Prima c’era il mare, di Tomás González, edizioni Gran Vía 2016, traduzione di Sara Papini

Pubblico la scheda dell’editore: a settembre potrete trovare la mia recensione.

J. ed Elena decidono di lasciare Medellín, gli agi e gli eccessi della città per stabilirsi in una proprietà lontana da tutto e iniziare così una nuova vita in una casa di fronte al mare, su una remota e selvaggia costa tropicale nel nord della Colombia. Ribelli gonzalez ediz spagnoloe bohémien, i due giovani inseguono il sogno primigenio dell’evasione, di una vita autosufficiente, di un contatto più profondo e autentico con la natura. Ma le piccole, inevitabili sconfitte a cui andranno incontro, il clima brutale e il rapporto difficile, teso, presto insanabile, con la popolazione locale faranno scivolare la coppia in una realtà di crescente malessere, trasformando la loro ostinata ricerca del paradiso perduto in un inferno di insensatezza e di deriva. Basato su un fatto realmente accaduto, “Prima c’era il mare” è il drammatico e mordace racconto di un inganno, una riflessione sulla violenza dei rapporti umani e l’idea che l’uomo possa controllare il proprio destino.

 

Tomás González  è nato a Medellín, Colombia, nel 1950. È autore di numerosi romanzi, tra cui si ricordano Para antes del olvido (1987), La historia de Horacio (2000), Abraham entre bandidos (2010), La luz difícil (2011) e Niebla al mediodía (2015). Prima c’era il mare segna il suo debutto nella narrativa, nel 1983; tradotto nelle principali lingue europee, il romanzo è stato finalista all’Independent Foreign Fiction Prize 2015.

gonzalez-cover-home-sito