Esce oggi questa raccolta di racconti. Al centro degli otto racconti haitiani di Edwidge Danticat ci sono donne che affrontano la perdita e il dolore, e che spesso danno più di quello che dovrebbero: la loro risposta agli eventi è sempre un atto di amore e di compassione, estremamente umano, e realmente universale.

Otto storie di grande intensità sull’amore, l’amicizia, l’abbandono, la nostalgia. Un amore improvviso tra due persone amiche che riesce a guarirle dalle loro ferite; un matrimonio che finisce con conseguenze irreparabili; due amanti che si ritrovano dopo una terribile tragedia che ha sconvolto il loro paese; una festa familiare che riunisce tre generazioni in una sorta di balletto precario tra il vecchio e il nuovo; un uomo vicino a morire che rivive i momenti chiave della vita che sta per lasciare. Sono questi i temi su cui si snoda la creatività e la grande maestria di Edwige Danticat in un libro ricco di saggezza e umanità, intimo e vasto al tempo stesso, in cui l’autrice esplora le forze che ci attirano gli uni agli altri o ci separano, a volte nello stesso drammatico istante.

Ne La vita dentro. Racconti haitiani (SEM, traduzione di Velia Februari) Haiti e Miami sono due mondi che si guardano e si affrontano negli opposti, uno intriso di bellezza e atrocità, l’altro agognato come una terra promessa che poi si rivela tristemente nella sua miseria come tutte le altre patrie degli ultimi.

Haitiana di Port-au-Prince, Edwidge Danticat, dopo la Fattoria delle ossa traccia con questi otto racconti un affresco di umanità e emozione, profondamente radicato nella sua terra natale dove tutto è legato, la vita e la morte, il passato e il presente, il magico e il quotidiano, dove anche quelli che abbandonano non si separano mai del tutto. È in questo modo che l’autrice riesce a parlare di immigrazione, di appartenenza e di maternità con una semplicità schietta e sincera, dove essere donna vuol dire perdonare, proteggere e salvare, prima di tutto.

Presentazione su Il Libraio.

Intervista.