Esagera, la vita. Esagera sempre.
Quella volta le era sparito il mondo. In lei persisteva ancora una specie di fossato che la separava sempre da qualcos’altro. Una sorta di vuoto incolmabile. Era su quel vuoto che doveva lavorare. Da lì che voleva ricominciare a costruire, per unire una volta per tutte il suo essere a ciò che le girava intorno, senza più il timore di venirne sopraffatta. (pag. 83)
Esagera, la vita, di Giulia Arnetoli, Les Flâneurs Edizioni 2020
Il romanzo di Giulia Arnetoli racconta una storia dolorosa come le tante che indagano il territorio dei rapporti familiari. Un matrimonio che è giunto al capolinea lasciandosi dietro una scia di recriminazioni, di manipolazioni, a volte anche di crudeltà; le reazioni disomogenee dei figli e dei familiari ad una rottura vista come una de-responsabilizzazione; la difficoltà di riappropriarsi di spazi fisici e mentali; il senso di abbandono che i figli esternano in modi diversi; la precarietà di una scelta professionale che, se da un lato risponde alla volontà di realizzare un sogno, dall’altro non garantisce la sicurezza economica.
Per Violante – la protagonista del romanzo – la strada è ancora più in salita, e per due motivi: per il trauma che ha vissuto e che ha sgretolato un rapporto coniugale che era già in bilico, e perché la scelta di separarsi è stata sua. Una scelta che le viene continuamente rinfacciata, dai suoi genitori, dal figlio, e dal marito che pur avendola sempre trattata con distacco e superficialità, vorrebbe vederla ancora legata a lui, in un loop tra egoismo e volontà di dominio.
Ma se tutto sembra volere fare tornare Violante sui suoi passi, la maturità acquisita nelle difficoltà e la volontà di non arrendersi e di continuare a perseguire ciò che la fa stare bene, sono il propellente che la spingono a navigare verso un porto più rassicurante.
Certo, come indica il titolo, la vita spesso è capace di esagerare, di metterci di fronte a prove dure, davanti alle quali i sensi di colpa e di inadeguatezza, i timori di essere troppo concentrati su se stessi e di nuocere alle persone che si amano – specialmente se queste sono i propri figli – possono indurci a fare un passo indietro. Ecco che allora entra in gioco la forza d’animo, quella resilienza che scaturisce quando ormai pensi di essere alla resa e che fa dire “non ci sto”.
“Esagera, la vita” è un bel romanzo che parla a cuore aperto di sentimenti, di lotte, di resilienza; un romanzo che mette al centro il punto di vista femminile ma che pure allarga il suo sguardo, includendo nel suo raggio quella volontà di ricostruire la propria vita, senza rinunciare per sempre a inseguire i sogni che l’hanno alimentata e nella consapevolezza di averne tutto il diritto.
Scritto in una prosa netta e incisiva, il romanzo trae molta forza dallo sviluppo dei dialoghi, che risultano diretti e “naturali”. Ambientato a Firenze, il romanzo conduce per mano il lettore tra le piazze e le vie della città, restituendo quel fascino che sprigiona da ogni suo angolo. Molte anche le citazioni e i riferimenti letterari.
GIULIA ARNETOLI nasce a Firenze nel 1976. Dopo una laurea scientifica, dal 2006 si dedica alla professione di insegnante di scuola primaria. Nel 2017 è uscito il suo primo romanzo Ti regalo il cielo (Augh Edizioni), finalista alla quarta edizione del Premio Letterario Salvatore Quasimodo nella sezione dei testi editi.
La lista, la lista!’ Oggi mi limito a leggerti perché è un vero piacere!
"Mi piace"Piace a 1 persona
Non voglio sentirmi in colpa… 😊
"Mi piace""Mi piace"
ahahahhahah ne hai di colpe e grosse! poi mi interessa quello che scrivi e son curiosa!
"Mi piace"Piace a 1 persona
😊 Ti posso dire che la cosa è reciproca. Sul tuo blog trovo sempre tanti spunti. Mi avevano colpito molto i post sul deserto. E poi le tue poesie, i post di arte… Insomma, tanta roba!!!
"Mi piace"Piace a 1 persona
ahahah possiamo aprire un negozio insieme di articoli da blig ahahahahah , sono molto felice di averti incontrato in questi lidi!
"Mi piace"Piace a 1 persona
Felicissima anch’io !!!
"Mi piace""Mi piace"