Le vacanze di fine anno si avvicinano e, con esse, il desiderio di rallentare il ritmo e dedicarsi a nuove letture fresche di stampa. In questo post vi porto alla scoperta di alcuni libri appena usciti, storie che sapranno illuminare le giornate più fredde con emozioni, interrogativi e meraviglia.
Come sempre, sul blog manteniamo uno sguardo apertamente internazionale: leggere autori e autrici di altri Paesi significa allargare l’orizzonte, lasciare che prospettive diverse sfidino le nostre abitudini e, soprattutto, ricordarci quanto sia preziosa la ricchezza delle storie che arrivano da ogni angolo del mondo.
Se avete voglia di leggere un libro ambientato in un particolare Paese, vi rimando a QUESTA SEZIONE.
Il viaggio letterario che trovate in questo post ci condurrà attraverso culture, esperienze e sensibilità lontane e vicine, invitandoci a restare curiosi, attenti e pronti a meravigliarci. Pronti a partire?

Hilary Mantel, la regina della letteratura inglese, torna in libreria con un romanzo finora inedito in Italia: una saga familiare epica ma sottile, scritta con l’abilità di una vera maestra, capace di tenere il lettore incollato alle pagine grazie a un uso magistrale della suspense, di affrontare temi universali con leggerezza e di affrescare la complessità di due mondi molto lontani tra loro.
Sinossi: Ralph e Anna Eldred vivono con i quattro figli nel Norfolk in una fattoria di mattoni rossi. Come responsabile di un istituto di beneficenza, ogni estate Ralph ospita alla Casa Rossa uno dei tanti «casi pietosi» in cui si imbatte per lavoro, perlopiù adolescenti sbandati bisognosi di un posto dove stare e di qualcuno che li rimetta in riga. Gli ospiti vengono talvolta mal tollerati dagli altri membri della famiglia: Anna è sempre meno incline ad accogliere giovani problematici in casa propria, Kit, la figlia maggiore, si interroga sul suo futuro, Robin è lontano per gli impegni sportivi e Julian, il più taciturno, è molto preoccupato per la piccola di casa, Rebecca, e per i pericoli a cui potrebbe andare incontro. Ma sotto la patina d’abitudine che ricopre la vita degli Eldred si celano segreti inconfessabili e rancori mai sopiti, che minacciano di mandare in pezzi l’armonia familiare. Venticinque anni prima, appena sposati, Ralph e Anna, mandati come missionari laici in Sudafrica, hanno conosciuto le difficoltà di un paese in regime di apartheid, dove fame e ingiustizia erano pane quotidiano. È durante quel viaggio che si è consumata la tragedia di cui non hanno più parlato e che ora, a decenni di distanza, riaffiora in superficie con prepotenza, rivelando tutte le crepe nel loro matrimonio. Fin dove può spingersi il perdono? Quanto può sopportare un cuore prima di spezzarsi irreparabilmente?

Sinossi: Nel Mozambico portoghese, la piccola Gita trascorre le giornate circondata dalla natura africana in compagnia della governante Lóia e nell’assoluta adorazione del padre Laureano. La meraviglia e la spontaneità della bambina contrastano con l’insoddisfazione e l’amarezza della madre Amélia, che mal tollera il rapporto tra la domestica e la figlia. Dietro la sua ostilità si cela un passato di disillusione, le speranze tradite di un matrimonio per procura, il sogno di una vita migliore andato in frantumi. Anni dopo, spetterà a Gita desiderare un futuro diverso per sé e per il paese. L’infanzia e l’età adulta, l’indipendenza e la soggezione, l’amicizia e il razzismo: nell’Africa orientale narrata da Teolinda Gersão le differenze si fondono, dando origine a un universo magico fatto di parole e sogni.

