Mentre la primavera sta esplodendo e i prati si stanno riempiendo di fiori e di profumi, gli scaffali delle librerie si stanno popolando di nuovi titoli. Come ogni anno, ma forse questo più degli altri, con l’arrivo della bella stagione le proposte degli editori si moltiplicano, promettendoci un’estate piena di letture. Oggi vi propongo una carrellata di novità per pungolare la vostra curiosità. Io devo legarmi le mani, oltre al portafoglio……
Signora vita, di Ahmet Altan E/O Edizioni, traduzione Nicola Verderame, pagg. 224.
Il romanziere turco Ahmet Altan ci presenta un romanzo di formazione in cui sesso, letteratura e politica si intrecciano in un’opera da leggere tutta d’un fiato. Un romanzo di grandi scoperte, dall’impegno politico ai ruoli di genere, dal sesso alla letteratura: Altan propone una critica sferzante al regime che fa e disfa intere fortune, mette al bando giornalisti, scrittori e accademici, costringe i giovani a emigrare.
Il club, di Takis Würger, Keller editore, traduzione di Giovanna Ianeselli, pagg. 209.
Hans Stichler è soltanto un ragazzo, ma la vita lo ha già messo alla prova. Da bambino viene maltrattato dai compagni di scuola, finché il padre non gli regala un paio di guantoni. Grazie alla boxe Hans impara a reagire ai soprusi. Rimasto precocemente orfano, cresce solo e senza amici in un collegio di Gesuiti, dove trascorre il suo tempo libero leggendo e allenandosi di nascosto. Un giorno però riceve una lettera che può cambiargli la vita: sua zia, che insegna Storia dell’arte a Cambridge, gli offre una borsa di studio per frequentare la prestigiosa università. In cambio Hans dovrà aiutarla a far luce su un crimine spregevole che vede coinvolti l’elitario Pitt Club e i rampolli dell’alta borghesia d’oltre Manica. Sarà a sua volta costretto a macchiarsi di un delitto per ottenere giustizia? O prevarranno la legge del Club e il suo desiderio di appartenenza?
Per i tipi di Keller esce il nuovo romanzo di uno dei miei autori preferiti, di cui qui sul blog trovate diverse recensioni:
Il giorno prima, di Sorj Chalandon, Keller editore, traduzione di Silvia Turato, pagg. 320. La mia recensione
Il giovane Michel Flavent ha due miti: il primo è Michael Delaney, lo Steve McQueen del film Le 24 Ore di Le Mans, l’altro è suo fratello Jojo (Joseph), minatore a Liévin. La notte di Santo Stefano del ’74 i due fratelli sfrecciano sul loro Motobécane tra le strade ghiacciate che portano ai cancelli del pozzo 3-bis. Insieme si sentono invincibili. Il giorno successivo la miniera tace, oltre quaranta minatori sono morti nelle viscere della terra e Jojo, che era tra loro, si spegne in ospedale il 22 gennaio per le ferite riportate nell’incidente. Gli anni passano e il mondo sembra dimenticarsi di quanto accaduto a Liévin. Michel fugge dal Nord, trova lavoro a Parigi, si sposa, conduce una vita apparentemente felice… fino a quando muore la moglie e allora decide di tornare per pareggiare i conti con chi aveva ucciso il fratello. Il giorno prima è un’opera potente e attuale che si muove tra thriller, poliziesco e romanzo sociale e chiama in causa il lettore su temi importanti come la giustizia, la vendetta, il lavoro, la colpa e la dignità.
Domani avremo altri nomi, di Patricio Pron, Edizioni SUR, traduzione di Francesca Lazzarato, pagg. 282.
Con uno sguardo acuto e non privo di tenerezza, Pron costruisce un memorabile ritratto delle relazioni nella contemporaneità e indaga un nuovo modo di concepire l’amore, raccontando una storia piena di speranza in cui il lettore non potrà che riconoscersi. Domani avremo altri nomi è una storia d’amore, anzi, una storia dell’amore ai giorni nostri, con tutte le diverse sfaccettature e forme che il sentimento può assumere – oltre l’orientamento sessuale, l’idea classica di coppia e di famiglia, gli stereotipi sulla maternità – in un mondo spesso precario, fatto di consumismo e alienazione, un mondo che è a tutti gli effetti il nostro.
L’uomo dal cappello di legno, di Jane Gardam, Sellerio editore, traduzione di Alberto Bracci Testasecca, pagg. 264.
Il secondo romanzo della fortunata trilogia dell’autrice britannica Jane Gardam con protagonista Sir Edward Feathers, uno spaccato di storia inglese sullo sfondo della fine dell’Impero. È un libro di riincontri. Le persone che sembrano sparite, ritornano attraverso giri impensati. Ritornano i luoghi sepolti del passato e le sensazioni e le verità da scoprire. Ciascuno è come un lampo di rivelazione. Jane Gardam è una grande scrittrice. I suoi romanzi sembrano venire direttamente dalla grande letteratura inglese. Nella sobrietà, nell’implicito, ha un mondo da rivelare, più in là della trama che si presta al piacere della lettura. L’ironia nei personaggi stessi, e non tanto nelle battute. Il sapere raccontare attraverso i dialoghi autentici e veri. Le passioni trovate sotto la patina della ufficialità. La perfetta comprensione degli stati d’animo. Una Jane Austen dei nostri giorni.
