Han sradicato un albero
Han sradicato un albero. Ancora stamani
il vento, il sole, gli uccelli
l’accarezzavano benignamente. Era
felice e giovane, candido ed eretto,
con una chiara vocazione di cielo
e un alto futuro di stelle.
Stasera giace come un bimbo
esiliato dalla sua culla, spezzate
le tenere gambe, affondato
il capo, sparso per terra e triste,
disfatto di foglie
e in pianto ancora verde, in pianto.
Questa notte uscirò – quando nessuno
potrà vedere, quando sarò solo –
a chiudergli gli occhi ed a cantargli
quella canzone che stamani il vento
passando sussurrava.
Rafael Alberti
in copertina, Vincent Van Gogh
Bella…
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Mi mette addosso una tristezza…. Ho una particolare predilezione per gli alberi, li amo in modo viscerale.
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Sono d’accordo. Anch’io amo tanto gli alberi della mia Finlandia…ma la poesia e’ comunque tenera e sommessa.
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La poesia è bellissima 😉 Ma anche una bella poesia può mettere un po’ di tristezza, soprattutto scritta e letta con intensa partecipazione emotiva.
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“se scritta e letta con”
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questa poesia mi commuove….
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C’è tutta una tradizione poetica circa gli alberi caduti: se non ricordo male aveva scritto qualcosa Pascoli – o Carducci? – al riguardo; poi c’è stato il caso di Delio Tessa, poeta milanese della prima metà del Novecento, che scrisse “La mort de la pobbia de Ca’ Colonnetta” (la morte del pioppo di casa Colonnetta). Questa è particolarmente sentita: si sofferma molto più sull’albero in sé, dandogli un senso indipendente dai paragoni con le vicende umane e una dignità che i precedenti ritratti poetici non raggiungevano. Questo poeta è più recente come sospetto? In quel caso si potrebbero dire due parole, ancorché un po’ trite, sulla nuova coscienza ecologica dei nostri tempi… sì, meglio non sapere di quando sia: sarebbe troppo facile cavarsela con quest’analisi socio-culturale da bar… 😉
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La quercia abbattuta del Pascoli (!), con la capinera dei versi finali che cerca un nido che non c’è più… sai che non me la ricordavo?
Ma in rete, per fortuna, si recupera ogni cosa 😉 :
Dov’era l’ombra, or sé la quercia spande
morta, né più coi turbini tenzona.
La gente dice: Or vedo: era pur grande!
Pendono qua e là dalla corona
i nidietti della primavera.
Dice la gente: Or vedo: era pur buona!
Ognuno loda, ognuno taglia. A sera
ognuno col suo grave fascio va.
Nell’aria, un pianto… d’una capinera
che cerca il nido che non troverà.
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Eccola qui, grazie del contributo 😀
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ragazzi, basta darvi il la…..
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Sei una perfetta padrona di casa 😉
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e ho ottimi ospiti… 😉
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Carinissima la poesia, splendido il dipinto di Justyna Kopania 😍
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Sì, mi piace molto questa artista…. grazie!
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A te, per la condivisione ☺
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Quanto adoro questo grandissimo poeta!
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