Conoscete l’iniziativa Modus Legendi? Sicuramente ne avrete sentito parlare, visto il successo delle scorse edizioni, a cui personalmente ho aderito.
Sul loro sito trovate tutte le informazioni sulla storia e gli obiettivi di questa iniziativa dedicata all’editoria di qualità.
La missione del gruppo è chiara da subito: accendere i riflettori sulla qualità libraria. La sua vocazione è educare alla lettura, cercando di studiare, evidenziandoli, i vari livelli e le stratificazioni che un testo di pregio custodisce.
Ogni anno, viene scelta una cinquina di libri (frutto di ricerca e analisi) e proposta ai lettori; la proposta è accompagnata da schede di lettura a cui contribuiscono anche i lettori, poi lo spazio è aperto a tutti coloro che vogliono esprimere il proprio parere sui libri scelti.
L’iniziativa prevede un largo coinvolgimento dei lettori che culmina nella votazione. Ognuno può votare uno (uno solo) dei cinque libri; qual è l’obiettivo di questa votazione? In primis, far conoscere una produzione afferente all’editoria indipendente di qualità, e poi di fare entrare nelle classifiche di vendita un libro che non appartiene alla categoria dei best seller delle major. Come: acquistandolo tutti nella stessa settimana, in modo tale da convogliare gli acquisti in un unico momento e spingere il libro più votato nella classifica.
Negli scorsi anni sono stati tanti i bei libri che questa iniziativa è riuscita a fare conoscere ad un pubblico più vasto, tutti di qualità. Come dicevo sopra, sul sito trovate tutte le informazioni. C’è anche una pagina Facebook dove i lettori sono coinvolti nella lettura e analisi dei libri della cinquina.
Questa è la cinquina di libri dell’edizione 2020:
Amatka, di Karin Tidbeck, Safarà editore , traduzione di Cristina Pascotto
Nel mondo che i Pionieri hanno colonizzato valicando un confine di cui si è persa ogni traccia, gli oggetti decadono in una poltiglia tossica se il loro nome non viene scritto e pronunciato con prefissata frequenza. Per evitarne la distruzione, un comitato centrale veglia severamente sulle parole pronunciate dagli abitanti delle colonie, perché la vita in un mondo minacciato dalla disgregazione richiede volontà e disciplina. Vanja, cittadina di Essre, viene inviata dalla sua comune nella gelida colonia di Amatka e troverà ad attenderla i primi fuochi di una rivoluzione sotterranea giocata sulla potenza del linguaggio. Suo malgrado, Vanja dovrà così affrontare le possibilità che si celano dietro il velo di blanda oppressione che assopisce i pensieri e le parole del popolo di Amatka.
Eclissi, di Ezio Sinigaglia, Nutrimenti editore 2016
Eugenio Akron, architetto triestino, arriva su una sperduta isola nordica per assistere all’eclissi totale di Sole, attesa per il giorno dell’equinozio di primavera. È quello che considera il suo ultimo viaggio, un regalo di compleanno anticipato per i suoi settant’anni, un’estrema emozione strappata alla quotidianità . Ad accoglierlo è la natura ruvida di un popolo abituato a convivere con la scura solennità delle rocce e la vastità dell’oceano: una donna austera gli affitta una camera, un arcigno pescatore gli offre la sua barca per osservare l’eclissi dal mare.
Tuttavia, tra i forestieri accorsi per l’evento, Akron s’imbatte in un’eccentrica vedova americana, Mrs Clara Wilson, che gli impone, con garbata energia, la sua presenza. L’inattesa complicità che si instaura fra i due fa riaffiorare nella memoria dell’uomo un ricordo del passato, un nodo irrisolto che troverà soluzione soltanto fra le tenebre dell’eclissi.
A trent’anni dal suo esordio – Il Pantarèi, metaromanzo sul romanzo del Novecento, uscì per una piccola casa editrice dopo aver collezionato molti rifiuti ma anche l’elogio di lettori come Vittorio Sereni, Giovanna Bemporad e Giuliano Gramigna – Ezio Sinigaglia torna alla narrativa con un racconto potente e suggestivo, caratterizzato da una scrittura magnetica, ironica, di rara perfezione formale.
Qui trovate la mia recensione.
Il testamento dell’uro, di Stéphanie Hochet, Voland editore 2019, traduzione di Roberto Lana
Una giovane scrittrice accetta di andare a presentare i suoi libri a un festival letterario nel sud della Francia, dove incontra una serie di bizzarri personaggi. L’atmosfera vagamente inquietante del paese si coagula soprattutto attorno a Vincent Charnot, il sindaco, che si rivela una sorta di guru, un visionario intenzionato a lasciare un segno alla posterità dedicandosi a progetti culturali trasgressivi. A questo scopo offre alla scrittrice un incarico a dir poco strano: redigere la “biografia” di una specie estinta da secoli, l’uro, l’animale preistorico che aveva affascinato persino i nazisti, al punto da spingerli a tentare di riportarlo in vita. Convinta dall’abile e carismatico sindaco e dagli esemplari di uro che le è stato permesso di vedere in segreto, la donna inizia a scrivere, trovandosi ben presto coinvolta in una cospirazione che si tinge sempre più di nero.
