Il mestiere di leggere. Blog di Pina Bertoli

Letture, riflessioni sull'arte, sulla musica.

Doppio vetro

INCIPIT

Un gatto curiosa in giardino, passa spesso di qui. La bestiola non immagina di suscitare un’emozione nella donna che sta alla finestra della cucina, reminiscenza profonda di un tempo primordiale, di animali selvatici nella savana. Tra il fogliame dipinto di colori autunnali si intravede un manto tigrato, una delizia per i suoi occhi. Una sottile tensione in questa donna di città, un brivido di benessere dietro il doppio vetro. Ecco il gatto che torna. Sembra in costante perlustrazione. Adesso punta dritto verso oriente.

Al di sopra delle chiome degli alberi che scolorano appare l’Esja, che sua madre trovava più bella dei monti a sud. Una scultura poderosa, cangiante, cosparsa d’ombre. Una salda zavorra che ricorda la musica di Bach. Suo padre era più incline a prediligere i monti a sud, che ricordavano Mozart. Un dettaglio che sintetizza il conflitto di opinioni ancora in corso nella loro erede. Che comunque si accontenta dei monti a nord, del resto il suo appartamento in Lindargata non le dà altra scelta. Dalla finestra a sud vede solo le case, le strade, le persone. Il sole autunnale al tramonto illumina l’Esja da ovest. Che bella luce obliqua, ha detto suo figlio quando è passato a trovarla poco fa. È cresciuto con il cinema. Alla finestra il solito spettacolo di luci. Questa sera il rosa sfuma nel rosso aranciato, si intuisce perfino del verde. Benedetta sia la vista.

Halldóra Thoroddsen 

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