Gli acquerelli mi sono sempre piaciuti da morire. E’ una tecnica apparentemente facile; in realtà, ci vuole una grande abilità per creare immagini che richiamino alla memoria il soggetto ritratto senza riprodurlo come una fotografia, dandogli spessore emozionale ed evocativo. I colori sono difficili da mescolare e da stendere sulla superficie, non sempre si ottiene l’effetto desiderato e bisogna ricominciare daccapo.
Mi piace anche perché rende un po’ tutto “liquido”, intendo dire in movimento, in divenire e come se potesse scappare dal foglio e posizionarsi nella realtà. E’ una pittura fuggevole, come quando osservi il paesaggio dal finestrino dell’auto, del treno: un frammento che vedi scivolare, di cui ti resta un’immagine che è solo tua.
Maja Wronska dipinge acquerelli stupendi: guardando ogni sua opera mi sembra di avere visto quella scena, quelle persone per strada con i miei occhi, e col mio cuore.
Maja è polacca, è artista e architetto, si è laureata all’Università di Varsavia e questa sua formazione si vede in modo chiaro nella costruzione prospettica e nella resa degli edifici che dipinge. Ha una grande abilità nel disegno: per ogni sua opera parte dal disegnare il soggetto per poi passare alla resa pittorica, con una esplosione di colori. Anche sua madre era architetto e poiché non aveva a disposizione i programmi a computer per costruire i “rendering” delle opere, lo faceva alla vecchia maniera: disegno a mano e acquerelli o china. Quindi Maja fin da bambina ha osservato la madre e ha imparato con lei a padroneggiare questa tecnica.
Dopo l’università ha sviluppato maggiormente la sua vena artistica, creando uno stile personale. La resa di piazze, strade e edifici iconici è vibrante, magica.
Maja è molto presente sui social, quindi potete facilmente seguirla, se vi fa piacere.
Bellissime opere 😍
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Vero? io la adoro!
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Sembra tutto un tramonto!
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In effetti tra quelle che ho scelto molte sono “evening”
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Amo tanto le pitture ad acquerello in casa ne ho molte.
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bellissimo post Pina! Grazie
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grazie a te, e buona serata
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Non solo sono rappresentazioni precisissime, ma anche il colore ha una forza e un’energia del tutto particolari: in un certo senso, questo modo di ritrarli rende i monumenti e le piazze delle vere icone, quasi di design. Non so se mi sia spiegato bene, ma penso per esempio alla cattedrale di Mosca, con quei pochi e nitidi colori che le conferiscono un impatto visivo splendido: balza fuori dal foglio, anche gli spazi bianchi hanno una personalità.
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Hai proprio espresso quello che anch’io vedo in queste opere!
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Senza contare che sono un bellissimo album di viaggio, se l’autrice è stata fisicamente nei luoghi che ha ritratto, come penso. Le cartoline più belle che si possano realizzare 🙂
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Sì, ho letto che ha girato molto. Non so se tutti i posti che ha ritratto, ma gli artisti sanno viaggiare anche con la fantasia…
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È molto vero. Penso anche a scrittori come Verne o Salvati, quasi mai usciti di casa…
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Salgari…
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Se non ricordo male, non era mai stato nei posti che descriveva; ma potrei citare anche l’Omero dell’Odssea e Dante… 😉
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Esatto. I due viaggiatori di cui parli sono al di sopra di tutti!
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C’era anche una barzelletta…
L’editore furioso a un autore: “Lei mi ha fatto pubblicare un libro sul Polo Nord senza averci mai messo piede!”
“Lo ammetto, ma quando Dante pubblicò l’Inferno, il Purgatorio e il Paradiso nessuno ha fatto storie!” 😉
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Inattaccabile!!!
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Sì, e poi è una storiella carina… fra l’altro, secondo il racconto di Boccaccio, allora molti popolani credevano che Dante viaggiasse nell’Inferno per scrivere i suoi versi, e l’additavano per strada. Poi bisogna sempre vedere che cosa fosse aneddoto e che cosa esagerazione 😉
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Davvero gradevoli queste opere.
Bello venire a conoscenza di esse dal tuo blog.
Buon lavoro, Pina!
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Hanno molta personalità ed energia
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Semplicemente stupendi: colori vibranti che trasmettono emozioni uniche. Grazie, ancora una volta, per i meravigliosi viaggi nel mondo dell’arte che regali a me a ai tuoi lettori :)!
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Grazie a te Benny!
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Mi fai conoscere mondi bellissimi, liberandomi dalle parole. Stupendo.
L’acquerello ha poi una magia unica.
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Felice di stupirti!
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Belli questi acquerelli! Spesso l’acquerello non viene valutato pari ad altre tecniche, ma come una cosa veloce, un appunto di immagine, preparatoria. A me invece piace molto ma personalmente l’ho sempre trovato difficile e quando dipingevo preferivo l’olio perché mi permetteva di lavorarci su, di tornarci. Come con la parola scritta. Invece l’acquerello ha immediatezza, anche se devi conoscere la tecnica.
Mia sorella, invece, al contrario ha buona resa con gli acquerelli e meno con l’olio. Ho sempre pensato che anche la scelta del modo di dipingere possa essere legata allo stile di personalità.
Scusami per la lungaggine personale ma mi hai stimolato pensieri con questo tuo post. Ciao
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Anzi, grazie per le tue riflessioni, che vengono da una esperienza diretta e quindi sono molto interessanti.
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