Dopo settimane di pioggia, di vento e di temperature tutt’altro che primaverili, sembra stagliarsi all’orizzonte una speranza di cambiamento. Che sta tutto in questi pochi versi di Aleksandr Blok:
Il vento portò da lontano
l’accenno di un canto primaverile,
chissà dove, lucido e profondo
si aprì un pezzetto di cielo.
E sì, finalmente il cielo si è aperto “In questo azzurro smisurato“. E se i fiori sbocciano a mazzi, lo stesso si potrebbe dire dei nuovi libri che sbocciano sugli scaffali delle librerie. Un tripudio foriero di eventi come il Salone di Torino, ma non solo, ormai la penisola è animata da una grande costellazione editoriale che non perde occasione per rimpolpare i propri cataloghi e mettere a stretto contatto lettori e autori.
Nei giorni scorsi ho perlustrato le proposte delle case editrici e oggi vi propongo una sintesi basata sull’unico e sindacabile criterio che è semplicemente il mio gusto personale. Lascio a voi la possibilità di renderlo meno arbitrario segnalando titoli che ritenete interessanti.
PER CHI CREDE NEL POTERE DEI LIBRI, DELLA POESIA E NELLA POSSIBILITA’ CHE CIO’ DIVENTI SALVEZZA

Il nuovo romanzo – d’ispirazione autobiografica – del più amato scrittore islandese contemporaneo: una storia su come la vita può essere salvata dalla passione per i libri e per la poesia.
Forse la storia comincia nel 1969, quando lo scrittore aveva sette anni e il padre sulla sua Trabant, più imbarazzato che commosso, gli disse che mamma era morta, lasciando al figlio i suoi dischi, i suoi libri e un vuoto enorme. Poi arriveranno una matrigna, l’appartamento in uno squallido condominio di Reykjavík, i silenzi ostinati di un padre alcolista, lo scioglimento dei Beatles, l’immersione nella Bibbia e la scoperta amara del dio crudele dell’Antico Testamento. Il suo mondo è crollato e di lui si impossessa un furore senza nome, mitigato soltanto dalla solitudine e dalle lunghe estati trascorse nei selvaggi Strandir, nel Nord dell’Islanda, dove fantasia e realtà si confondono, i Beatles si riuniscono e i morti tornano, a implorare di non essere dimenticati. E se la vita è «una ferita che non si rimargina mai», il bambino si fa adulto e scopre la poesia chiuso nella biblioteca di Keflavík, conosce l’amicizia e impara a leggere il silenzio, forse anche quelli del padre. In un romanzo dove l’ispirazione autobiografica si mischia ad allucinazioni magiche, tra salti nel tempo e da un continente all’altro, Jón Kalman Stefánsson ripercorre a cuore aperto una vita intensa come tante e, munito solo di una penna che sa trovare la speranza quando tutte le luci si spengono, accompagna il lettore nei suoi luoghi oscuri.
PER CHI AMA I ROMANZI CHE RACCONTANO LA STORIA E I CAMBIAMENTI ATTRAVERSO LE VITE DELLE PERSONE COMUNI

Il nuovo romanzo della vincitrice del Premio Strega 2018 ci mostra il suo talento nell’indagare le vite di personaggi normali che, incrociando i grandi rovesciamenti della Storia, diventano destini eccezionali capaci di consegnarci, nel racconto immaginato, il senso di un’eredità collettiva.
Ripercorrendo gli inizi del secolo scorso alla ricerca di storie marginali, solo in parte note, conosciamo le sorelle Zanetta, maestre arrivate nella Milano dei fermenti per l’Expo del 1906, che aderiscono ai sogni socialisti per poi vedersi, la più giovane, arrestata per disfattismo negli anni subito successivi a Caporetto. Nella Merano del 1920, dove si respira una salubre aria di cura per i cagionevoli di salute, troviamo il dottor K., che crede di essere al centro di un intrigo spionistico nato dalla corrispondenza con la sua traduttrice, Milena Jesenská. In quest’Italia di inizio secolo, dove le voci straniere si intrecciano con l’orgoglio nazionale, incontriamo poi la figlia del grande poeta americano Ezra Pound, che vaga per Venezia spiata da un ragazzino che con lei ha condiviso l’infanzia nelle malghe del Tirolo. E il giovane Albert O. Hirschmann, che ha raggiunto la sorella e il cognato a Trieste, una città animata dallo spirito edonista e mercantile della sua borghesia fieramente italiana, quella stessa borghesia che di lì a poco avrebbe visto abbattersi sul proprio mondo le leggi razziali, come il più impensabile e terribile degli imprevisti.Ma i tempi di imprevisti, avrebbe teorizzato più avanti Hirschmann, sono anche tempi di possibilità che invitano a essere pensate, e percorse, a prescindere da come la Storia sia andata. Serve anche a questo la letteratura, ci dicono queste pagine, a rivivere dall’interno di ogni personaggio quel passato che non si è ancora chiuso, per provare a raccoglierne l’eredità irrisolta.