Marino il mio cuor, di Eugène Savitzkaya, Prehistorica editore 2019, traduzione di Gianmaria Finardi
La prima volta che lo vidi, Marino non aveva ancora respirato, era pallido e livido come dopo uno sforzo sovrumano, un grosso spavento o un dispiacere. Mi dissero che aveva risolutamente, per aprirsi un varco verso la luce, rifiutato di guardare per terra, che, risolutamente, aveva rovesciato la testa in direzione della luce stessa, verso il cielo.
In questa cronaca libera e senza date, che l’autore compone in occasione della nascita del primogenito Marino, tutto succede per la prima volta.
L’autore riesce ad abbandonare il punto di vista dell’adulto e del padre, per sposare quello di un osservatore terzo. Presta quindi un linguaggio inedito e meraviglioso a Marino, che inizia a scoprire il mondo; un mondo nuovo, profondamente cambiato, che si appresta ad accogliere Marino.
Microfictions, di Régis Jauffret, Edizioni Clichy, vincitore Premio Goncout per Racconto, traduzione di Tommaso Gurrieri, pagg. 1024
Cinquecento racconti, ognuno di sole due essenziali, travolgenti, spietate pagine, per raccontare gli esseri umani nelle loro più inconfessabili deviazioni e perversioni, nelle loro meravigliose bellezze, nei loro imprevedibili abissi, in tutte le loro inarrestabili derive, in tutto il loro inevitabile perdersi, mentire, fallire, risorgere, odiare, vendicarsi, uccidere, fuggire, ricordare e dimenticare, amare, volare, morire. Un libro che è come un veleno che piano piano ti entra dentro e inizia la sua lenta ma inesorabile opera di distruzione. Oppure come un antidoto che annienta subdolamente le comode certezze e le finte sicurezze che tutti ci siamo costruiti. Cinquecento vite raccontate nelle loro ferite. Alcune devastanti, definitive, totali e senza ritorno. Altre piccole, sul momento non troppo evidenti e all’apparenza risolvibili, ma che invece sappiamo daranno la direzione agli anni che arrivano dopo. Jauffret ci fa sentire – non capire: sentire, come una frustata – che ogni vita ne ha una di ferite, e che nessuno si può salvare da questa possibilità di deriva, che a volte è senza ritorno. Per questo Microfictions è un libro che parla di tutti noi. Considerato da critici e lettori una delle opere più importanti e influenti degli ultimi anni, tradotto in dodici lingue, pubblicato in Francia da Gallimard nel 2018, Microfictions è un’«opera-monstre», uno di quei libri che diventano imprescindibili, dei quali «si deve» parlare e che soprattutto «si deve» leggere, un’impresa letteraria e editoriale quasi folle che testimonia – se ancora ce ne fosse bisogno – come Régis Jauffret, forse ancor più dei grandissimi Emmanuel Carrère e Michel Houellebecq, sia ormai diventato «l’autore», che dalla Francia racconta al mondo i lati meno apparenti, meno accettabili, meno morali, quindi più veri dell’essere umano.
A voi la scelta!!!
Qui trovate la pagina per le votazioni. Sono aperte fino al 6 febbraio.
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Il libro più votato dell’edizione 2020 è:
Eclissi, di Ezio Sinigaglia, Nutrimenti editore 2016
Chi vuole acquistare il libro, deve farlo in una libreria fisica – non store on line – nella settimana dal 2 all’8 marzo. In questo modo, se tutti lo acquisteranno nella stessa settimana – si riuscirà a mandarlo nella classifica delle vendite a livello nazionale.
Aderire a questa rivoluzione gentile dei lettori significa riconoscere il valore e l’impegno dell’editoria indipendente !!!
Io ho votato per Eclissi. Devo confessare che è l’unico dei cinque che ho letto… ma è davvero un bellissimo romanzo! Sinigaglia è molto bravo. Mi è piaciuto moltissimo anche Il Pantarèi, sempre dello stesso autore, e so che presto uscirà un altro suo libro, del quale sono molto curiosa.
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Grazie per avere espresso la tua opinione. In effetti mi incuriosisce molto, adesso lo metterò nella lista! Io non li ho letti, quindi mi sono dovuta documentare. Credo che voterò Il testamento dell’uro, che mi incuriosisce altrettanto.
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Dev’essere molto bello anche Microfictions, però mi spaventa un po’ non solo perché è un vero malloppo intorno alle 1000 pagine, ma anche perché essendo composto di una miriade di microracconti ho paura che mi frastorni…
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Sì, la mole spaventa anche me, ho paura di stufarmi….
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Prendo nota. Bello avere una buona scelta
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Microfictions decisamente mi attira. Vorrei acquistarlo evitando Amazon. Ora cerco, spero non costi una fortuna.
Grazie Pina 🙂
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Trovato su IBS 🙂
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