Abbiamo spesso parlato e scherzato sull’importanza della copertina di un libro: l’immagine ad effetto, accattivante, provocatoria si può rivelare una strategia vincente per attirare l’attenzione e per stimolare la curiosità del potenziale acquirente. Poi, certo, il libro si sceglie sulla base di altri criteri, ma la prima impressione rimane lì.

Le case editrici si affidano a professionisti per decidere le copertine – esperti illustratori, graphic designer – e i risultati sono quasi sempre apprezzabili. A volte, però, ci scappa la distrazione… o magari è stata una decisione presa di proposito… Vi è mai capitato di imbattervi in una copertina e pensare: questa l’ho già vista? Beh, vi assicuro che capita molto spesso…

E allora vediamo alcuni esempi:

Questo libro è stato pubblicato nel 2016 da Mondadori; lo avevo letto e ne avevo anche scritto sul blog (Qui). In copertina propone un’opera di Catrin Welz-Stein, The Storybook. Le illustrazioni di quest’artista contemporanea sono caratterizzate da soggetti surreali che esprimono sentimenti spesso nascosti. Catrin trae ispirazione per le sue immagini mistiche da romanzi fantasy, da storie per bambini e dalla cultura folclore.

In casa Bompiani, è uscito un altro libro, e guarda caso, in copertina troviamo la stessa immagine….

Chissà perché è stata scelta proprio questa immagine?

E ancora…

Feltrinelli utilizza questa copertina in una edizione del 2013; il dipinto utilizzato è La lettera d’amore di Jean-Honoré Fragonard (realizzata tra il 1770 e il 1773).

Fazi la usa nel 2019….

Bollati Boringhieri la usa nel 2020…

Feltrinelli e Rizzoli nel 2013 escono con una copertina identica, che propone un delizioso uccellino, il Diamante mandarino o Diamantino. L’immagine riproduce l’opera Java sparrow di Luke Stephenson.

Piemme nel 2015 esce con questa copertina:

Nel 2020 Garzanti la utilizza per il libro della Basso:

Accortisi dello svarione, ritirano subito l’edizione e la ripropongono con una nuova copertina:

Ecco un altro doppione: Beat nel 2015 propone un’opera di John Singer Sargent – pittore dell’Impressionismo americano – Elizabeth Winthrop Chanler (Mrs. John Jay Chapman), del 1893.

Era già stata usata da Elliott nel 2014:

Einaudi usa questa foto in copertina nel 2009:

Beat la ripropone nel 2012, e Neri Pozza la ripropone nel 2021

Guardate questa bella copertina:

Nel 2017 Nutrimenti pubblica il romanzo di David Constantine (ne parlo QUI) con un’immagine tratta dal film Vivre sa vie di Jean-Luca Godard. Nel 2024 NNEditore utilizza la stessa immagine per la copertina del libro di Deborah Levy:

Vi è capitato di trovare questo genere di doppioni?