Dilaga ovunque, di Vanni Santoni, Laterza edizioni 2023, pp. 144, con illustrazioni
Dilaga ovunque di Vanni Santoni, pubblicato nel maggio 2023 da Laterza, è un’opera letteraria innovativa che trascende i confini di genere, essendo piuttosto un ibrido tra saggio e romanzo, unendo l’analisi critica al racconto adrenalinico.
Ambientato nel vibrante mondo dei graffiti e della street art, il libro intreccia storia e attualità, esplorando le complesse relazioni tra arte urbana e istituzioni culturali. Al tempo stesso, rappresenta uno spin-off inusuale de I fratelli Michelangelo, approfondendo la figura di Cristiana Michelangelo e ampliando l’universo narrativo già esplorato da Santoni.
In linea con altri suoi romanzi a sfondo saggistico come Muro di casse dedicato alla cultura Rave, e La stanza profonda sui giochi di ruolo, l’autore indaga le sottoculture urbane, offrendo al lettore un’analisi approfondita di un fenomeno culturale di grande impatto.
Nati tra i vicoli di Philadelphia e New York negli anni ’70, i graffiti hanno conquistato il mondo in un’esplosione di colori e di stili. Da semplice atto di ribellione, sono diventati un fenomeno globale, trasformandosi da simbolo di marginalità a merce da esposizione nelle gallerie d’arte più prestigiose. Ma cosa rimane dello spirito trasgressivo delle origini?
Questo romanzo-saggio ci invita a un viaggio tra passato e presente, tra le prime tag sui muri e le aste milionarie, per scoprire come l’arte di strada, dopo aver sfidato le istituzioni e le convenzioni sociali, si sia infine integrata nel sistema che aveva cercato di marginalizzare.
Il libro di Santoni ci catapulta direttamente dentro l’azione: siamo a Barcellona, è notte fonda, tre figure si muovono nell’ombra, agili e determinate. Bombolette alla mano, cappuccio tirato su, si infiltrano nel deposito ferroviario, un luogo proibito che per loro rappresenta una tela urbana. Ma la loro azione viene interrotta bruscamente dall’arrivo dei Mossos d’Escuadra (il corpo di polizia regionale della comunità autonoma spagnola della Catalogna). Uno dei graffitari viene arrestato: è Cristiana Michelangelo, ex graffitara, artista outsider assorbita dal sistema. La sua carriera, apparentemente stagnante, nasconde una profonda insoddisfazione e un desiderio di tornare alle radici. L’invito a collaborare a un libro sui graffiti ricevuta da un misterioso signor V. (probabilmente lo stesso scrittore) diventa l’occasione per un tuffo nel passato, un viaggio introspettivo che la porterà a ripercorrere le tappe della sua vita e della storia dell’arte urbana.
Cristiana ci conduce per mano attraverso i ricordi della sua giovinezza, quando le strade erano le sue tele e la bomboletta spray, la sua bacchetta magica. Ci racconta della sua iniziazione alla street art, delle emozioni che provava dipingendo di notte, dell’adrenalina, del brivido della trasgressione e della libertà che sentiva nel creare arte al di fuori dei musei.
L’arresto a Barcellona diventa il punto di arrivo di questo viaggio interiore. Un gesto impulsivo che la riporta alle origini, ma anche una presa di coscienza: Cristiana non può più nascondere la parte di sé che appartiene alla strada.
Attraverso la sua storia personale, Cristiana traccia un percorso che va dalle origini dei graffiti alla loro evoluzione nel tempo, analizzando il rapporto complesso tra street art e istituzioni, tra ribellione e riconoscimento. Il suo sguardo, da insider e outsider allo stesso tempo, ci offre una prospettiva unica sulla storia di un movimento artistico che ha profondamente segnato la cultura contemporanea.
INCIPIT
E sì, avevi dimenticato cosa succede quando scavalchi una rete con su il cartello VIETATO L’INGRESSO (qui: PROHIBIT EL PAS) e salti dall’altra parte. C’è come un balzo di risoluzione, e non solo visiva, ma anche uditiva, olfattiva, tattile… Tutto diventa meglio definito; il mondo attorno, nel buio, cambia, e cambi tu, lo senti, è come vivere una trasfigurazione – in predatore, ma pure in preda: l’adrenalina amplifica i sensi; l’udito ora coglie ogni suono, anche minuscolo, vicino o lontano, e riesce a posizionarlo; l’olfatto riprende il suo spazio nei lobi frontali e disegna un campo di odori – piscio, nafta, freni di treno, quello di vernice delle bombole che i tuoi compari hanno negli zaini – ad affiancare nella mente la modulazione d’impressioni e contrasti prima impercettibili che le pupille, adattandosi all’oscurità, rendono ora manifesta, ed ecco apparire nettissima, nonostante la felpa nera e il cappuccio tirato su, Tea che appiccica un adesivo su una paratia di plexiglas alla tua sinistra, mentre **** è già oltre, ha passato due binari e sussurra, forte, un sibilo come uno sfiato di vapore: Cosa vi fermate? De qua, su!, e indica i due rodalies, i treni extraurbani, che dormono, arancioni e bianchi, il muso tozzo e squadrato da bestia mite, sulle rotaie di servizio.

Vanni Santoni (1978) ha pubblicato, tra l’altro, la saga di Terra ignota (Mondadori 2012-2017), I fratelli Michelangelo (Mondadori 2019), La scrittura non si insegna (minimum fax 2020) e La verità su tutto (Mondadori 2022). Scrive sul “Corriere della Sera”. Per Laterza è autore di Se fossi fuoco arderei Firenze (2011), Muro di casse (2015), La stanza profonda (2017, candidato al Premio Strega), Gli interessi in comune (2019) e Dilaga ovunque (2023).






Per la realizzazione della foto di copertina lo sfondo è stato scaricato da Wallpapaers.com.


Da (ex?) giocatore di ruolo, ti ringrazio per avermi segnalato questo autore. Per altro, secondo me i graffiti non sono nati semplicemente come atto di ribellione: sono stati, anche, un modo per riappropriarsi degli spazi urbani… prima che il capitalismo li assorbisse, come è molto bravo a fare, con tutto.
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Si, certamente. È uno dei temi che viene fuori nel libro.
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La stanza profonda, ma tutto lo scrivere di Vanni Santoni sulle ‘culture del gioco’, è allora per te imprescindibile! 🙂
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Ho aggiunto alla mia lista (ormai chilometrica) di libri da leggere, grazie!
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Buone letture!
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Per me, con Santoni non c’è nulla da fare: troppo lontano dai miei interessi, troppo ridondante come stile, troppo di tutto, non sono mai riuscita a leggerlo.
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Ha uno stile particolare, può non incontrare i gusti di tutti.
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