Che siate dei cultori della classicità, o dei velisti, o degli amanti del mare e della buona cucina, non fa differenza: sicuramente tra le vostre destinazioni preferite c’è la Grecia. Atene, Salonicco, i siti archeologici, le sue isole, i paesi dalle casette bianche con i tetti blu, il mare blu profondo, il meltemi – il vento che soffia potente, specialmente in agosto – il sirtaki, e gli amori estivi fanno venire immediatamente voglia di partire per questo paese dalle mille attrattive.

E allora non fatevi trovare impreparati e, soprattutto, cominciate già a sognare questa destinazione immergendovi nella lettura di romanzi che la vedono come luogo protagonista!

acropolis

 

Parlando di romanzi greci, come non pensare a uno dei più famosi, “Zorba il greco“, di Nikos Kazantzakis. Presso Crocetti lo potete trovare in nuova traduzione direttamente dal greco, in versione integrale. Ma non c’è solo questo … Le maggiori proposte le trovate presso l’editore Crocetti nella vasta collana Aristea, presso Donzelli, Edizioni e/o e altre case editrici più piccole come Bulzoni, Stilo, Argo, EmmeTi. L’autore di gialli Petros Markaris in Italia è pubblicato da Bompiani e da La nave di Teseo.

 

 

Ioanna Karistiani è la più importante scrittrice greca di questi anni. In Grecia è famosa e ha ottenuto importantissimi riconoscimenti in patria e all’estero. Ha collaborato anche nel cinema con Costa Gavras e Martin Scorsese, scrivendo sceneggiature. In Italia, Crocetti ha pubblicato il suo romanzo “L’isola dei gelsomini.

Ioanna Karistiani racconta appassionanti storie d’amore, d’intrecci familiari, di donne alla ricerca d’identità e felicità, ambientate nelle isole greche; storie segnate dall’ambiente in cui vivono, al tempo stesso bellissimo per il paesaggio e ostile per l’isolamento e la tradizione; storie rese potenti da una scrittura straordinaria, scorrevole e virtuosistica al contempo, densa ed emozionante, una scrittura che evoca a volte quella di una Christa Wolf “mediterranea”.

Karistiani l'isola dei gelsomini

 

“L’isola dei gelsomini” è uno dei maggiori successi letterari greci degli ultimi anni. Premiato dall’Accademia di Atene come migliore opera narrativa del 1997, tradotto in diversi Paesi, vincitore del Premio dei Balcani e candidato nel 1998 al Premio Aristeion della Commissione Europea come miglior romanzo dell’anno, quello della Karistiani in Grecia è un autentico libro di culto, adorato dal pubblico e osannato dalla critica. La storia dell’infelice amore tra il lupo di mare Spiros Maltabès e l’umbratile Orsa Saltaferro, condannata da una madre spietata e dalle ferree leggi della tradizione familiare a sposare un uomo che non ama, e a vedere l’uomo che ama diventare il marito di sua sorella Moscha, si dipana sullo sfondo assolato dell’isola cicladica di Andros, sede di armatori con interessi nel mondo intero, ma anche microcosmo segnato dalla solitudine e dalla meschinità. Nel romanzo della Karistiani tutto è inesorabile e assoluto: il mare, la thàlassa greca, madre matrigna dei marinai di Andros; l’aspro paesaggio cicladico, che fa da contrappunto ai sentimenti dei protagonisti; l’amore, forza primigenia che sconvolge i cuori e le menti degli uomini, il destino, crudele e indifferente; e infine lo stile della scrittrice, corrosivo come la salsedine dell’Egeo, che avvince nelle sue volute il lettore sino al drammatico finale, dove, come in una tragedia antica, il dolore cede a una lancinante presa di coscienza.

