Il Booker Prize – assegnato ogni anno a un’opera di narrativa scritta in inglese e pubblicata nel Regno Unito o in Irlanda – ha annunciato la longlist di finalisti per il 2023.
I 13 libri esplorano temi universali e di attualità: dai drammi personali profondamente commoventi alle tragicomiche saghe familiari; dagli effetti del cambiamento climatico all’oppressione delle minoranze; dalle scoperte scientifiche allo sport agonistico.
La giuria, presieduta dal romanziere Esi Edugyan, ha letto più di 160 romanzi prima di selezionare 13 titoli, tra cui quattro debutti; 10 autori sono stati nominati per la prima volta al Premio. Dal 2014, gli scrittori americani hanno diritto al premio. L’anno scorso, hanno costituito sei dei 13 finalisti; quest’anno, due americani compaiono nella longlist. In tutto, ci sono scrittori provenienti da sette paesi in quattro continenti.
Ci sono quattro scrittori irlandesi, molti dei quali si occupano di temi di storia, memoria e identità nazionale; rappresentano la più alta percentuale di finalisti di quel paese nella storia del premio.
Il passo successivo sarà di selezionare una rosa di sei libri, la shortlist, che verrà annunciata il 21 settembre. Il vincitore sarà annunciato a fine novembre.

Ecco i romanzi della longlist:
Ayọ̀bámi Adébáyọ̀ (Nigerian) A Spell of Good Things (Canongate)
Sebastian Barry (Irish) Old God’s Time (Faber & Faber)
Sarah Bernstein (Canadian) Study for Obedience (Granta Books)
Jonathan Escoffery (American) If I Survive You (4th Estate)
Elaine Feeney (Irish) How to Build a Boat (Harvill Secker)
Paul Harding (American) This Other Eden (Hutchinson Heinemann)
Siân Hughes (British) Pearl (The Indigo Press)
Viktoria Lloyd-Barlow (British) All the Little Bird-Hearts (Tinder Press)
Paul Lynch (Irish) Prophet Song (Oneworld)
Martin MacInnes (British) In Ascension (Atlantic Books)
Chetna Maroo (British) Western Lane (Picador)
Paul Murray (Irish) The Bee Sting (Hamish Hamilton)
Tan Twan Eng (Malaysian) The House of Doors (Canongate)
ECCO COSA POSSIAMO TROVARE IN TRADUZIONE ITALIANA
This Other Eden, by Paul Harding
Il debutto di Harding, Tinkers (L’ultimo inverno, pubblicato in Italia da Neri Pozza), ha vinto a sorpresa il Premio Pulitzer nel 2010 ed è diventato un bestseller inaspettato. Il suo terzo romanzo è ambientato nel 1911 in una comunità di etnie miste al largo della costa del Maine, che ha iniziato ad attirare l’attenzione apparentemente benevola dei continentali.
Paul Harding ha insegnato scrittura creativa a Harvard e all’Università dello Iowa ed è stato batterista in un gruppo rock con cui ha registrato due album e girato l’Europa in tour. Oggi vive a Georgetown, nel Massachusetts, con la moglie e i figli.

Nel nuovo romanzo This Other Eden, Un altro Eden, pubblicato in Italia da Neri Pozza, un reporter, un fotografo, due medici e tre consiglieri locali visitano un’isola rimasta isolata da qualche parte lungo la costa del Maine. Hanno viaggiato lì come parte di un comitato di indagine ufficiale e sono scortati da un insegnante missionario bianco, Matthew Diamond, che vuole insegnare latino e Shakespeare ai residenti “razzialmente” diversi dell’isola.
Dalla fine del Settecento fino al 1912, l’isola di Malaga accolse una comunità di pescatori composta da afroamericani, bianchi poveri e altre etnie che avevano trovato rifugio su quel lembo di terra nel Golfo del Maine.Nel 1912, il governatore dello Stato decretò “lo sgombero dei quarantasette residenti e la traslazione delle salme dei loro defunti”.
Un atto che sancì con efferata violenza la fine di quella comunità.
In Un altro Eden, con la grazia della sua impeccabile scrittura, Paul Harding ritorna su quella vicenda crudele per narrare una magnifica “storia fatta di poesia e luce solare”, come ha scritto il New York Times.
Siamo nei primi anni del ventesimo secolo negli Stati Uniti quando i pregiudizi razziali venivano spesso scambiati per verità scientifiche.
The house of doors, by Tan Twan Eng
Il romanzo in Italia è edito da Neri Pozza con il titolo La casa delle mille porte. Il romanzo di Tan Twan Eng racconta i segreti che si nascondono nelle famiglie infelici e sulle conseguenze nefaste che le piú ottuse regole sociali possono provocare. Un ritratto dell’Impero inglese in decadenza che illumina una scheggia di storia dimenticata, all’estremità del mondo.