Un romanzo dalle sfumature gotiche, che racconta un grande amore e un conflitto sociale sullo sfondo di un paese lussureggiante e diviso, dove si incontrano leggende e realtà.
Trinidad, anni Quaranta. Nell’isola convivono diverse culture e religioni, e ricchezza e povertà si scontrano e si specchiano. I coniugi Dalton e Marlee vivono nel lusso della loro fattoria sulla collina. Ma quando un giorno Dalton scompare, Marlee si sente minacciata da strane presenze e spiriti maligni, e chiede ad Hans Saroop, il custode, di rimanerle sempre accanto. La famiglia Saroop, di religione indù, è costretta a combattere contro la povertà e emarginazione. Ma tra Hans e Marlee nasce un amore impossibile da nascondere, che abbatte i confini di classe.

Siamo in un villaggio russo attorno al 1918. La Rivoluzione è già avvenuta, la guerra civile è in pieno svolgimento, ma qui le notizie arrivano lentamente perché l’Impero dello zar è molto grande… Tuttavia anche in un luogo come questo il tempo non si ferma e le cose mutano e scorrono, un po’ come il fiume che lambisce il grande salice e le case. L’anziano del villaggio, Ilja, ad esempio, ha recentemente iniziato a fare le sue previsioni su piogge, temporali ed esondazioni con l’aiuto di un fragile tubicino dì vetro a cui tiene come alla sua stessa vita. Il vecchio Pjotr, invece, preferisce rimanere in ascolto del vicino fiume e dei suoi spiriti. E poi c’è Inna Nikolajevna, la moglie di Ilja, che è superstiziosa quanto Pjotr e che ha previsto l’arrivo di uno sconosciuto quando le è caduto il coltello. Già, lo sconosciuto: un giovane uomo con l’uniforme trasandata e lo sguardo turbato. Gli abitanti del villaggio lo osservano con sospetto, lo assillano di domande, eppure nessuno, nemmeno la piccola Annuska, riesce a capire perché sia giunto fin lì e, soprattutto, perché voglia rimanere… Yulia Marfutova ci conduce in un mondo sospeso tra magia e modernità, tra storia e oblio, in un tempo di rivoluzioni e idee nuove e ci fa incontrare personaggi che difficilmente dimenticheremo.

Rimasta orfana, Daniela arriva in Egitto e viene affidata alla nonna Francesca, ex ballerina, donna passionale e controversa che, come tanti italiani ed europei, a fine Ottocento si era stabilita in Medio Oriente per cercare una vita migliore. Con la morte della nonna la ragazza è costretta a trasferirsi presso Livia e Matteo, una coppia anticonformista che la introduce a una nuova dimensione politica. Intanto la situazione internazionale comincia a precipitare, e le vicende di Daniela si intrecciano con quelle della Storia.
“Ballata levantina”, pubblicato per la prima volta nel 1961, è un romanzo storico che rende la complessa ricchezza del mondo levantino: dalle contraddizioni borghesi del colonialismo in dissoluzione fino alla tragedia della Seconda Guerra Mondiale, raccontata attraverso le lotte degli antifascisti in Medio Oriente – che l’autrice, all’epoca speaker radiofonica al Cairo, visse in prima persona. Ma la storia di Daniela, tratteggiata con l’empatia profonda e riservata di Cialente, fa di questo libro anche un grande racconto di formazione sul difficile e incerto percorso di una ragazza che diventa donna. Daniela deve fare i conti con il bisogno di radici e riscatto, con la scoperta delle mille sfaccettature dell’amore e, più di ogni altra cosa, con l’indomito impulso di trovare la propria strada verso la libertà.
PER CHI CREDE CHE NELLA VITA SI POSSA SEMPRE RICOMINCIARE