Un padre è in viaggio con il figlio sulle Alpi Sveve verso i luoghi in cui ha trascorso l’infanzia. Lì ci sono la casa dove è nato, la chiesa dove si sono sposati i genitori e il cimitero dove riposa l’amico Frieder.
Ad accompagnarlo ci sono anche i ricordi: quelli felici di quando giocava attorno al tavolo con il padre, quelli meno felici legati alle figure maschili della famiglia e quelli che riguardano la sua partenza alla ricerca di un futuro diverso.
Il viaggio diventa per il protagonista un modo per ripercorrere le strade tortuose della sua storia famigliare e di un intero Paese, la Germania occidentale, e per affrontare le forze centrifughe del destino anche grazie alla presenza luminosa del figlio.
«Serpentine» è un libro che parla di paternità, è la storia di un uomo fragile che tenta di essere forte, ma è anche un originale incontro tra romanzo di formazione e di viaggio che riesce a recuperare una delle tante storie minori che popolano l’Europa.
Bov Bjerg è uno dei più amati e coraggiosi scrittori tedeschi contemporanei. Dopo il best seller «La nostra casa» ci presenta un romanzo che racconta la lotta di un padre contro i demoni del passato: solo se riuscirà a dare a suo figlio l’amore che lui non ha avuto, il loro viaggio avrà successo.

Cinque amici d’infanzia cresciuti nello stesso complesso residenziale, nella periferia di una non meglio identificata grande città, si ritrovano a un certo punto delle loro vite adulte. Rian, l’unico ad avere fatto fortuna ed essere andato a vivere altrove, lotta con la nostalgia per gli amici e i luoghi dove è cresciuto. Oli non si è mai liberato dalle dipendenze per alcol e droghe, e Conor è in balia di alti e bassi umorali proprio mentre si ritrova a essere per la prima volta padre. Patrick e Shiv, da sempre la coppia stabile del gruppo, rischiano di mandare alle ortiche il matrimonio per un’infedeltà avvenuta anni prima. Il romanzo esplora le vite complicate dei cinque protagonisti, alternando le loro voci narranti per indagare le ripercussioni che bisogna affrontare quando la vita si discosta dalle nostre aspettative. Al cuore della storia c’è l’amicizia, e un’attenta analisi del come si trasforma quando non si è più adolescenti e ci si accorge che dalle proprie scelte dipende anche il destino degli altri. Un fragile ma resistente equilibrio tra le singole vite dei personaggi e una sorta di vita sentimentale collettiva e condivisa.

In questo romanzo che, partendo dalla distopia, si apre alla speranza, proponendo una nuova visione dell’umanità e dei suoi legami più intimi, Agustín Fernández Mallo fonde narrativa, saggio e poesia in una sfida alle convenzioni letterarie che offre una riflessione profonda e originale sull’amore in tutte le sue forme.
Sinossi: A distanza di anni da un misterioso blackout, in un futuro distopico, una coppia di sopravvissuti dialoga esplorando le molteplici sfaccettature dell’amore fino a delineare, attraverso scambi poetici e filosofici, un orizzonte di senso in un mondo al collasso. A fare da controcanto a questo dialogo, una sorta di enciclopedia sentimentale che attraversa scienza, politica, linguistica, con riferimenti all’intelligenza artificiale, tracciando una mappa radicalmente nuova dell’amore. Anni prima, in una Venezia sospesa nel tempo, una scrittrice e un professore di latino si aggirano tra calli e canali, ignari dei segnali che preannunciano un imminente collasso globale. Mentre la donna lavora a un saggio sull’amore, l’uomo si concede un anno sabbatico: due esistenze ordinarie destinate a intrecciarsi con l’eccezionalità di un mondo al tramonto.

Dall’autrice dell’Ottava vita – una delle saghe familiari più amate degli ultimi anni -, un inno alla forza dell’immaginazione e della solidarietà, per piccoli e grandi lettori.
Dal Bangladesh alla Germania, dal Senegal al Mali, dalla Spagna all’India, passando per la Francia, il viaggio intorno al mondo di un leone di stoffa con un occhio storto. Tra povertà, ingiustizie e solitudine, ogni tappa è un nuovo incontro, ogni bambino che lo stringe una promessa di cambiamento.

