.

Libro presentato da Veronica Raimo nell’ambito dei titoli proposti dagli Amici della domenica al Premio Strega 2023

I ragazzi che non fanno l’ora di religione sono bengalesi, egiziani, italiani, cinesi. La protagonista di questa storia insegna loro una materia che si definisce a partire dal suo contrario. Nelle sue ore si inventa uno spazio in cui parlare con i ragazzi di sesso, di rapporti di potere tra uomini e donne, di discriminazione, razzismo, pornografia. Si appropria di questa zona franca per mettere in discussione le loro idee sull’identità di genere, l’orientamento sessuale, il consenso. E per farsi ascoltare da questi adolescenti, che a volte non sanno nemmeno l’italiano e magari dopo la scuola spacciano o fanno da genitori ai loro fratelli, li provoca, li spiazza, chiede la loro opinione, ascolta la loro musica, racconta di sé e della sua visione del mondo.

Libro vincitore del Premio Sereni e finalista della XXXI Edizione del Premio Fiesole Narrativa Under 40.
Anna e il vecchio Severino, la speranza di ritrovare e ricondurre a sé una moglie che è uscita di casa ed è scomparsa. Sulle sue tracce inizia un peregrinare per la Sicilia, un’indagine nel passato, un’immersione nella memoria, un esame delle proprie azioni e delle proprie scelte, dalle quali emergeranno le verità fino ad allora eluse, devastanti e impietose.

Libro presentato da Vivian Lamarque nell’ambito dei titoli proposti dagli Amici della domenica al Premio Strega 2023, Libro finalista del Premio Benedetto Croce 2023 – Narrativa
Per riconciliarsi con il mondo, dopo una storia d’amore finita, Adelaide torna nel paese in cui è nata, un pugno di case in pietra tra le montagne aspre della Val Germanasca: una terra resistente dove si parla una lingua antica e poetica. È lì per rifugiarsi nel respiro lungo della sua infanzia. Ad aspettarla c’è Nanà, ultima custode di casa, novant’anni portati con tenacia. Isolate dal mondo per quattordici giorni a causa di una nevicata, le due donne si prendono cura l’una dell’altra. I racconti di Nanà sono una biblioteca di esistenze. Tuffarsi nella memoria significa avere il coraggio di inventare un altro finale.

Ne avete letto qualcuno? Io ho letto solo Divorzio di velluto, e devo dire che mi è piaciuto molto. Vedremo chi rimarrà in lizza per il Premio…