Finalmente sono riuscita a vedere questo bellissimo road movie!! Il buon Salvatores non si smentisce…. un film che vi consiglio caldamente. Per la storia, per la fotografia, per la musica, per gli attori…. insomma, un incanto! Divertente, affronta con leggerezza ed ironia temi molto “pesanti”, come il rapporto figli-genitori, l’autismo, i padri assenti…

Il film è liberamente ispirato al romanzo Se ti abbraccio non aver paura di Fulvio Ervas, edito da Marcos y Marcos, che racconta la storia vera di Andrea e Franco Antonello, padre e figlio autistico che hanno fatto un lungo viaggio in moto in sud America.

Il sedicenne Vincent è affetto fin dalla nascita da autismo; chiuso in un universo tutto suo, è stato cresciuto con difficoltà da sua madre Elena e dal marito Mario, che lo ha adottato. Una sera Willy, il padre naturale del ragazzo, che è chiamato il Modugno della Dalmazia, dopo un concerto e con parecchio alcol in corpo, entra di soppiatto in casa di Elena e Mario, che lo accoglie chiamandolo il merda. Svegliato dalle urla della mamma Vincent capita nella discussione. Willy per la prima volta vede il figlio e scopre che non è come se lo immaginava. Elena infuriata lo caccia.

Alla mattina Vincent non si trova, scomparso. Si era nascosto sotto un telo nel pianale del pick-up del padre, che ignaro lascia Trieste andando in Slovenia. Willy ferma l’auto in mezzo al nulla per un bisogno fisiologico, Vincent salta giù da dietro e comincia a correre. Dopo la sorpresa iniziale, e dopo aver rassicurato Elena e Mario, inizieranno a conoscersi. Insieme percorreranno le tappe della tournée dove Willy – cantante e chitarrista sregolato, che ha scoperto come sbarcare il lunario suonando tra feste zingare e sagre paesane – aveva in programma di cantare, tra Slovenia, Croazia e Dalmazia. Si fermeranno a mangiare e Vincent vuole solo patate, quando il padre cerca di parlargli lui quasi automaticamente risponde; “Vincent Masato, nato a Trieste il 13 luglio del 2003 da Elena Masato adottato dal signor Mario Topoli, tu ti chiami Willy boy e sei il mio papa” …..”Willy boy, Vincent bravo con papa“.
Queste parole, alzeranno un vento che farà volteggiare tutte le tende del locale e accenderanno un qualcosa in Willy. Seguiranno varie vicissitudini come la rottura dell’auto, acquisto di una moto con cui avranno un incidente nonché la prima esperienza sessuale e un passaggio di frontiera come clandestini perché Vincent non ha documenti. In questi giorni intensi, impareranno ad avvicinarsi, instaurando un forte legame padre-figlio. Elena e Mario che li stanno disperatamente cercando, anche dopo aver inseguito la polizia li troveranno semi addormentati cullati da delle poltrone gonfiabili in una piscina ad un party di matrimonio dove Willy aveva cantato.
Il giovane Vincent deve il suo nome al brano che Willy aveva dedicato ad Elena all’inizio del loro amore….
La regia è di Gabriele Salvatores; il cast: Claudio Santamaria, Valeria Golino, Diego Abatantuono e, per la prima volta sullo schermo, Giulio Pranno.

Il grande lavoro di sceneggiatura è di Umberto Contarello e Sara Mosetti. La fantastica fotografia di Italo Petriccione; il montaggio – capace di accentuare le emozioni e l’impatto visuale – di Massimo Fiocchi.
Per Salvatores è un ritorno ai suoi temi più cari: il viaggio come esperienza di formazione, di crescita, di riavvicinamento e di fuga, Come in Mediterraneo, Marrakech Express e Puerto escondido; i paesaggi sconfinati di Io non ho paura e di Educazione siberiana; e non può mancare il suo attore preferito, Diego Abatantuono.
Il titolo del film è un verso del celebre brano Cosa sono le nuvole, il cui testo è stato scritto da Domenico Modugno e Pier Paolo Pasolini.
Che io possa esser dannato
Se non ti amo
E se così non fosse
Non capirei più niente
Tutto il mio folle amore
Lo soffia il cielo
Lo soffia il cielo
Così
Ah ma l’erba soavemente delicata
Di un profumo che da’ gli spasimi
Ahah tu non fossi mai nata
Tutto il mio folle amore
Lo soffia il cielo
Lo soffia il cielo
Così
Il derubato che sorride
Ruba qualcosa al ladro
Ma il derubato che piange
Ruba qualcosa a se stesso
Perciò io vi dico
Finché sorriderò
Tu non sarai perduta
Ma queste son parole
E non ho mai sentito
Che un cuore, un cuore affranto
Si cura con l’udito
E tutto il mio folle amore
Lo soffia il cielo
Lo soffia il cielo
Così
Mi hai fatto tornare in mente un altro splendido road movie sull’autismo, Rain Man – L’uomo della pioggia: l’hai visto?
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Oh sí, bellissimo!!
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Buongustaia! Grazie per la risposta! 🙂
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Non conoscevo né film né libro, sembrano interessanti entrambi. E poi, Salvatores non mi ha mai deluso fin’ora. Grazie per la segnalazione 🙂
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Anch’io non ho letto il libro, ma il film è assolutamente nella migliore produzione di Salvatore!
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Non ho letto il libro ma ho visto il film e mi è piaciuto tantissimo.
Ho conosciuto Andrea e Franco attraverso radio deejay, proprio una bella coppia. 😀
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