Dopo Chiari nel 2020 e Vibo Valentia nel 2021 è Ivrea la capitale italiana del libro nel 2022. Lo ha annunciato il ministro della Cultura, Dario Franceschini. “Tra le altre proposte, tutte di qualità e meritevoli di attenzione, la candidatura di Ivrea si segnala per la capacità di mettere in rete le molteplici energie del territorio, di aprirsi alla dimensione internazionale, di proporsi come luogo dove si immagina il futuro del libro e della lettura” ha affermato il ministro, leggendo le motivazioni per le quali la giuria del premio, presieduta da Marino Sinibaldi, ha scelto Ivrea tra le altre sette città finaliste: Aliano, Barletta, Costa di Rovigo, Nola, Pistoia, Pescara e Pordenone.
Proseguendo la lettura della motivazione del premio conferito dalla giuria a Ivrea – motivazione definita “davvero bella”, il ministro Franceschini ha affermato che “la straordinaria eredità culturale e tecnologica della città viene rivendicata senza nessun orgoglio campanilistico, ma come forza propulsiva del progetto di città capitale, come l’ispirazione di una visione che può diventare un modello all’altezza dei nostri tempi”.

“L’attenzione alle nuove dimensioni digitali dell’esperienza culturale – ha aggiunto il ministro – rappresenta un ulteriore elemento di forza che sarà messo a disposizione non solo della comunità locale. Infine, l’attenzione all’attività di comunicazione potrà rendere il titolo di città capitale del libro sempre più significativo contribuendo a indicare nella cultura, e in particolare nella cultura del libro, un elemento di coesione e di condivisione per le nostre comunità alle prese con le ferite della pandemia“.
“È un momento positivo per il libro e per la lettura. Finalmente dopo anni negativi ci sono dati di crescita numerica delle vendite” ha detto Franceschini, “Credo che l’azione migliore sia di lavorare ad una crescita del numero dei lettori attraverso molte iniziative che funzionano le fiere dei libri, le feste, le campagne promozionali, e funzionano anche le misure che abbiamo messo in atto quest’anno, i 30 milioni di euro che adesso saranno permanenti da devolvere alle biblioteche per l’acquisto di libri nelle librerie del territorio, e l’app18″. “E poi davvero – ha proseguito Franceschini – la Capitale italiana del libro e’ un meccanismo virtuoso che crescera’ anno per anno come e’ capitato la Capitale della Cultura”.
“Siamo davvero felici di questo riconoscimento, frutto di un grande lavoro in cui abbiamo profondamente creduto” ha detto il sindaco di Ivrea, Stefano Settori. “Ivrea potrà condividere con tutta Italia lo straordinario patrimonio culturale che custodisce ed essere per un anno intero il palcoscenico di tutto ciò che ruota attorno al mondo dei libri. Aspettiamo qui i lettori, gli scrittori, gli editori, i librai per creare insieme il Manifesto per il futuro del libro e dare vita a un anno che faccia davvero diventare la lettura patrimonio collettivo“. “I mio grazie – conclude – va a tutti coloro che ci hanno sostenuto, dai cittadini agli addetti ai lavori fino ai partner pubblici e privati”.

Dopo il sindaco, ha preso la parola Costanza Casali, Assessore alla Cultura di Ivrea: “Ivrea Capitale del libro è un bellissimo successo e sono felice che la mia città possa fregiarsi di questo titolo così prestigioso. La prima soddisfazione l’abbiamo avuta pochi giorni fa nell’audizione con la Commissione, che ha elogiato il nostro lavoro, i progetti contenuti e l’entusiasmo che si respirava intorno alla candidatura. Un grazie speciale va a tutto il mondo Olivetti, che si è messo a disposizione per questo progetto. Adesso non abbiamo un minuto da perdere perché l’anno è già incominciato. Ci metteremo al lavoro sin da subito con il team che ha realizzato la candidatura per partire quanto prima con il programma presentato nel dossier”.
Fonti: AGI/ANSA

Oh, anche Aliano! Mi sarebbe piaciuto se avesse vinto 🙂
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Eh, sì, Aliano sarebbe stata un’ emozione forte. Ma, a ben guardare, Levi era piemontese, anche se aveva scelto la Lucania come terra di vita e di morte; Ivrea ci riporta a Olivetti, alla sua esperienza meravigliosa e falciata via. Adesso i suoi scritti vengono pubblicati ed è interessante rileggerli. Vedere la sua azienda, ora una cattedrale nel deserto, è un’ esperienza dolorosa ma necessaria, poi Ivrea è bella e in fondo a tutto ci metterei che lì ho mangiato un bonet favoloso. 😉
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Ci sono indubbiamente validissime ragioni, e sarebbe il caso di conoscere meglio sia Ivrea che l’esperienza di Olivetti che il favoloso bonet, ma io lo dicevo anche per i monachicchi, quelli son permalosi e se la prendono poi 😉
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Grazie a tutte e due per questi approfondimenti. Credo che nel nostro Paese, ogni città e paese possa a buon diritto candidarsi… È la nostra ricchezza più grande 💪
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Valeria, non ci avevo pensato😁 In effetti, i monachicchi sono molto permalosi… Sarà meglio che si prometta, giurin giurello, che Aliano sarà la prossima sede. Anzi, lanciamo subito una petizione su Change org, sperando che la leggano…😉
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Nahh, non sapranno nemmeno il significato di petizione e se glielo dici penserebbero probabilmente a tutt’altra cosa. E chissà, potrebbero anche vendicarsi così!
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Giusto!!
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davvero felice di questa scelta, Ivrea la merita, ha una tradizione di cultura e una densità di librerie e biblioteche da far invidia a cittadine ben più grandi di lei.
e poi sono orgoglioso di contribuire anch’io nel mio piccolo al suo mantenimento “culturale” essendo nei suoi negozi che mi rifornisco di libri 🙂
ml
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Ivrea sicuramente lo merita. In generale credo che il Piemonte sia una delle regioni d’Italia dove si legge di più, e forse bisognerebbe indagare perché e magari scoprire che ci sono dei modelli da condividere con altre zone per aiutarle a sviluppare questa propensione.
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per quel che riguarda Ivrea credo che ancora siano i frutti di ciò che seminò Adriano Olivetti.
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Sono di Costa di Rovigo e amo leggere. Sono contenta che abbia vinto Ivrea dove per altro mia mamma che fu poetessa, vi trascorse alcuni anni della giovinezza, di cui serbava buonissimo ricordo.
Arrivederci ad Ivrea.
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Grazie per questo bel ricordo, cara Elda. Arrivederci, sì, ad Ivrea!
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gran bella idea pina conosco poco la tua città ma già contavo di rifarmi presto. abbraccio
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Ciao cara Viki, si sarà un bel volano per la cultura diffusa. Ce n’è sempre bisogno.
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