Marnie ha trentotto anni e l’impressione che la vita le stia scivolando tra le dita. Piano piano, amici e amiche hanno preso le loro strade – matrimoni, figli – e ora vivono a Hastings o Stevenage, Cardiff o York, mentre lei è rimasta a Londra, con l’unica compagnia dei suoi libri, litri di tè e un telecomando che non deve condividere con nessuno. Non che il suo lavoro di correggere bozze la immerga nella folla.
Michael ha quarantadue anni e non sa bene come rimettere assieme i cocci della sua vita, andata in frantumi quando la moglie lo ha lasciato. Nonostante il mestiere lo porti a trovarsi sempre circondato di persone, perlopiù liceali nelle cui testoline tenta di inculcare la geografia, il suo unico conforto sono lunghe camminate solitarie nella brughiera. Un sedativo naturale di cui ha un bisogno disperato che tuttavia non è compreso da tutti, meno che mai dalla collega e amica Cleo, che si offre continuamente di accompagnarlo.
Fino a quando le generose offerte diventano un obbligo senza scampo e Michael si ritrova membro riluttante di una comitiva impegnata in un trekking che attraversa l’Inghilterra da costa a costa, dal Lake District a Robin Hood’s Bay, passando per le verdeggianti Dales e le atmosfere cupe delle Moors spazzate dai venti. Una comitiva di cui fa parte anche Marnie.
PER CHI AMA I ROMANZI IRONICI E ROCAMBOLESCHI

Una rocambolesca cronaca familiare che è anche il ritratto tagliente e critico della società bosniaca del dopoguerra.
Una giovane donna sulla trentina, rassegnata ai propri fallimenti e con la sola passione per le serie poliziesche, viene costretta dalla madre a raggiungere un remoto villaggio per partecipare al funerale di zia Stana, morta soffocata da un pezzo di pollo. L’improvvisa dipartita della zia rischia di mandare a monte la vendita della casa e del terreno di famiglia e catapulta la ragazza in una serie di situazioni folli e grottesche, tra strade di campagna melmose, tentativi di suicidio, infermiere furiose, poliziotti indolenti e scorte segrete di alcol…
PER CHI CREDE NELL’IMPORTANZA DEI LEGAMI FAMILIARI E NEL POTERE CHE HANNO NEL FORGIARE LA NOSTRA IDENTITA’

Un’autrice in cerca d’ispirazione. Un padre mai conosciuto. Un viaggio alla scoperta di un segreto nascosto troppo a lungo.
Le fiamme di cento candele rischiarano l’oscurità della cattedrale. Mentre veglia la bara chiusa, Delphine riesce soltanto a pensare che, con la morte della madre, ormai non c’è più nulla che la trattenga a Parigi. A diciassette anni, è finalmente libera di lasciare il collegio e inseguire il sogno di diventare scrittrice, sulle orme di un padre che non ha mai conosciuto, se non attraverso i racconti della madre.
Le storie di quell’uomo geniale e imprevedibile, svanito nel nulla dopo due anni intensissimi e senza sapere di aver concepito una figlia, hanno accompagnato Delphine fin dalla più tenera infanzia, instillandole il desiderio di poter essere anche lei, un giorno, al pari di quella generazione perduta d’intellettuali e poeti che ha cambiato la storia della letteratura. Adesso che ha iniziato a scrivere il suo primo romanzo, sente che è arrivato il momento di confrontarsi con l’uomo che, con la sua assenza, ha segnato la sua vita: Ernest Hemingway.
Così, Delphine si mette alla sua ricerca, in un viaggio che la condurrà dai vicoli oscuri di New York alle spiagge assolate di Cuba, dove forse le sue speranze s’infrangeranno contro una realtà che andrà ben oltre ciò che aveva immaginato… Una protagonista forte e in anticipo sui tempi, pronta a tutto per realizzare i propri sogni.
PER CHI CREDE CHE LA VECCHIAIA SIA UN’ETA’ DA VIVERE, CAPACE DI RISERVARE SORPRESE E ASPIRAZIONI