A Portorico la luce del sole colpisce in modo diverso, la vita scorre lenta, a misura d’uomo, tra la natura rigogliosa e le mille sfumature dell’oceano. Ma l’isola caraibica è anche flagellata dagli uragani, ed è proprio durante un uragano che la giovane Daisy viene coinvolta in un grave incidente. Al suo capezzale accorrono dagli Stati Uniti la madre Ruth e la nonna Rafaela e, mentre la ragazza lotta tra la vita e la morte, le vicende di queste tre generazioni di donne si dipanano davanti ai nostri occhi, in una continua alternanza di presente e passato. Rafaela, costretta a lasciare l’isola negli anni settanta per seguire il marito nel Midwest americano, è ora alle prese con preoccupanti perdite di memoria. Sua figlia Ruth, portata via bambina da Portorico, non è mai venuta a patti con il trauma dello sradicamento e la perdita della lingua madre. Infine Daisy, figlia di Ruth, che per ritrovare la sua identità è tornata lì dove tutto è iniziato, costruendosi un sogno su misura lontano da ogni destino già scritto.
Un romanzo familiare con al centro donne forti, donne fragili, donne che hanno fatto errori, che hanno amato e sofferto. Donne vittime delle sottili forme di razzismo che accompagnano la diaspora portoricana, divise tra la frustrazione e la nostalgia di casa. Donne alla ricerca di un senso di appartenenza, che per trovarlo dovranno svelare segreti a lungo taciuti e risalire alle origini: proprio come i rami del baniano, che affondano nella terra e tornano a essere radici. Daisy, Ruth e Rafaela, tre generazioni di donne portoricane, una famiglia che deve ritrovare se stessa, un linguaggio comune, un senso di appartenenza.

Libro unico e irripetibile, L’uso della foto indaga il desiderio, la perdita, la distanza tra ciò che si vede e ciò che si vive, nella consapevolezza che «il più alto grado di realtà sarà raggiunto solo se queste fotografie scritte si trasformeranno in altre scene nella memoria dei lettori».
Sinossi: Dopo ogni incontro, una donna e un uomo fotografano il paesaggio che il sesso lascia dietro di sé: vestiti sul pavimento, scarpe rovesciate, lenzuola sgualcite. Non ritraggono i corpi, ma le tracce dell’accaduto, la mappa di un’intimità che si è consumata e già svanisce. È così che, per tutto il 2003, si amano la scrittrice Annie Ernaux e l’autore e giornalista Marc Marie. Per lei è un anno cruciale, segnato dall’operazione e dalla cura di un tumore al seno. Quegli scatti in pellicola, che richiedono tempo per essere sviluppati, fanno nascere un piccolo cerimoniale domestico. Poi l’idea di scegliere alcune immagini e scriverne, elaborando ognuno il proprio testo in solitudine, «senza mai mostrare né accennare nulla all’altro». Le fotografie diventano così lo spazio da cui può prendere forma anche il racconto della malattia, «l’altra scena», assente negli scatti ma presente nel corpo di lei.

Una bambina ricciuta alle prese con insetti e serpenti. Un’adolescente che inventa fumetti e commedie musicali. Una dottoranda di Harvard che scrive poesie e studia l’astrologia. Una pioniera della narrativa e dell’editoria canadese. Un’intellettuale e una madre negli anni Settanta del femminismo. Un’escursionista e un’ambientalista; un’attenta osservatrice della società. Tante sono le vite che Margaret Atwood ci svela in questa autobiografia attesissima, dove la sua scrittura arguta e precisa ci conduce dalle lande del Quebec e della Nuova Scozia fino ai viaggi per il mondo della sua celebrata carriera: la nascita di ogni suo libro – dal “Racconto dell’Ancella” a “L’altra Grace”, dall'”Assassino cieco” ai “Testamenti” – è inquadrata con acume e umorismo nella vita quotidiana, tra personaggi più o meno noti e pittoreschi, e nella storia del nostro tempo. Una narrazione avvincente che appaga ogni curiosità del lettore, dandogli accesso alla mente estrosa e insieme scientifica di una scrittrice che non ha mai smesso di appassionarsi a tutte le sfaccettature, luminose e oscure, dell’animo umano.

Incontri, paesaggi e memorie trasformati in letteratura: Gauss ci guida dove l’Europa sembra più remota e più vera.
Ogni libro di Karl-Markus Gauss è un prezioso portolano e un prezioso atlante che ci permette di intraprendere viaggi pressoché infiniti. Anche questa volta eccoci a errare nel tempo e nello spazio e a raccogliere i preziosi frutti di un instancabile viaggiatore e investigatore. Incontriamo un sommelier musulmano nella città albanese di Berat, visitiamo la morava Třebíč oppure la magica Odessa. Scopriamo la storia incredibile della più grande area di addestramento militare dell’Europa centrale, ci perdiamo nella ricchezza delle lingue europee e osserviamo con occhi diversi Venezia e la sua laguna… Gauss è un perfetto compagno di avventure, ci stimola con acute riflessioni sulla storia, quella che sfocia nella Prima e nella Seconda guerra mondiale, sui confini, sulla letteratura e la scrittura e rende familiari quelli che fino a poco prima erano luoghi remoti e sconosciuti.

