Mary Stevenson Cassatt, nata in Pennsylvania il 22 maggio 1844, da una famiglia benestante e colta, è passata alla storia per essere stata l’unica artista americana ad esporre con gli impressionisti. Nonostante il desiderio di Mary di diventare pittrice non fosse inizialmente appoggiato dalla sua famiglia, la sua determinazione la spinse a studiare presso la Pennsylvania Academy of the Fine Arts di Philadelphia.

Bambina che si sistema i capelli (1886)

Nel 1866, spinta dalla sete di conoscenza artistica e dalla volontà di perfezionarsi, si trasferì a Parigi, il cuore pulsante dell’arte europea. Qui, nonostante alle donne fosse vietato frequentare la prestigiosa École des Beaux-Arts, Cassatt non si arrese. Si dedicò allo studio autonomo, frequentando assiduamente il museo del Louvre dove copiava i grandi maestri e sviluppava il suo stile. Le sue prime opere vennero esposte con successo al Salon, il salone ufficiale di Parigi.

Bambine che giocano sulla spiaggia (1884)
Il bagno del bambino, (1893)

Col tempo, tuttavia, Mary divenne insofferente verso il sistema accademico francese, rendendosi conto che le opere delle artiste donne erano spesso discriminate e rifiutate dalla giuria del Salon. Fu in questo momento di frustrazione e ricerca di nuove vie espressive che la sua carriera prese una svolta decisiva: si avvicinò al gruppo degli impressionisti. Fu particolarmente ammaliata dalle opere di Edgar Degas, che divenne un suo mentore e un caro amico. Nel 1878, Cassatt ebbe l’onore e il piacere di esporre alla prima mostra degli impressionisti. In questo ambiente stimolante e progressista, si sentì finalmente a suo agio e poté dedicarsi con rinnovata passione alla sua arte.

Bimba su una poltrona blu, (1878)

Cassatt non fu solo un’artista di spicco, ma anche una figura chiave nella diffusione dell’impressionismo in America. Insieme al fratello Alexander, infatti, fu un’appassionata collezionista di opere di artisti come Monet, Renoir e Degas, contribuendo significativamente a far conoscere e apprezzare questi maestri in patria. Nel 1882 morì sua sorella Lydia, a cui era molto legata e che spesso le faceva da modella. Questa perdita le causò un dolore profondo che le impedì di dipingere per un certo periodo di tempo.

Madre e bambino (1890)
Giovane madre che cuce, (1900)
Colazione a letto (1897)

A differenza di molti dei suoi colleghi uomini, Cassatt si concentrò su soggetti che la sua condizione di donna le permetteva di esplorare con intimità e profondità. Il suo accesso privilegiato al mondo femminile le consentì di ritrarre scene quotidiane di madri e bambini, catturando l’intimità e la tenerezza delle cure materne.

La carezza del bambino (1890)

Allo stesso modo, le sue opere documentano le attività mondane delle dame e la vita delle donne della sua stessa classe sociale, offrendo uno sguardo autentico su un universo spesso inaccessibile agli artisti uomini. Cassatt non si limitava a una mera rappresentazione; il suo occhio attento e sensibile coglieva dettagli sottili, gesti effimeri e espressioni fugaci che rivelavano l’essenza delle emozioni e delle relazioni umane.

Giovani donne nel palco (1878–1882)
Donna con una collana di perle al Teatro (1879)
Nel palco (1878)

La sua ricerca artistica non si limitò ai soggetti; Cassatt intraprese anche un’intensa sperimentazione sul piano della tecnica. Un momento cruciale fu nel 1889, quando rimase profondamente colpita da una mostra di stampe xilografiche giapponesi all’École des beaux-arts di Parigi. La precisione delle linee, la purezza dei colori e la composizione innovativa di queste stampe affascinarono l’artista, spingendola a voler cimentarsi nella medesima tecnica.

La toilette, (1890-1891)

Pur adottando le sfide e le peculiarità della xilografia, Cassatt mantenne fedelmente i suoi soggetti prediletti, integrandoli con successo in questo nuovo medium. Questa fusione tra l’estetica giapponese e la sua visione occidentale diede vita a una serie di stampe originali e innovative, che arricchirono ulteriormente la sua produzione artistica.

Il te (1880)
Leggendo le figaro (ritratto della madre, 1878)

Mary Cassatt, sfidando apertamente le aspettative sociali del suo tempo, scelse di non sposarsi mai e non ebbe figli, una decisione piuttosto anticonvenzionale per una donna del XIX secolo. Curiosamente, questa scelta di vita non le impedì di dedicare gran parte della sua opera a soggetti materni, catturando con straordinaria sensibilità l’intimità e la complessità del legame tra madre e bambino. La sua profonda osservazione dell’universo femminile, sia nella sua sfera domestica che sociale, la rese una tenace sostenitrice dell’emancipazione delle donne.

Lydia legge il giornale del mattino (1878)
Lydia al telaio degli arazzi (1881)

Il suo impegno per i diritti femminili non si limitò alla rappresentazione artistica. Negli ultimi anni della sua vita, Cassatt si adoperò attivamente per la causa del suffragio femminile. Un esempio lampante del suo attivismo fu la mostra che organizzò nel 1915 a New York. Questa esposizione, allestita esplicitamente a sostegno del diritto di voto per le donne, presentava opere sue e di altri artisti di spicco, tra cui Edgar Degas. È interessante notare come Degas, pur essendo un caro amico e un ammiratore del talento di Cassatt, non condividesse le sue convinzioni sul suffragio femminile. Nonostante ciò, la sua partecipazione alla mostra testimonia l’influenza e la determinazione di Cassatt nel promuovere le cause in cui credeva, utilizzando l’arte come potente strumento di cambiamento sociale.

Summertime (1894)

Mary Cassatt e Berthe Morisot sono spesso accostate non solo per la loro partecipazione al movimento impressionista, ma anche per il loro ruolo cruciale come le figure femminili più importanti all’interno di questo gruppo rivoluzionario. Entrambe hanno sfidato le convenzioni sociali del loro tempo, scegliendo la carriera artistica in un’epoca in cui le donne erano relegate prevalentemente al ruolo domestico. Sebbene Morisot fosse una delle fondatrici del movimento e inizialmente “la” donna impressionista, e Cassatt si sia unita in un secondo momento, le due artiste svilupparono un’amicizia e un’influenza reciproca, testimoniata anche dalla corrispondenza.

Condivisero una predilezione per soggetti legati alla vita privata e familiare, esplorando l’intimità femminile e le scene di maternità con una sensibilità unica che la loro condizione di donne permetteva loro. Pur con stili pittorici distinti – Cassatt spesso con una maggiore enfasi sulla linea e la forma, Morisot più sulla morbidezza del colore – entrambe contribuirono in modo significativo a definire l’estetica impressionista, offrendo una prospettiva autentica e innovativa sulla vita quotidiana e sulle figure femminili del XIX secolo.

Autoritratto, (1878)

Non ho fatto cosa ho desiderato, ma almeno ho provato a combattere.

Il 14 giugno 1926 Mary Cassatt si spense a Château de Beaufresne, comune vicino a Parigi. Fu sepolta nella tomba di famiglia a Mesnil-Théribus. La Francia, in segno di riconoscimento per il suo contributo alle arti, l’aveva premiata, nel 1904, con la Legion d’onore.

Dipinto nella copertina: Lydia seduta nel giardino con un cane in grembo, (1880)