Gli ultimi sessant’anni di Nicola sono stati una corsa. Ha amato, ha promesso molto e dato molto meno, inseguendo un’idea tutta sua di felicità svagata. Ora ha ottantadue anni, e da tredici giorni ha preso in affitto una casa al mare tra le dune. Ogni mattina va a sedersi in spiaggia, in camiciola e calzoncini, quaderno e matita in mano, e osserva una ragazza pagaiare con eleganza tra le onde. Lu ha vent’anni e quando non va in canoa fa la commessa nella boutique di Evelina. A Nico fa venire in mente sua madre, anche se non le somiglia, come del resto nessuna delle donne della sua vita. Una madre morta troppo presto, reinventata dalla memoria e dalla fantasia, una madre che si faceva bella come un’attrice anche solo per uscire a fare la spesa, che cuciva abiti per le sue clienti, ma soprattutto per sé, quasi una disobbedienza, una fantasia peccaminosa, contro la gelosia furibonda del marito. Per questo gli abiti femminili per Nicola sono tuttora una festa, il segno di una passione ancora viva per le donne. Così nella boutique di Evelina assiste incantato, sedotto, al susseguirsi di blazer e caban, taffettà e seta damascata, che le amiche di Evelina prima e Lu poi si scambiano entrando e uscendo dai camerini. In una cittadina ventosa in cui sembra non accadere nulla, Nicola prova a districare le matasse di un variegato catalogo umano fatto di dispetti e pettegolezzi. E allora forse comprarsi un kayak, alla sua età, e andare a caccia di piovre giganti insieme al piccolo figlio di Lu diventa il modo per imbastire la trama di un’infanzia ancora tutta da scrivere, nell’inesausto tentativo di «trovare le parole giuste per dare un senso a ciò che mentre vivi viene giù a vanvera». Il vecchio al mare ha la malinconia di certi orizzonti meravigliosamente lontani visti la sera da terrazze piene di salsedine, e di quegli incontri casuali, un mattino d’ottobre sul bagnasciuga, che a distanza di tempo ricordiamo con gratitudine.
PER CHI AMA L’AVVENTURA E CREDE NELLA POSSIBILITA’ DI LASCIARSI ALLE SPALLE I FALLIMENTI GRAZIE AD UNA BARCA A VELA CHE TI SPINGE VERSO L’IGNOTO

Rotta su Crusoe è la storia avvincente di Cliff Demont, la cui vita cittadina, confortevole e borghese, va in pezzi all’improvviso. In una giornata ventosa del novembre del 1986, perde infatti il lavoro nello studio di architettura dove lavora da quattordici anni. E quando arriva a casa per dare la notizia alla moglie, la trova a letto con uno sconosciuto. Fine del lavoro e fine del matrimonio, tutto nello stesso giorno. Improvvisamente alla deriva, Cliff trova rifugio a bordo della barca a vela di un amico ormeggiata al molo di un fatiscente porto di Los Angeles. Ed è qui che inizia lo strano viaggio verso Crusoe. Una navigazione oceanica, ricca di colpi di scena, che cambierà per sempre la vita di Cliff. Un’avventura in mare che si legge tutta d’un fiato.
PER CHI AMA LE STORIE FAMILIARI CHE PORTANO ALLA RICERCA DELLE PROPRIE RADICI

Un uomo insegue una giovane, poco più di una bambina, che corre disperata per salvarsi la vita. Lui è somalo, lei etiope, si chiama Abebech, e verrà abbandonata in Somalia con una figlia e un vuoto incolmabile dentro di sé. Nel 1938 l’Africa Orientale Italiana è un regno coloniale, un nuovo impero nato da pochi anni.
Molti decenni dopo, nel 2015 a Roma, Dighei è una signora etiope dal carattere ribelle. Ha bisogno di prendere la cittadinanza, il governo ha imposto nuove regole per gli stranieri, anche per chi è in Italia da quarant’anni insieme al resto della famiglia. La nipote Saba aiuta la zia a muoversi nella burocrazia alla ricerca della agognata signora Meraviglia – come in casa chiamano la cittadinanza italiana. Si fa strada un turbamento che da nonna Abebech passa fino a Saba.
Un sentimento oscuro, un senso martellante e oppressivo di vuoto, forse un bisogno insoddisfatto di capire chi si è davvero. Dal passato emerge la storia di una famiglia sin dall’inizio sradicata.
In pagine che si muovono tra il presente e la Storia tutto è nuovo, diverso, inaspettato: gli spettri esistono davvero, la frustrazione quotidiana si scioglie in risata, il dolore viene condiviso senza vergogna, la violenza del passato si può disinnescare, tramutandola in una energia inattesa.

