Il colore delle foglie d’autunno, di Sergio Sinesi, Il ramo e la foglia edizioni 2025, pp. 216
Siamo stati foglie verdi ma cadiamo dagli alberi nell’autunno delle idee, per diventare foglie secche e polverizzarci nell’inverno.
Pag. 214
Il romanzo di Sergio Sinesi, Il colore delle foglie d’autunno, è un’opera intensa e commovente che ci trasporta in un viaggio nel tempo, attraverso le pieghe della storia italiana del Novecento, per svelare un passato oscuro e doloroso che ancora oggi influenza il presente.
La protagonista, Vittoria, è una giovane violoncellista di talento che vive nel 1989, in un periodo di grandi cambiamenti e speranze, segnato dalla caduta del Muro di Berlino. Tuttavia, la sua vita viene sconvolta da una scoperta inaspettata: una foto del 1938 che ritrae i suoi genitori e i suoi zii durante una gita al mare a Sestri Levante. Quattro giovani sorridenti, inconsapevoli che di lì a poco dovranno affrontare le dure leggi razziali e le tragedie della guerra. In quella foto ormai ingiallita dal tempo, scopre i volti giovanili di sua madre, dello zio Vittorio, suo fratello, del loro amico Samuele e di sua sorella Miriam. Quattro ragazzi uniti dall’amicizia, dall’amore e dalla speranza in un brillante futuro.
Nello sguardo di sua madre, Vittoria percepisce un abisso che va oltre la nostalgia e il rimpianto. Un segreto taciuto per troppo tempo, sepolto nella memoria frammentata e violata di una donna che ha subito le atrocità del fascismo. Da quel momento, Vittoria decide di intraprendere un’indagine personale per ricostruire la storia della sua famiglia, un passato che le è sempre stato taciuto. Un viaggio nei ricordi, alla ricerca di ciò che siamo oggi, grazie a chi ha lottato e creduto in un mondo diverso.
Il percorso di Vittoria è un viaggio fisico e interiore tra Italia, Svizzera, Auschwitz, per concludersi nella Berlino appena riunificata, che si sviluppa alternando due linee temporali destinate a confluire in una rivelazione condivisa: la gioventù di sua madre, a partire da quel maledetto ’38 che ha cambiato per sempre la sua vita, e il presente di Vittoria, un 1989 che profuma di rivoluzione, muri abbattuti e voglia di riprendersi un’umanità preclusa da troppo tempo e che scioglie l’ultimo mistero familiare.
Il nostro legame con le anime che ci sono passate accanto durante la nostra esistenza è più forte di quel che sembra. E i scoprivo tradita da questa assenza di riferimenti, da questo errare nell’oblio. Da quando avevo iniziato a interessarmi e a scoprire nei dettagli la storia dei miei parenti prossimi, avevo provato un senso di appartenenza che non sapevo di avere. (..) Questi morti avevano subìto un’immane ingiustizia, avevano visto l’anticamera dell’inferno e non potevano, non dovevano essere dimenticati.
Pag. 141
Attraverso i racconti di sua madre Clara, Vittoria ripercorre il periodo fascista, le leggi razziali del 1938, la deportazione della famiglia Angelini, il destino dello zio Vittorio che aveva tentato di salvarli, la fuga in Svizzera di suo padre Samuele, la sua morte misteriosa e i suoi disegni ad acquerello con le foglie d’autunno, simbolo non della fine, ma della vita che continua nonostante le avversità. Nel ricostruire il passato, Vittoria si imbatte in segreti dolorosi che riguardano suo nonno Orio, il padre di sua madre, al tempo fervente fascista; avrebbe potuto salvare la famiglia Angelini e suo figlio Vittorio?
Vorrei che la memoria del passato rimanesse ben salda dentro di noi. Vorrei tanto che ci fosse qualcosa che eviti l’oblio. (..) Ma nella memoria sta la nostra ricchezza e il nostro futuro.
Pag. 214
Il romanzo di Sinesi affronta temi importanti come la memoria, l’identità, le responsabilità individuali e collettive, e l’importanza di non dimenticare il passato per costruire un futuro migliore. L’autore lo fa con una scrittura elegante e coinvolgente, capace di emozionare il lettore e di farlo riflettere sulle atrocità del fascismo e sulle sue conseguenze. Ecco le parole dello stesso Sinesi a proposito del suo stile:
Amo descrivere gli stati d’animo di qualsiasi personaggio che attraversi le mie storie e al contempo coi dialoghi descrivo il percorso che egli compie. Le mie storie partono da ciò che conosco, dai dubbi e dagli interrogativi che ho con me stesso per affidarli a un mio alter-ego che normalmente è il protagonista del libro affinché li affronti.
Il colore delle foglie d’autunno è un libro che consiglio a tutti coloro che vogliono approfondire la conoscenza della storia italiana del Novecento, ma anche a chi è interessato a temi universali come l’amore, la famiglia, il perdono e la ricerca della verità. Un romanzo che ci invita a non dimenticare il passato, a interrogarci sulle nostre responsabilità e a costruire un futuro di pace e tolleranza.

Sergio Sinesi è nato nel 1953, è pugliese d’origine e vive in provincia di Milano. Ha pubblicato i romanzi: In bianco e nero (VJ Edizioni, 2018), La vita che sfugge (Montag, 2020), Il segreto di Lübeck (Argentodorato, 2023) e la raccolta di racconti Un attimo che mi sposto (Calibano editore, 2024).


L’ho letto tra ieri e oggi… molto avvincente, ricco di spunti e di riflessioni. Una cosa che mi ha colpito è come l’autore, un uomo, abbia saputo immedesimarsi così bene nelle due protagoniste, Clara e Vittoria, di cui assume addirittura la voce narrante. Per il resto, per un’amante della storia del Novecento come me, è proprio la lettura ideale!
"Mi piace"Piace a 1 persona
Verissimo, è stato davvero bravo a condurre in modo naturale e credibile la narrazione attraverso due voci femminili.
Un lavoro ben fatto, che ti prende e ti continua ad incuriosire fino alla fine.
"Mi piace""Mi piace"
Il titolo davvero invoglia alla lettura…
"Mi piace"Piace a 2 people
Un bel romanzo che merita di essere letto
"Mi piace"Piace a 1 persona