Il 24 febbraio 2022 è come una linea zero. È il fronte più avanzato di una battaglia. Separa amici e nemici.
I Weigandt vivono in Germania dal 1994 come una tipica famiglia sovietica di origini miste, emigrata per sopravvivere alla dissoluzione dell’URSS. Il giorno in cui Putin ordina l’attacco su Kyiv, l’equilibrio familiare viene compromesso: Artur dovrà compiere un viaggio a ritroso in Ucraina e indietro nel tempo verso Uspenka, il villaggio nella steppa del Kazakistan da cui proviene. Nel farlo scatenerà una crisi d’identità interna alla famiglia e una domanda si imporrà prepotentemente: chi sono i traditori?
In un potente mix di autobiografia, reportage e romanzo familiare, Artur Weigandt ci porta in presa diretta dentro la guerra in Ucraina e nelle storie delle persone che vivono in ciò che resta dell’Unione Sovietica.

Dal vincitore del Prix du Polar Européen, un nuovo romanzo con protagonisti Bramard e Arcadipane.
La sparizione di una celebre artista che da anni si negava al mondo, ritirata in clausura all’ultimo piano di uno strano edificio. Un mistero la cui spiegazione è nascosta negli angoli bui di una mente piena di talento, nella storia di una famiglia, di una casa, di un’intera città.
Sinossi: Nell’ottobre del 2013, mentre il commissario Vincenzo Arcadipane e il suo mentore Corso Bramard indagavano su un omicidio in una valle del cuneese, a Torino una donna di trentasette anni scompariva senza lasciare tracce. Niente di clamoroso, se la donna in questione non fosse stata Tina, pittrice di fama internazionale che da tempo viveva rinchiusa nel suo appartamento-studio all’interno della Prora, il bizzarro palazzo progettato dal bisnonno architetto. Quando il caso viene archiviato come allontanamento volontario, Muriel Gallirossi – agente, confidente e tuttofare di Tina – si rivolge a Bramard: è sicura che l’amica sia stata assassinata. Corso sa che le indagini sono state approfondite e che il presunto responsabile ha un alibi di ferro eppure, nemmeno lui saprebbe dire perché – forse a turbarlo sono i quadri di Tina, forse la bellezza di Muriel –, decide di parlarne con Arcadipane.
Dodici libri, tante destinazioni diverse: ognuno di questi titoli ci prende per mano e ci accompagna in un viaggio fatto di storie coinvolgenti, intriganti, profonde… ma anche punteggiate da quella giusta dose di ironia e leggerezza che fa bene al cuore. E se cercate atmosfere ancora più scintillanti, non dimenticate il post dedicato ai romanzi ambientati a Natale e il post dedicato ai romanzi ambientati a Capodanno — un tuffo perfetto nello spirito delle feste.
Buone letture a tutte/i! E, come sempre, se avete altri libri freschi di stampa da consigliare, segnalateli nei commenti: la nostra wishlist non è mai abbastanza lunga!



in che senso 12 libri da leggere durante le feste???
io è già se per gennaio finisco di leggere la raccolta di interviste che ho iniziato a novembre 😂😂😂
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😅😅😅😅 se riesci a leggerli tutti ti spedisco a casa una torta 🍰
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😂😂😂
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Quanti bei titoli! Devo confessare che più d’uno mi fa gola!
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Io ho già cominciato gli acquisti …
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Mi annoto quello di Gauss, solo uno perché sono in notevole ritardo sulla scaletta di letture già sullo scaffale 🙂
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Ti capisco, anch’io mi ingolosisco poi devo venire a patti col tempo che posso ritagliarmi per leggere.
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sto leggendo serpentine, bello bello ciaooo pina
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Ciao Viki1 Io l’ho appena finito, sto scrivendo la recensione che pubblicherò domani. Fammi sapere cosa ne pensi. Baciotti
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