Sullo sfondo di un Paese in bilico tra antiche tradizioni e nuovi padroni, Dido Michielsen ci racconta la storia di una donna che oserà sfidare i pregiudizi della sua epoca e che non avrà paura di affrontare verità scomode, pur di rivendicare il proprio posto nel mondo.Isola di Giava, 1901.
Louisa non si è mai sentita a casa. Non presso la famiglia olandese che l’ha adottata subito dopo la nascita, educandola come un’europea per nascondere le sue origini giavanesi e dandola infine in sposa giovanissima a un uomo che lei non ama. E nemmeno tra i giavanesi, che la considerano alla stregua degli altri bianchi colonizzatori, se non peggio. Ma qualcosa cambia quando Louisa conosce Yoe Lang, un’intraprendente sarta cinese che sopporta a testa alta le discriminazioni degli europei, difendendo con orgoglio la sua cultura. È lei a incoraggiare Louisa a ritrovare se stessa, insegnandole a lavorare i batik, tessuti dipinti a mano con motivi tradizionali dell’isola. Eppure, persino nella quiete del laboratorio, tra stoffe e colori sgargianti, Louisa si sente come unakinnari, le creature mezze donne e mezze uccello della mitologia giavanese, che non appartengono né alla terra né al cielo. Forse, per Louisa, l’unico modo di riconnettersi con le proprie radici è rintracciare quella madre che non ha mai conosciuto e di cui nessuno sembra voler parlare. Anche a costo di riportare alla luce vecchi scandali e riaprire ferite mai rimarginate…
PER CHI CREDE CHE CI VOGLIA MOLTO CORAGGIO PER SUPERARE ESPERIENZE CHE SEGNANO

Rio de Janeiro, 2014: sono giorni di grande speranza ed euforia, con i Mondiali di calcio alle porte e la città nel pieno dei preparativi per le Olimpiadi. Júlia è socia di uno studio di architettura che sta lavorando ad alcuni progetti per il futuro Villaggio Olimpico. Un pomeriggio, prima di una riunione, va a correre nei pressi di Vista Chinesa, un belvedere all’interno della Floresta da Tijuca. Lì, un uomo le punta una pistola alla testa, la porta in un luogo isolato e la violenta. Anni dopo, la protagonista decide di scrivere una lunga lettera ai figli per dare voce alla sua storia, in cui racconta il dolore e la vergogna, i tentativi della polizia di trovare il criminale in una società in cui basta essere poveri per venire sospettati di stupro, le luci e le ombre di una città la cui bellezza mozzafiato convive con le disparità sociali e l’emarginazione.
Con grande abilità letteraria e scongiurando ogni forma di morbosità, Salem Levy riflette sul tema del superamento del trauma, sul senso di giustizia e sul desiderio di vendetta, per restituirci il percorso vivido e struggente di chi lotta per riprendersi il proprio corpo e la propria storia.

Nel suo nuovo romanzo, Usama Al Shahmani racconta la devastazione di un’infanzia e di una giovinezza sotto la dittatura, il disastro della guerra, il tentativo di lasciarsi alle spalle esperienze traumatiche.
In Iraq la dittatura ha scompaginato ogni cosa, sconvolgendo anche la famiglia di Dafer. Costretto a lasciare il lavoro all’università per sfuggire agli scagnozzi di Saddam, Dafer ha commesso il “terribile crimine” di scrivere un’opera teatrale non allineata con il regime. Tra mille peripezie, attraversando Kurdistan e Turchia, riesce finalmente a rifugiarsi in Svizzera. Ottiene il permesso di soggiorno, trova lavoro, impara il tedesco. Ma ai genitori, della nuova vita non ha mai raccontato nulla, è sempre rimasto sul vago. Perché mai? Ha qualcosa da temere, da tacere?
PER CHI AMA LE STORIE DI AMICIZIA, E CREDE NEL POTERE DELLE STORIE