Altri autori:

Zalikoglu la sorella segreta

La sorella segreta, di Fotini Zalikoglu, Edizioni e/o 2014, pagg. 120, traduzione di Maurizio De Rosa

Nel luglio del 1940 Menèlaos Arghirìu e la giovanissima moglie Erasmìa si imbarcano sul piroscafo Nuova Ellade alla volta di New York, dove cominceranno una nuova vita. Quarant’anni dopo Froso, la figlia di Menèlaos e di Erasmìa, mette al mondo due bambini di padre ignoto: Jonathan e Amalìa. La vita scorre in maniera (quasi) normale quando a un certo punto Froso comincia a bere, si rifiuta di pronunciare la parola “Grecia” per il resto della vita e si sceglie un nuovo nome: Lale Andersen. Nel gennaio del 2013, nel cuore della crisi finanziaria che ha colpito il Vecchio Continente, della quale la Grecia è diventata il simbolo, Jonathan decide di intraprendere un viaggio nella terra degli avi alla scoperta del passato della propria famiglia che si intreccia con la Storia della Grecia stessa: dalla catastrofe in Asia Minore nel 1922 fino alla crisi di oggi passando per la Seconda guerra mondiale, la guerra civile, la dittatura dei Colonnelli e il ritorno alle libertà democratiche negli anni Settanta.
La turbolenta storia greca del Ventesimo secolo fa da contrappunto ai segreti e alle menzogne della famiglia Arghirìu, che ritornano a poco a poco a galla.

Duka meccanica celeste

 

Meccanica celeste, di Maro Duka, Crocetti editore 2001, traduzione di Maurizio De Rosa, pagg. 390

Grandioso e intenso come i grandi romanzi europei dell’Ottocento, Meccanica celeste di Maro Duka – tra le maggiori scrittrici greche contemporanee – ha come protagonisti due ragazzi dei nostri giorni, l’impetuoso diciottenne Iàkovos Dalianis e il suo alter ego, l’introverso venticinquenne Riccardo Balotìs. Le loro vite si intrecciano grazie alla giovane Mari, sfuggente e irragiungibile, che si trasformerà per loro in strumento del destino. La duplice vicenda di Iàkovos e Riccardo si svolge nei gironi infernali di uno degli scenari più imponenti della letteratura greca contemporanea: il carcere minorile di Kassavetis, in Tessaglia, arca affollata da un’umanità dolente in cui si riflette come un’immagine rovesciata il vero volto di “quelli fuori”, di coloro che quell’inferno lo hanno pensato e istituito, e che ora lo alimentano. Dopo lo straordinario affresco storico di Un berretto di porpora Maro Duka torna a descrivere le inquietudini di oggi, delineando con ironia ma anche con crudo realismo situazioni e personaggi, denunciando con spietatezza alcuni dei fenomeni più rilevanti della società contemporanea (il cinema e la televisione con i loro miti, i poteri occulti, il consumismo elevato a unico e supremo ideale, i pericoli che minacciano la democrazia e la libertà), e raccontando con straordinaria lucidità l’ambizione al riscatto e l’ineluttabilità della sorte degli esseri umani. Al termine del romanzo ogni vicenda troverà il suo sbocco, il suo posto determinato dalla meccanica celeste, aiutando il lettore a comprendere che i protagonisti paralleli di questa storia sono in realtà il simulacro di ognuno di noi, e che ognuno di noi porta dentro di sé un Kassavetis.

 

Mingas sulle isole non nevica mai

 

Sulle isole non nevica mai, di Dimitris Mingas, Crocetti editore 2004, traduzione di Maurizio De Rosa, pagg. 284

In un gioco di riflessi, vita e scrittura si intrecciano indissolubilmente nel nome della Memoria, in questo che è il primo romanzo di Dimitris Mingas. Il mistero della scomparsa di Etone Venturàs, vecchio amico del protagonista, spinge quest’ultimo verso l’Itaca della sua infanzia, verso un tempo e un luogo in apparenza dimenticati, ma sempre vivi nel ricordo, dove persino sulle isole può nevicare. Il potere della parola che sconfigge la morte e la lontananza, celato nelle vecchie storie dei marinai, nei giochi dei ragazzi, rievocato da un profumo, un suono, un’immagine, l’incontro con una donna, costituisce il fascino di quest’opera, nata sul limine tra sogno e realtà.

