Tra le tante passioni che condivido con mio marito, ce n’è una che le supera tutte: la vela. Dalla prima vacanza che abbiamo trascorso insieme, navigare a vela è stata una costante che ci ha uniti e arricchiti. Amiamo la vela come stile di vita: partire con pochissimo bagaglio, praticare una vita frugale e spartana, il silenzio interrotto solo dal fruscio delle vele e dallo sciabordio dell’acqua, l’avventura, la natura e l’esplorarla con rispetto. Abbiamo navigato per vent’anni con una barca di otto metri, anche quando ero incinta all’ottavo mese, quando i bambini erano piccoli (la prima volta che ho portato mia figlia maggiore in barca aveva dieci giorni) e adoravano quella casetta galleggiante. Abbiamo trasmesso ai nostri figli questo amore e ora veleggiano in compagnia degli amici.
Se c’è una vacanza che favorisce la lettura è proprio quella a vela. Perché la navigazione è lenta, le serate sotto le stelle non sono dedicate a televisione o social – almeno per noi che andiamo in porto di rado, e preferiamo ripararci in una baia tranquilla per la notte. Anche se si è in compagnia, la barca a vela lascia spazio e relax a chi ama appartarsi con un libro in mano.
Naturalmente si può leggere di tutto a bordo, ma oggi vi propongo qualche lettura espressamente dedicata alla vela, a chi ama praticarla, a chi ne fa uno stile di vita, a chi ama misurarsi con l’avventura.
Quanto il mare, con le sue tempeste e le sue bonacce, la sfida di avventurose navigazioni in acque burrascose, la vita di bordo con la sua disciplina e le sue leggi, i porti, con il loro richiamo a mondi lontani, siano fondamentali per Björn Larsson, i lettori l’hanno imparato dai suoi romanzi, ma in questo libro è direttamente lui a dircelo, rinunciando alla finzione letteraria per esprimere le sue «riflessioni sulla vita come la si vede dal pozzetto e dal ponte di una barca a vela». Una sorta di diario di bordo interiore tenuto negli anni passati senza fissa dimora con la barca come unica casa, navigando nell’Atlantico e nel Mare del Nord, tra Scozia, Irlanda, Galles, Bretagna, Galizia ed Ebridi, lasciando che i pensieri seguano l’umore del vento e il ritmo delle onde, mossi da epiche traversate, dagli ancoraggi di porto in porto, da incontri e da solitudini, da paesaggi e letture, cercando di capire perché è così forte su molti l’attrazione del mare da preferirne i rischi e i disagi alla comoda sicurezza della terraferma e quale segreta armonia c’è tra il suo costante moto e le più profonde aspirazioni umane. Il bisogno di libertà, per esempio, dal superfluo e dai condizionamenti, dalle convenzioni, che è l’immediata conquista del navigare, il tornare nomadi e vagabondi, legati al presente e all’essenziale, ritrovando nella lentezza della vela il ritmo del camminare, l’apertura agli altri, le chiacchierate sotto le stelle, la felicità di superare i propri limiti senza altri testimoni che gli elementi. Un libro scritto con la semplicità levigata dalle lunghe meditazioni solitarie, pensieri che penetrano a poco a poco dentro con il loro stimolo a salpare, a seguire il sogno con umile realismo, imparando a procedere a navigazione stimata, accettando di vivere, come sul mare, nell’incertezza, lasciando che l’inspiegabile resti inspiegato, sapendo che il compromesso e la via di mezzo non sono un ripiego, ma l’unica risposta onesta alla complessità dei problemi umani, scoprendo che «a volte il mare sembra un sogno, tanto si è vicini alla realtà.»
Sempre dalla penna di Larsson, vi propongo questo libro, che coniuga l’amore per il mare alla letteratura.
