Il mestiere di leggere. Blog di Pina Bertoli

Letture, riflessioni sull'arte, sulla musica.

Non muoiono mai

INCIPIT

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Nel paesino pare siano tutti morti. Magari. Sono circondato da vecchi che non muoiono. Neppure nonna muore. I vecchi non muoiono mai.
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Solo vecchi, come ti giri e come ti muovi. Soltanto vecchi che ti guardano da dietro le persiane e nient’altro. Un paesino riempito a tappo che neanche una direttiva del governo poteva fare di meglio, uno smistamento periferico della classe non produttiva, un assembramento di vecchi. Stipati in un solo paesino. Ammucchiati. Tutti si sono dimenticati della loro esistenza.
Ricordiamo che la chiamata è gratuita per i soli clienti e per chi chiama da rete fissa. Per chiamate da mobile il costo varia in base al piano tariffario del proprio operatore.
Non tengo niente di personale contro i vecchi, hanno iniziato loro. Vecchi che decidono come se in questo paese fossimo davvero tutti vecchi. Loro che sono meglio di tutti, non per merito ma per anzianità, manco stessimo dentro a una grande e unica azienda oppure nell’esercito, immersi nel nonnismo. A me i vecchi non hanno fatto niente, ma li odio come loro odiano a me. Non c’entra niente quello che è successo, niente. Sono passati due anni e adesso sto bene, sono loro il problema. I vecchi. A furia di stare davanti al computer ho imparato un sacco di cose sui veleni, un’arma subdola e silenziosa per mettere in piedi la strage perfetta. Le mie competenze in tossicologia potrebbero offrirmi l’occasione di avvelenare l’acqua e ammazzarli tutti, senza dare nell’occhio e trasformando la vicenda in un tragico incidente.
La chiamata verrà gestita da un operatore dall’Italia.
Questo paesino sperduto in mezzo al niente gli appartiene, è sotto il loro controllo. Chi entra e chi esce tiene bisogno di una giustificazione, sono capaci di fermarti per strada e chiederti figlio a chi sei. E se non sei mezzo parente con qualcuno di abbastanza vecchio è capace che ti vanno a denunciare, o magari ti bucano le ruote. Il paesino è loro, che poi stiamo parlando di una piazza, quattro strade in croce, campi e capannoni. Ma chi la vuole questa merda di paese? Poi ci sta un enorme cantiere nella piazza centrale, una piazza che da cinque anni è tutta una transenna e i vecchi attorno con le mani che sbiancano sulla recinzione metallica. I vecchi attorno alle fosse e alle ruspe scindono l’atomo e lo ricompongono a mani nude. Tosse, sputi, critiche. La polvere e i vecchi. A proposito di atomi, sarebbe un sogno: centinaia di migliaia di vecchi, tutti nello stesso posto, e poi una bomba per stare sicuri che non si salvi nessuno
manco per sbaglio. Manco uno se ne deve salvare.
Per valutare la qualità del servizio offerto, la chiamata potrebbe essere registrata.
Che sguardi presuntuosi, quanta arroganza mista a superficialità, sono ignoranti, campano di rendita in tutti i sensi: vivono di pensione e ricordi, delle medaglie guadagnate durante la guerra. Perché ai vecchi non puoi dire mai niente, loro hanno fatto la guerra, anche se poi fai un conto con gli anni e non ti trovi. Sono vecchi, ma sono anche troppo giovani. Se sono vecchi vecchi avevano dieci anni quando è finita la guerra. A dieci anni tenevo Berlusconi Presidente. Hanno fatto più danni i tedeschi o le riforme fiscali e i tagli a scuola e sanità? Ho diritto pure io alla pensione? Non li posso ammazzare e neanche si ammazzano da soli. Sorridono come il Presidente e penso ma che cazzo tenete da ridere? Benedetta demenza che vi mangia il cervello.

Francesco Spiedo

Recensione

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