 

Nikos greco moderno

Greco moderno, di Nikos Petrou, Playground* editore 2015, pagg.188

Quando Vasilis e Kostas si conoscono nel cortile del liceo Iktinou di Salonicco, in una mattina di maggio, non sanno che i loro destini si stanno per intrecciare. Vasilis, ventuno anni e un piercing al sopracciglio sinistro, è concentrato sui suoi studi universitari di Ingegneria Navale e sulla sua difficile relazione sentimentale con Dimitris, mentre Kostas, diciotto anni e il temperamento da leader, è assorbito dall’audace piano di occupare il proprio liceo per protestare contro la politica di austerità che sta stritolando l’economia e la vita della Grecia. Eppure basterà il semplice incrocio dei loro sguardi per innescare una catena di eventi che sconvolgerà le loro vite, offrendo a Vasilis e Kostas l’opportunità dell’amore.

*credo faccia parte di Fandango libri.

 

Ikonomou qualcosa capiterà

Qualcosa capiterà, vedrai, di Christos Ikonomou, Elliot editore 2016, traduzione di Alberto Gabrieli, pagg. 157

La Grecia di oggi, drammaticamente al centro delle recenti cronache sulla crisi economica, viene narrata e trasfigurata in modo poetico e sublime nei racconti di Christos Ikonomou, da molti paragonato a un Faulkner contemporaneo. I suoi protagonisti sono uomini e donne sfiniti dalle difficoltà, le cui vite si dipanano sul filo della sopravvivenza, della disoccupazione e dell’insicurezza. Che si tratti di giovani sbandati o di vecchi costretti a un’eterna attesa in mezzo alle macerie dello Stato sociale, di coppie sfrattate dalle banche o di uomini disposti a tutto pur di mantenere il proprio posto di lavoro, ognuno di questi personaggi è una finestra accesa nella notte degli altri, in una sorta di comune discesa nell’Ade di una società che sente sfaldarsi le proprie fondamenta civili, umane e culturali sotto i colpi della crisi.

 

Galanaki elena nessuno

 

Elena Nessuno, di Rea Galanaki, Crocetti editore 2003, traduzione di Gabriella Macrì, pagg. 192

La vicenda di Elena Altamura-Búkuras è la storia di un enigma. Elena è figlia di un secolo patrigno, il suo destino di donna è ancorato alla terraferma, al matrimonio, ai figli, ai doveri verso i malati e i morti. Ma lei ha in dote un talento e una passione che la divorano. Ha l’animo robusto come lo scafo di una nave ed è nata per solcare i mari dell’arte, preclusi alle donne. Per dipingere, Elena si ribella a una vita meschina e prende il mare, “destino di ogni greco”, alla volta dell’Italia, dove assume le sembianze di un uomo, Nessuno. Ma un Vento impetuoso, che ha il nome e le fattezze irresistibili di un artista, Francesco Saverio Altamura, la trascina in acque avverse, quelle dell’amore: dono e sofferenza, che cambia il corso della vita, e che per lei sarà feroce come una punizione. Dal padre marinaio, però, Elena ha imparato anche a rischiare l’avventura del ritorno, l’azzardo del lutto e del naufragio. Rinnega il Vento, il piacere delle sue braccia, il dolore dell’abbandono, e riprende la via del mare, verso l’isola di Spetses. Ma il destino, questa forza oscura che guida gli uomini lungo un cerchio in cui l’inizio corrisponde sempre alla fine, non perdona la sua ribellione e la condanna alla solitudine, “la peggiore sconfitta femminile”. Rea Galanaki, raffinatissima scrittrice greca, offre al lettore un viaggio magico nell’anima della donna-uomo Elena-Nessuno, e con il suo stile poetico scandaglia gli angoli più riposti dell’esistenza e la tragedia racchiusa in ogni esperienza umana.