Nel 1921, William Somerset Maugham è in viaggio nei mari della Malesia in compagnia di Gerald, un giovane americano che lo segue come un’ombra nelle lontane terre del Sudest asiatico, dove si consumano gli ultimi giorni dell’Impero britannico. Nelle acque dell’arcipelago malese, venti benevoli e violente tempeste monsoniche si alternano a rendere tutt’altro che agevole la navigazione. Sicché, quando Robert Hamlyn, un avvocato, amico di vecchia data, invita Maugham a fargli visita a Cassowary House, a Penang, lo scrittore accetta volentieri. Lí, nel giardino di quella casa in cui, tra le piante di ibisco, svetta la gigantesca casuarina che le dà il nome, Somerset Maugham incontra Lesley, la moglie di Robert. Lesley per tutti è memsahib, gentildonna inglese nata a Penang, città che ama profondamente. Con lei Willie sente subito un’intensa affinità, forse dettata dal carattere altero della donna che mette in moto la sua immaginazione, o forse dalla voglia di entrambi di sollevare il velo dal lato in ombra delle loro vite. Se Willie infatti è turbato da un matrimonio mesto, oltre che tormentato da problemi economici, Lesley sembra essere, o essere stata, in rapporti ambivalenti con Sun Yat Sen, carismatico leader rivoluzionario in esilio che si batte per rovesciare la dinastia cinese. Un uomo che, d’altra parte, potrebbe essere un ottimo soggetto per un futuro romanzo… I due si ritrovano cosí coinvolti in una danza di reticenze e lusinghe, fughe e confidenze che strapperanno a entrambi le rispettive maschere e infine la verità sull’amore che nutrono di nascosto: quello di Somerset Maugham per Gerald, che forse lo ricambia o forse lo sfrutta soltanto, e quello di Lesley per una causa, un’idea, o per l’uomo che ai suoi occhi la incarna.
Nato a Penang, Tan Twan Eng ha vissuto la sua infanzia in molti luoghi diversi in Malesia. Dopo aver studiato legge a Londra, ha lavorato in uno dei più importanti studi legali di Kuala Lumpur. È cintura nera di aikido ed è un attivista impegnato nella conservazione degli edifici storici. Il suo romanzo d’esordio, “The Gift of Rain”, è arrivato finalista al Man Booker Prize ed è stato tradotto in numerosi paesi. Vive tra Città del Capo e Kuala Lumpur. Elliot Edizioni ha pubblicato nel 2013 “Il giardino delle nebbie notturne”. Nel 2023 esce per Neri Pozza La casa delle mille porte.
Degli altri libri non ho trovato traduzioni in italiano; se per caso ne avete notizia vi prego di segnalarlo qui sotto nei commenti. Grazie!!!


ciao, grazie per questo articolo dettagliato. ho letto anni fa il libro di Harding che vinse il Pulitzer e l’ho trovato mortalmente noioso, quindi non sono particolarmente interessata a questo, che pure però mi sembra che si interessi a un momento della storia che ha il diritto di essere ricordato.
Invece mi sono già procurata La casa delle mille porte: da fan sfegatata di Maugham non potevo lasciarmi scappare un romanzo dove lui compare come personaggio. 🙂
credo però che lo comincerò a settembre.
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Ciao! Grazie per il commento così preciso. Anch’io mi ero avvicinata a Harding ma come te sono rimasta delusa. Mi sa che non è nelle mie corde..
Sicuramente anch’io leggerò La casa dalle mille porte, mi ispira molto!!
Buone vacanze e buone letture!!
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