Il mestiere di leggere. Blog di Pina Bertoli

Letture, riflessioni sull'arte, sulla musica.

Cuori vuoti

INCIPIT

Knut e Janina arrivano alle cinque. Il tempo è magnifico. Da alcuni giorni il sole risplende con una forza straordinaria, tanto che si stenta a crederci dopo il tipico inverno di Braunschweig e le piovigginose settimane primaverili. La luce si adagia sulle superfici lisce dei mobili come un velo giallo canarino, fa brillare i bicchieri sul tavolo e si insinua negli angoli più nascosti dove non arriva neppure la polvere. Tre volte a settimana Britta fa tirare a lucido l’appartamento da Henry, un ragazzo laotiano. Purtroppo sulle vetrate delle grandi finestre restano sempre un paio di striature che Henry sistematicamente ignora.

L’arrivo dei bambini ha modificato il ritmo delle giornate. Prima ci si incontrava al calar del sole per l’aperitivo, e non in pieno giorno per cena. Ma è normale, capita a tutti quelli che fanno parte dell’esercito dei genitori di figli unici. C’erano tempi in cui Britta lavorava fino a mezzanotte, dormiva fino a mezzogiorno e di solito faceva colazione nel primo pomeriggio con un panino che Babak, ancora mattiniero di lei, le portava allo studio. Ma questa routine è finita sette anni fa, quando è nata la piccola Vera. Di tanto in tanto Britta prova una leggere vertigine, un sussulto di paura, sintomo di un jet lag esistenziale.

Juli Zeh

Recensione

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