Tomb of Sand, scritto da Geetanjali Shree e tradotto da Daisy Rockwell, ha vinto l’International Booker Prize 2022 per la narrativa in traduzione.

Vincitore tra finalisti di grande interesse, come avevo avuto modo di illustrare in questo post.

Tomb of Sand è il primo libro originariamente scritto in lingua indiana a vincere l’International Booker Prize, e il primo romanzo tradotto dall’hindi ad essere riconosciuto dal premio.


Ambientato nel nord dell’India, il romanzo segue le avventure di una donna di 80 anni che ottiene inaspettatamente una nuova, e altamente non convenzionale, prospettiva di vita.

Il risultato è un libro coinvolgente, divertente e assolutamente originale, allo stesso tempo una protesta urgente e tempestiva contro l’impatto distruttivo dei confini, siano essi tra religioni, paesi o generi.

Nel nord dell’India, una donna di 80 anni scivola in una profonda depressione alla morte del marito, poi riemerge per ottenere una nuova prospettiva di vita. La sua determinazione a sfidare le convenzioni confonde la figlia bohémien, abituata a considerarsi la più “moderna” delle due. Con costernazione della sua famiglia, Ma insiste quindi per recarsi in Pakistan, affrontando il trauma irrisolto delle sue esperienze adolescenziali di Partition. Nonostante i suoi temi seri, il tocco leggero e l’esuberante gioco di parole di Geetanjali Shree assicurano che Tomb of Sand rimanga costantemente giocoso e assolutamente originale.

Non ho ancora notizie della traduzione in italiano; se sapete qualcosa… scrivetelo qui!