Più tardi, a notte fonda, mentre sbocconcellava il cibo e succhiava la bottiglia, Daoju Anabraba chiese scusa al figlio, una volta in più e poi un’altra ancora, gli chiese scusa per la vita che viveva, per il suo fallimento come madre, perché aveva ucciso il nonno dei suoi figli. Un veterano di scene del genere, Dimié Abrakasa rimase in silenzio. Il discorso della madre divenne un borbottio e le si spense in gola; le sue palpebre calarono, lottarono, caddero. Pianse nel sonno, la bottiglia stretta al petto. Scorreggiò sonoramente, di continuo. Quando i singhiozzi si trasformarono in un russare sommesso, Dimié Abrakasa si alzò dal suo posto ai piedi del letto. Le sfilò la bottiglia e la mise accanto alla parete, dove la mano della madre, al mattino, avrebbe potuto raggiungerla. Poi la coprì e soffiò sulla fiamma.
L’amore è potere, o almeno gli somiglia molto, di A. Igoni Barrett, 66thand2nd 2018, traduzione dall’inglese di Michele Martino, pagg. 245
I nove racconti di questo volume raccontano l’amore nelle sue sfaccettature, nelle sue miserie, nella sua capacità di tenere insieme le persone anche quando si fanno del male. Perché è vero che l’amore è potere; il potere di far sì che una madre anziana abbandonata dai suoi figli trovi la forza di perdonarli e di capire che ormai hanno la loro vita ed altri affetti a cui dedicarsi, o l’amore di un figlio adolescente per la madre alcolizzata e disperata che lo picchia e non si preoccupa di sfamarlo. È un potere forte, che può essere esercitato in forma ricattatoria, che può scaturire in un gesto non dovuto, o che riesce a difendere dalle miserie della vita. È qualcosa di vitale, di estremamente resistente, eppure delicato come una piuma d’uccello. È l’amore ai tempi di un’umanità precaria, che vive ai margini, che cerca di rimanere umana anche laddove la spinta alla crudeltà sembra prevalere.
Siamo in Nigeria – tranne in uno dei racconti, che è ambientato in Kenia -, nella città immaginaria di Poteko (leggi Lagos), dove coesistono zone per ricchi – recintate e ben tenute – quartieri modesti e caotici, e slums; dove il traffico è un problema, dove il sole implacabile e gli odori forti stordiscono tanto quanto l’alcool consumato come consolazione alle tribolazioni che attanagliano l’esistenza. Dove la povertà è di casa, tranne che per pochi. Dove le forze dell’ordine più che fare rispettare la legge, si danno da fare per imporre la propria forza, spesso in modo brutale. Salvo poi tornare a casa e comportarsi come un marito premuroso e innamorato.
L’ultima volta che abbiamo litigato le avevo appena detto che l’amavo. Lei ha detto «fatti, non parole», e che se l’amavo sul serio le avrei dato un bambino, non l’avrei mai lasciata in quel modo, neanche per sogno.
«Amore significa che torni anche quando non puoi».
A quel punto abbiamo litigato. Ho raccattato le mie cose e me ne sono andato.
Nell’utilissimo segnalibro, l’editore offre al lettore le parole chiave per addentrarsi in mezzo a questa umanità: amicizia, denaro, metropoli, potere, alito, sesso, amore, famiglia, passione. Nove carte da mischiare e combinare: quelle con cui Barrett conduce il gioco. Nove racconti scritti in uno stile fluido, coinvolgente e pieno di ritmo; storie dolenti e attualissime, specchio delle contraddizioni di una società in divenire, ma comunque aperte alla speranza.
Una bella prova letteraria e un buon biglietto per andare a conoscere la Nigeria.
A. Igoni Barrett è nato a Port Harcourt, in Nigeria, nel 1979. Fellow, tra gli altri, del Chinua Achebe Center e del Norman Mailer Center. Nel 2005 ha esordito con la raccolta di racconti From Caves of Rotten Teeth, tra cui figura The Phoenix, premiato quello stesso anno dalla Bbc. Con L’ amore è potere, o almeno gli somiglia molto e Culo nero, il suo primo romanzo, si è imposto sulla scena della letteratura nigeriana di oggi insieme a Teju Cole, Chimamanda Ngozi Adichie e Helon Habila.
Di Igoni Barrett io ho letto Culo nero… molto divertente!
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Dopo avere letto questi racconti, l’ho messo in lista!
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Ecco, questo mi porterebbe verso orizzonti finora inesplorati…grazie del consiglio!
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Sto leggendo letteratura africana. In questa nuova lettura mi trovo in Ghana…
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L’idea del segnalibro mi sembra geniale. Prendo nota del libro: grazie per la segnalazione :).
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Sì, è una bella pensata da parte della CE. Buone letture
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i due spezzoni che riporti, anche se brevi, hanno una forza dirompente.
ml
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Hai usato l’aggettivo giusto. Sono così
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Messo in lista… sempre interessante vedere l’amore uscire dalla retorica dell’idillio.
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