«Mutano solo il cielo, non l’animo, coloro che vanno per mare»: il famoso aforisma oraziano potrebbe forse servire da epigrafe a questo libro, in cui Björn Larsson torna a parlarci del suo luogo dell’anima attraverso alcuni tra i grandi classici della letteratura di mare. Da Conrad a Maupassant, da Omero a Cristoforo Colombo, dal Nobel Harry Martinson al velista solitario Joshua Slocum, da Biamonti a Childers, ad Álvaro Mutis, ripercorre romanzi e racconti, non tutti noti quanto meritano, intrecciando le biografie degli autori e quelle dei personaggi, interrogandosi sulle loro qualità marinaresche e letterarie, ma soprattutto umane, con la competenza e l’empatia di chi spartisce con loro la duplice passione di navigare e raccontare. Perché continuiamo a considerare il mare come il «simbolo quasi parodistico della libertà», del sogno di una vita più autentica? È il mare vero o il suo mito che custodiamo gelosamente nel nostro immaginario? Siamo sicuri che sia una fonte privilegiata di ispirazione letteraria, che basti aver fatto il giro del mondo a vela per diventare scrittori? Di quale mare parla, in realtà, la letteratura marinara? Di quello duro dei pescatori e dei marinai, del campo di gara dei regatanti, delle acque domestiche di chi vi trascorre il tempo libero per puro piacere? Accantonando ogni analisi teorica, Larsson si appassiona e ci fa appassionare, alle storie, ai personaggi, agli autori che ama, scrivendo da romanziere un libro «eclettico e impressionista» che ci invita a navigare senza rotte prestabilite, con il solo scopo di farci «perdere tra qualche buon libro ai margini della letteratura canonica».
Nutrimenti Mare è un’etichetta specializzata, appartenente al marchio Nutrimenti, che propone un nutrito catalogo dedicato al mare e alla vela: dalla manualistica tecnica, ai diari di bordo, ai libri illustrati alla letteratura di mare. Vi propongo due libri, ma vi suggerisco di dare un’occhiata al loro catalogo.
Nel 2019 si è celebrato il cinquecentenario del viaggio di Magellano: un’ottima occasione per tornare sulla storia delle circumnavigazioni, dall’avventura di Magellano ai record dei nostri anni di Jean-Luc Van Den Heede, ripercorrendo lungo questo viaggio le imprese di Francis Drake, James Cook, Joshua Slocum, sir Robin Knox-Johnston, Bernard Moitessier, Isabelle Autissier, Jon Sanders, Bruno Peyron, Nicole Van de Kerchove, Ellen Mac-Arthur, François Gabart e tanti altri. In ogni epoca e contesto – in solitario, in famiglia, in equipaggio, il più velocemente o il più lentamente possibile, a favore o contro i venti dominanti – il giro del mondo a vela resta un’avventura umana, tecnologica o sportiva, fonte inesauribile di epici racconti e peripezie drammatiche ed emozionanti.
Olivier Le Carrer ci accompagna lungo le scie tracciate da questi navigatori, proponendoci un punto di vista originale che evidenzia le particolarità dei diversi percorsi. Pagina dopo pagina ripercorreremo rotte ormai mitiche alla scoperta dei luoghi che hanno reso grande la storia dei giri del mondo: porti, capi, acque tropicali, latitudini spaventose.
Il diario in cui Joshua Slocum narra la sua leggendaria avventura a bordo dello Spray, la prima circumnavigazione solitaria a vela del mondo. A partire dalla sua uscita, a New York nel 1900, il racconto del grande navigatore americano (in realtà nato in Nuova Scozia, all’epoca colonia britannica e oggi provincia del Canada) è diventato immediatamente un libro di culto, capace di conquistare sempre nuovi lettori e ispirare generazioni di viaggiatori.
Partito da Boston il 24 aprile 1895, con una vecchia barca in disuso sapientemente trasformata in un maneggevole sloop in grado di affrontare tutti i pericoli dell’oceano, Joshua Slocum raggiunge il Mediterraneo, poi torna sui suoi passi e attraversa di nuovo l’Atlantico, alla volta della costa sudamericana. Affronta capo Horn, veleggia tra le isole del Pacifico e approda in Australia. Da qui prende la rotta dell’Oceano Indiano, che lo condurrà in Sudafrica. Doppiato il capo di Buona Speranza, inizia la via del ritorno: il giro si conclude il 27 giugno 1898, quando lo Spray giunge a Newport, Rhode Island. Ma il viaggio di Slocum non è soltanto (o soprattutto) un confronto con il mare e le sue insidie. Perché il capitano dello Spray sosta nei porti e si addentra nei luoghi, e il suo periplo si compone di scontri o idilli con le popolazioni locali. Elementi che fanno di questo libro un vero e proprio ritratto di un’epoca, ma anche un classico senza tempo, che a più di cento anni dalla sua prima pubblicazione colpisce per l’incredibile modernità.