Francia, anni Cinquanta. Amiche inseparabili fin da piccole, Fabienne e Agnès sono cresciute a Saint Rémy, un piccolo paesino rurale. Agnès è beneducata e schiva, va bene a scuola ed è ignorata dalla famiglia; Fabienne è intelligente e feroce, e dopo la morte della madre e della sorella deve occuparsi del padre e del fratello. Le due ragazzine vivono in un mondo tutto loro, tra avventure ora innocue ora crudeli, create dalla sconfinata immaginazione di Fabienne, che un giorno affida ad Agnès una serie di macabri racconti perché lei li metta per iscritto. Le storie diventano un libro che viene pubblicato a nome di Agnès, e il successo è tale da catapultare la ragazzina a Parigi e poi a Londra, fino alla scuola d’élite di Mrs Townsend. Ma con il passare del tempo, Agnès si sente sola e sradicata, colpevole di vivere la finzione creata dall’amica, e così decide di tornare a casa per affrontarla. “Il libro dell’oca” è un romanzo vivido che racconta l’assoluta intensità di un’amicizia tra due ragazzine, in cui amore e violenza diventano inseparabili e creano un mondo più reale della realtà.
PER CHI AMA LE BIOGRAFIE (ROMANZATE) DEI GRANDI ARTISTI

Un affascinante romanzo sul pittore Oskar Kokoschka e l’amore fatale che lo legò ad Alma Mahler. Nella Vienna d’inizio Novecento, il giovane e solitario Oskar Kokoschka trasforma i suoi demoni in opere d’arte, suscitando sdegno e grande scandalo. Grazie all’aiuto del Maestro Klimt, l’artista riesce pian piano ad affermarsi frequentando i circoli intellettuali più prestigiosi e facendosi notare per l’eccezionalità del suo lavoro. Fatale l’incontro con la bellissima Alma Mahler, magnetica musa di numerosi artisti, da poco rimasta vedova del celebre musicista.
Quando la donna decide di lasciarlo e l’Europa è sconvolta dall’incubo della guerra, Oskar precipita di nuovo nell’abisso e, in preda al delirio, si fa costruire una bambola con le fattezze dell’amata, che paradossalmente lo aiuterà a dimenticarla.
In una Mitteleuropa ormai al tramonto, nell’imminenza della prima guerra mondiale, il romanzo ricostruisce le atmosfere dei circoli culturali del tempo. “La sposa del vento” è il racconto di un’ossessione sullo sfondo di un continente in decadenza.
PER CHI AMA I NOIR E SI INTERROGA SUL RAPPORTO TRA L’UOMO E GLI ANIMALI SELVATICI

Una notte, sulla montagna che sovrasta il borgo di Cimalta, accade un fatto di sangue orribile. Una strage destinata a sconvolgere per sempre la vita in paese. Le pulsioni represse e le paure ataviche trovano di colpo libero sfogo ed è a quel punto che comincia la caccia al mostro. La bestia. L’orso. Mentre i fucili sparano, s’intrecciano le vicende di quattro uomini, sulle cui esistenze gli artigli assassini hanno lasciato il segno più profondo: il potente sindaco che sogna lo scranno più alto della politica regionale; uno stimato cardiochirurgo che sogna di diventare primario; un commissario di provincia che sogna di diventare questore; un prete ribelle che sogna di ritrovare la fede. E quando il cerchio dei cacciatori in battuta inizierà a chiudersi inesorabile attorno al mostro, sarà forse troppo tardi per capire che il gioco, per tutti, è a perdere, e che ogni predatore, uomo o bestia, prima o poi rischia di diventare esso stesso preda. Un noir avvincente con al centro la difficile relazione fra l’uomo e gli animali selvatici, fra l’orso e i cittadini di una comunità, fra la sete di potere e la fragilità degli esseri umani.
PER CHI AMA I NOIR POLITICI E LE DISTOPIE

Zem Sparak passa la maggior parte delle sue notti in una buia sala al terzo piano di un frequentato locale del quartiere RedQ, dove grazie alle visioni procurate dall’Okios, una droga tecnologica che dà dipendenza come l’oppio, può ritrovare l’Atene della sua gioventù. È un pezzo che il suo paese non esiste più. Ormai espatriato, Zem non è altro che un volgare “cane”, un poliziotto declassato che batte la zona 3 di Magnapoli sotto le piogge acide e il caldo torrido. Una mattina, in quel quartiere abbandonato alla miseria, la scoperta di un corpo sventrato rompe la rinuncia dietro la quale Zem si è trincerato da anni. Assegnato a un’ambiziosa ispettrice della zona 2, Zem si lancia in una lunga indagine. Da qualche parte c’è una verità, lo sa. Ma ovunque a GoldTex, potente consorzio che assoggetta i paesi in bancarotta, regnano il cinismo e la violenza. Eppure, prima che tutto morisse, Zem ha conosciuto in Grecia il fremito della rivolta e la speranza di un futuro senza compromessi. Ha amato. E ha tradito.
Sotto i cieli di una megalopoli privatizzata, Cane 51 è l’eco del nostro inquietante mondo sia minaccioso che minacciato. Ma il romanzo contiene anche il ricordo bruciante di ciò che è stato, da trasmettere al domani.
PER CHI CERCA UN SAGGIO ATTUALE E LEGATO ALL’ECONOMIA “GREEN”

