Voland editore riporta in libreria, dal 24 settembre, un libro che era già sbarcato sul mercato italiano nel lontano 1988, per i tipi di Garzanti.

Se volete saperne di più sulla storia editoriale e sulla materia del libro, vi suggerisco questo articolo.

Il libro in questione è: Dizionario dei Chazari: Romanzo Lessico, il primo romanzo dello scrittore serbo Milorad Pavić, pubblicato nel 1987.

È difficile individuare una trama in senso tradizionale, ma il fatto centrale del libro (la conversione religiosa di massa del popolo dei Chazari) è basata su un evento storico avvenuto alla fine dell’VIII secolo od all’inizio del IX, quando i regnanti e la nobilità chazara si convertirono al giudaismo seguiti da parte della popolazione.

Tuttavia, fin dall’inizio, Pavić mette in evidenza il proprio stile ispirato al fantastico di Borges: la maggior parte dei protagonisti e degli eventi del romanzo sono completamente inventati, così come la cultura attribuita nel libro ai Chazari, che fa ben poco riferimento all’evidenza letteraria od archeologica.

Il romanzo ha la struttura di tre piccole enciclopedie con riferimenti incrociati, ciascuna delle quali compilata sulla base delle fonti di una delle tre religioni monoteiste: il Cristianesimo (Libro Rosso), l’Islam (Libro Verde) e il Giudaismo (Libro Giallo). Data la sua struttura simile al dizionario, il romanzo può essere letto in una varietà di modi, piuttosto che dall’inizio alla fine. Ciò sfida i lettori a partecipare attivamente al romanzo cercando di ricombinare la storia mettendone assieme i pezzi, frammentati e, talvolta, contraddittori. Come spiega l’autore nell’introduzione al romanzo: “Non sarà necessario rispettare alcuna cronologia. Ciascun lettore potrà ricombinare in un’unità il proprio libro come in una partita di domino o di carte, e in ogni caso da questo dizionario, come da uno specchio, gli ritornerà esattamente quanto vi avrà investito, perché dalla verità – com’è scritto in una delle pagine di questo lessico – non si può ottenere più di quanto si sia ad essa offerto.

Il libro è stato pubblicato in due edizioni, una “maschile” ed una “femminile”, che differiscono fra loro solo in un paragrafo.

Qualcuno ha ipotizzato che la descrizione dell’Impero dei Chazari, nel quale i Chazari pur essendo la popolazione più numerosa sono tuttavia dominati dagli altri, costituisca una rappresentazione allegorica della Jugoslavia. Lo stesso Pavić ha confermato che nel suo romanzo i Chazari rappresentano simbolicamente i Serbi.

Sinossi:

Nel 1689, sulla scena danubiana della guerra russo-turca, si incontrano tre uomini: Avram Branković, che raccoglie vecchi scritti, l’insegnante turco di liuto Jusuf Masudi e l’ebreo Samuel Coen. Si sono visti nei sogni, si sono a lungo cercati e, quando si trovano, perdono la vita. Trecento anni più tardi tre studiosi si radunano a Istanbul: un egiziano, uno jugoslavo e un’ebrea polacca. I tre, come i loro predecessori, hanno a che fare con i Chazari, un popolo di origine incerta che tra il VII e il X secolo si era stabilito sul Mar Caspio. La leggenda narra che il loro sovrano, il kagan, avesse convocato i rappresentanti delle tre grandi religioni perché lo convincessero a convertirsi… Antologia dei sogni, manuale cabalistico, labirinto, gioco di specchi, romanzo d’avventure: il Dizionario dei Chazari è tutto questo e molto altro. E proprio come un dizionario contiene 47 lemmi in ordine alfabetico, con relativi riferimenti, fonti e appendici. Composto da un libro cristiano (rosso), uno islamico (verde) e uno ebraico (giallo), può essere letto dall’inizio alla fine. Ma ci si può anche perdere fra le sue pagine e cercare un proprio percorso.