Questo è stato uno dei primi che ho letto, come potete immaginare dalla copertina (prezzo ancora in lire…) ma lo trovate anche nella nuova edizione. Alacaluf è una barca a vela con il nome di una tribù Indios della Patagonia. La sua rotta è una scia leggendaria. Un grande anello intorno al mondo con un passaggio nella terra degli avi, fino a Capo Horn. Un racconto a tre dimensioni: subacqueo quando ci si immerge con Alain nel profondo universo sottomarino, scientifico quando si esplora con Françoise la natura incontaminata, intimo e magico quando si condivide lo stupore della piccola Stéphanie. La “fiammella” che guida questa famiglia è sempre presente. Vivida per eliminare i dubbi e superare gli ostacoli. Potente per indicare la rotta. Ardente per riuscire sempre a commuoversi. Questo libro è la testimonianza di un viaggio e di un sogno che si è realizzato.
“C’è qualcosa di soprannaturale in questo vento scatenato, il rumore è indescrivibile: mille isteriche sirene urlano e vomitano centinaia di decibel. È un rullo compressore che ci arriva addosso. L’attrezzatura sembra battere i denti. Fissate alle battagliole, le taniche fanno tremare i candelieri. Quando mi giro verso prua, ho l’impressione di essere schiacciato, oppresso, apro istintivamente la bocca come un pesce fuori dall’acqua.”
Questo libro mi ha fatto molto sognare… Un uomo, una donna, una barca a vela. Un percorso dal Mar Rosso all’Oceano Indiano, alla ricerca di isole, popoli e luoghi sconosciuti. Il Mar Rosso con i cacciatori di squali, i remoti accampamenti dei nomadi del deserto. Poi l’isola di Socotra, che nessuno conosce e che fu una base di pirati; gli atolli delle Chagos; i villaggi delle Maldive inaccessibili ai turisti; la pericolosa costa dell’Africa Orientale. Un viaggio vissuto di giorno in giorno, fuori da ogni rotta, seguendo soltanto l’istinto e il desiderio di avventura, alla ricerca degli ultimi angoli nascosti del nostro pianeta.
Di ogni posto dove siamo stati abbiamo cercato di esplorare gli angoli più remoti e le nicchie più improbabili. (..) Qualche volta ci è andata bene e ci siamo trovati immersi in realtà incredibili e meravigliose. Qualche altra ci è andata male, e abbiamo incontrato cose troppo difficili, o abbiamo avuto paura, o non abbiamo trovato nulla. Ma la nostra casa è una barca, e la barca è un mezzo meraviglioso perché consente ogni volta di ripartire e di riprovare.
Il libro-diario di Alberto Di Stefano racconta un modo particolare di andare per mare… Varcata da poco la soglia dei trent’anni, con un solido lavoro nella finanza milanese, Alberto decide di lasciare tutto e di partire per il giro del modo in barca a vela. Sogno di per sé non originale e sempre più frequente che si trasforma però in un vero e proprio nuovo modo di viaggiare. Il libro è il resoconto di un anno di viaggio all’insegna dell’improvvisazione, viaggio che, solo guardando indietro, si presta a essere strutturato in regole. Da una parte narrazione di viaggi e incontri, dall’altra manuale su come fare per costruirsi un’esperienza di barcastop minimizzando i rischi e sfruttando appieno i benefici.
Il diario di bordo scritto da Tonino e Lilly durante un giro del mondo in barca a vela durato 5 anni. Due velisti, due persone come tante che, senza grandi mezzi, giorno dopo giorno, hanno realizzato un sogno e cambiato la loro vita.
Era l’unico modo per ritrovare noi stessi e ricollegarci ai nostri ideali. La barca a vela, un mezzo straordinario con il quale si può girare tutto il mondo spinti dal vento e immersi nella natura. Siamo partiti senza una meta precisa, verso Ovest perchè è la che il sole illumina l’orizzonte ogni sera. Ed è verso Ovest che i venti spingono la nostra barca e ci accompagnano nel nostro viaggio. Un giro del mondo durato cinque anni, attraverso tre oceani e oltre duecento scali, il modo giusto per conoscere popoli, tradizioni, idee, modi di vivere. Un viaggio che ci ha arricchiti moltissimo ed ha aperto la nostra mente. Questo è solo l’inizio di una vita diversa, quella che andavamo cercando e che abbiamo trovato grazie al mare che viviamo ogni giorno e alla vela che ci porterà ovunque vorremo andare.