Quanto vale una balena? La domanda sembra al limite dell’osceno: le balene sono creature maestose il cui valore dovrebbe andare oltre l’impulso umano a quantificare. Eppure è un tema che gli economisti hanno preso seriamente in considerazione nel tentativo di convincere governi e aziende a valorizzare la fauna selvatica. Adrienne Buller analizza la logica del pensiero capitalista “verde” dell’attribuire un valore al vivente: dai cetacei alle compensazioni di carbonio fino ai prodotti finanziari come “obbligazioni legate alla sostenibilità”.
Adrienne Buller esamina i modelli che hanno definito la risposta delle istituzioni al collasso climatico e ambientale e si chiede: sono davvero soluzioni? Tracciando le intricate connessioni tra potere finanziario e crisi ecologica, Buller mette a nudo l’economicismo miope e incentrato sul mercato che sta minando il nostro futuro. Siamo guidati da una logica autodistruttiva, basata su una crescente influenza del settore finanziario sulla politica ambientale e su una conseguente creazione di nuove opportunità di profitto, dai mercati della compensazione alla “crescita verde” alla diffusa mercificazione della natura.
Per una reale salvezza del pianeta, l’economia dovrà cambiare approccio, abbandonando la visione miope della crescita senza compromessi e del guadagno a tutti i costi, e mettendosi al servizio di un vero progetto di rinnovamento, che affronti disuguaglianze e ingiustizie.
PER CHI AMA IL CINEMA E VUOLE CONOSCERE LA STORIA DELLE CASE DI PRODUZIONE ITALIANE

Dopo Per i soldi e per la gloria, prosegue il racconto del cinema italiano attraverso le voci dei più importanti produttori.
Se il primo volume si è concentrato soprattutto sulle grandi dinastie e sulle avventure legate a una stagione irripetibile, tra cinema d’autore, commedia e prodotti pensati per il mercato internazionale, in Champagne e cambiali Monetti e Pallanch orientano la loro ricerca sulle figure che hanno vissuto in prima persona il passaggio dal cinema in sala all’home video e alla distribuzione televisiva. Tra storie avvincenti e aneddoti spesso esilaranti, scorre davanti ai nostri occhi il ritratto collettivo di uno straordinario gruppo di sognatori e avventurieri che hanno tentato, con esiti alterni ma con lo stesso ammirevole coraggio, di trasformare la crisi di un’industria e di un modello di produzione culturale in una nuova opportunità. Fino a scalare Hollywood, dialogare con i grandi studios americani e concretizzare il sogno di un cinema europeo, in grado di parlare a diversi tipi di pubblico, e a paesi e culture differenti.


Anime insaziabili sembra molto carino, bella la copertina poi
pure Il funerale di zia stana sembra carino, cover simpatica
sbaglio o le copertine di paesaggi o piante stanno tornando di moda?
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vedo che anche tu, come me, osservi molto anche l’aspetto grafico… e sì, l’ho notato anch’io che molte copertine si ispirano ad elementi naturali…. segno dei tempi?
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io ho memoria visiva
come in libreria, mi fermo a leggere la sinossi se qualcosa di sfuggita mi colpisce
sicuramente, sennò non venderebbero
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questa carrellata di romanzi ha l’attrattiva di una tavola imbandita di ogni bendidio all’ora di pranzo.
ml
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che bella immagine, i libri come nutrimento ma anche come golosità!! fantastico
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Ottimo posto per mettersi comodo e scegliere il prossimo romanzo da leggere.
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Ho comprato Cane 51, ma non l’ho ancora letto. Quando l’avrò fatto ti dirò cosa ne penso! 🙂
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Ottimo, allora aspetto la tua recensione!
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