Il primo romanzo, sempre edito da Sellerio, è Figlio dell’Impero britannico.
Il mondo invisibile, di Liz Moore, NN Editore, traduzione di Ada Arduini, pagg. 432.
Ada Sibelius ha dodici anni, non ha mai conosciuto sua madre e vive con il padre David, un genio dell’informatica che dirige un importante laboratorio nella Boston degli anni Ottanta, dove si lavora su ELIXIR, un programma per replicare il linguaggio umano. Per Ada David è tutto, la sua infanzia trascorre tra la casa e il laboratorio del padre, e la sua fantasia è affascinata dall’esattezza di formule e codici. Ma quando la mente di David inizia a vacillare, Ada viene affidata a una collega, Liston, che la cresce insieme ai suoi tre figli. Ada scopre così la vita normale da cui è stata protetta fino a quel momento, e cerca di adattarsi senza tradire quel padre eccentrico e sfuggente, sulla cui identità inizia a emergere più di un dubbio. Anni dopo, ormai adulta e professionista insoddisfatta nella Silicon Valley, Ada riprende la ricerca della verità su di sé e sulla propria famiglia, una verità nascosta in un codice enigmatico che David le ha affidato.
Donna sulle scale, di Bernhard Schlink, Neri Pozza editore, traduzione di Susanne Kolb, pagg.208.
Teso e sofisticato come un film di Hitchcock, Donne sulle scale è un viaggio ipnotico nella mente di un uomo, ma anche una storia d’amore che ha la forza compulsiva di un thriller. A lungo scomparso, “Donna sulle scale”, un dipinto che ritrae una donna nuda mentre scende con arcana leggerezza dalle scale, quasi fosse sospesa nell’aria, riemerge un giorno all’improvviso all’Art Gallery del teatro dell’Opera di Sidney. Un evento sorprendente per il mondo dell’arte e sconcertante per l’avvocato che, anni prima, si è ritrovato coinvolto nella lite scoppiata tra il ricco industriale Gundlach, il marito di Irene – la donna del quadro – e il pittore Karl Schwind, l’amante, incaricato dallo stesso Gundlach di ritrarre la moglie. A sua volta innamorato della sofisticata Irene, a distanza di anni l’avvocato decide di indagare sulla misteriosa sparizione del dipinto, coincisa con la scomparsa della donna stessa. In un viaggio che si snoda da Sidney fino alle Montagne Rocciose, la ricerca della donna amata diventa, per il protagonista, l’occasione di una profonda esplorazione del proprio passato e una dolente riflessione sulla sua vita, trascorsa lontana dalle passioni, nell’ossessiva ricerca del decoro e del successo professionale.
Di Schlink trovate qui sul blog alcune recensioni.
Ed infine ecco il saggio che vi suggerisco: il nuovo, attesissimo saggio di uno degli intellettuali più influenti al mondo.
Il movimento del mondo. Le forze che ci stanno sradicando e plasmeranno il destino dell’umanità, di Parag Khanna, Fazi editore, traduzione di Franco Motta, pagg. 350.
Il coronavirus ha imposto il lockdown più severo della Storia, congelando completamente la migrazione internazionale. Eppure tutte le forze che costringono le persone a sradicarsi stanno accelerando: carenza di manodopera, sconvolgimenti politici, crisi economiche, evoluzioni tecnologiche e cambiamenti climatici. Dalla Cina all’Africa al Messico, il mondo intero tornerà presto in movimento. Nove milioni di americani, un numero record, vivono all’estero, ma gli Stati Uniti sono ancora una delle principali destinazioni per i migranti. I flussi verso i paesi in via di sviluppo mostrano la crescita più rapida, con i lavoratori che attraversano l’Africa, il Medio Oriente e l’Asia.
quasi quasi Signora vita..
"Mi piace"Piace a 1 persona
Tra l’altro ho appena sentito che è stato finalmente scarcerato.
"Mi piace""Mi piace"
Sai che ti aspetto al varco per Sorj Chalandon, vero? 😊
"Mi piace"Piace a 1 persona
Questo non me lo lascio scappare di sicuro.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Grazie! ☀️
"Mi piace"Piace a 1 persona
A te! Buon weekend!
"Mi piace""Mi piace"
Mi ispira moltissimo “Il mondo invisibile”, me lo metto nella lista “to read” 😉
"Mi piace"Piace a 1 persona
Sì, anche a me ispira molto. NNE è una garanzia.
"Mi piace"Piace a 1 persona