A Milano c’è una bellissima libreria dedicata al mare, come immagino in altre città, specialmente quelle costiere. In questa libreria sono entrata molte volte, e mai uscita a mani vuote…. Se entrate in una libreria di questo tipo, trovate un mare di pubblicazioni, da quelle tecniche, ai manuali, ai portolani, ai libri che narrano regate famose, o epiche. Sta a ciascuno scegliere il libro giusto per la propria curiosità.
Se volete capire cosa sia la vela a livello più agonistico, allora vi suggerisco due libri che vi faranno conoscere due grandi navigatori dei nostri tempi.
Giovanni Soldini è da sempre appassionato di vela. A 16 anni compie per la prima volta nella sua vita la traversata dell’Atlantico; ha compiuto due giri del mondo in solitario. Ha partecipato a moltissime regate in solitario. Durante l’ Around Alone del 1998, Soldini si distingue per il salvataggio di Isabelle Autissier, rovesciatasi nel Pacifico meridionale e lontana da possibili interventi di salvataggio. Il 29 febbraio 2000 Soldini ha ricevuto la Légion d’honneur, massima onorificenza dello stato francese, presso il Museo della Marina di Parigi dalle mani del navigatore Gerard d’Aboville, per decisione del presidente francese Jacques Chirac per il salvataggio in mare di Isabelle Autissier.
È l’ultimo libro di uno dei più grandi navigatori di tutti i tempi. Moitessier ripercorre la sua esistenza di grande viaggiatore d’altomare: dall’infanzia trascorsa nel Vietnam, dove apprese l’arte della navigazione a vela, fino alle sue mitiche galoppate su tutti gli oceani del pianeta. Gli exploit: da Tahiti (Polinesia) ad Alicante (Spagna) senza scalo passando per il temibile Capo Horn; da Plymouth (Gran Bretagna) a Tahiti, una volta e mezzo il giro del mondo, senza scalo e in solitario. Ma il messaggio del navigatore, in questo libro, non è nelle sue imprese, al contrario è quello della vela alla portata di tutti, con una barca semplice, essenziale. Nell’appendice tecnica Moitessier spiega anche come scegliere la barca per grandi viaggi, come attrezzarla in modo semplice per vivere a tempo pieno il mare.
Spero di avervi incuriosito e fatto venire voglia di partire per una vacanza a vela. Buone letture e buon vento!!
Io non so nuotate e le distese acqee mi fanno paura, però la barca a vela mi ha sempre ispirato un grande romsnticismo.
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Beh, a bordo ci sono sempre i salvagente….
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😅
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Mai stata su una barca a vela, ma deve essere bellissimo!
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Per me lo è!
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questi fanno parte della biblioteca di mio marito! da ex “giovane” velista, ne ha una carrellata infinita, ormai da anni non pratica perchè si è ritirato sul “divano” , ma ne legge molti ancora , io ne ho letti alcuni e per chi ama solcare il mre sono anche emozionanti!
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Lo spirito del velista riesce a veleggiare anche sul divano…. 😉
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Soprattutto è molto più comodo!😄😄
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🤣🤣
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Noo… mi hai “battuta sul tempo”: sto giusto finendo di editare un pezzo dedicato alla letteratura di mare ;). Vorrà dire che lo rimanderò e che includerò questo post tra i consigli di lettura. Buona navigazione :).
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Caspita! Ti prego, fallo uscire, sono sicura che ci stupirai con le tue proposte!!!!
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Bel post; bei libri tutti da leggere. Trarrò spunto – il mare letterario, e le barche di parole, sono un grande respiro.
Poi, la realtà è altra cosa: far salire su una barca a vela me sarebbe come proporre un corso di nuoto a un gatto. Ammetto tuttavia che me ne dispiaccio. Vorrei non fosse così.
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Mi fai morire!!! Dai, almeno per una gitarella potresti provare,,,, e se proprio non lo farai, allora non restano che i libri!
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Conosci Venezia? Io vado a piedi a S. Elena per non prendere il vaporetto. Poi, se serve, lo prendo, ovvio, ma se si può evitare…
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Mitica!
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Beh!
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Non sono una velista, ma amo immensamente il mare e, quando capita, vado molto volentieri in barca a vela, un luogo unico dove, come dici tu, anche bambini e animali imparano a muoversi quasi d’istinto. Grazie dei preziosi consigli letterari, interessanti per me e utili come omaggio la prossima volta che qualcuno mi proporrà di scorrazzarmi per mare 🙂
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