 

Zei la fidanzata di Achille

La fidanzata di Achille, di Alki Zei, Crocetti editore 1998, traduzione di Lucia Marcheselli, pagg. 244

Pensi a quei romanzi cavallereschi con grandi amori, avventure, quando gli amanti si perdono di vista e si cercano percorrendo il mondo intero. Così anche Elena giunge agli estremi confini della terra per ricongiungersi con il suo mitico fidanzato. Solo che gli eroi di oggi non devono lottare contro draghi e fortezze turrite, ma contro i perigliosi varchi della Storia che determina la sorte, scandisce anche i comportamenti erotici, plasma o offusca il bagliore degli uomini. Sulla duplice trama, dunque, dell’avventura personale e collettiva è tessuto questo romanzo. Persone comuni, protagonisti involontari o ignare comparse del dramma: Resistenza, guerra civile, persecuzioni. Grandi sogni e disinganni, il naufragare di molte illusioni. La Grecia, il mondo. Sul discrimine della sua vita e della nostra storia recente, durante la dittatura dei Colonnelli (1967-1974), la fidanzata di Achille, richiamando i propri ricordi, tassello dopo tassello, compone il mosaico di un trentennio. Fragile ma fiera, di fronte a un futuro incerto e tuttavia ben stabilito, parla senza amarezza, senza pentimenti, con calore, talvolta con umorismo, con la delicata preoccupazione, si direbbe, di non denudare il passato, la sua vita e la vita in genere.

 

Liberaki Tre estati

 

Tre estati, di Margarita Liberaki, Crocetti editore 1998, pag. 268, Traduzione di Massimo Cazzulo

Tre sorelle, Maria, Infanta e Caterina, vivono nell’arco di tre estati il passaggio dall’adolescenza alla maturità. La vicenda è un lungo racconto di amori, di trepidanti attese, di amarezze e di illusioni che riverberano sugli indugi della vita. Protagonisti assoluti delle loro storie la solarità del paesaggio greco, la terra rossastra, i negozi di Atene, i disegni in cielo degli uccelli: i suoni di una tenera e bellissima estate della vita. Tre estati fu pubblicato nel 1946 e ottenne subito uno straordinario successo di critica e di pubblico. Stampato poi a Parigi, fu molto amato ed elogiato da Albert Camus, che nel romanzo ritrovava la naturalezza e l’afflizione di una saggezza riemersa dal tempo – come una memoria struggente, ricolma di cose e volti; un grande affresco esistenziale che solo una prosa sonora e nitidissima, di sicuro sapore classico, sa rendere concreta e vera: “Di questi tempi il sole è scomparso dai libri. Perciò essi ostacolano i nostri tentativi di vivere. Ma nel tuo Paese se ne conserva ancora il segreto, e tu sei uno dei pochi autori che lo tramandano”. Margarita Liberaki ha scritto uno dei libri più suggestivi della letteratura greca del Novecento: dedicato alla giovinezza e al destino su cui si infrange il sorriso amaro degli uomini.

 

 

Matesis pavlos madre di cane

 

Madre di cane, di Pavlos Màtesis, Crocetti editore 2009, traduzione di Alberto Gabrieli, pagg. 204

Ricco di humour e di sorprese, il romanzo Madre di cane è uno dei maggiori successi della narrativa greca degli ultimi decenni, tradotto in molte lingue e pubblicato in diversi paesi grazie alla sua visione incisiva e divertente, drammatica e allo stesso tempo surreale della storia Greca. In Madre di cane l’occupazione italiana della Grecia durante la Seconda Guerra Mondiale è raccontata attraverso lo sguardo di Raraou, una ragazzina di tredici anni che sogna di diventare una grande attrice di teatro, ma destinata a essere solo una comparsa.

Pavlos Màtesis, pluripremiato scrittore, drammaturgo e traduttore greco, è nato nel Peloponneso e ha scritto numerose opere teatrali e in prosa. Ha vinto il Premio Nazionale di Teatro nel 1966 e il Premio Karol Kun nel 1989. Sue opere sono state rappresentate in vari festival internazionali, in Grecia e all’estero.

 

Bernieres il mandolino

Il mandolino del capitano Corelli, di Louis de Bernières, Tea editore 2003, traduzione di R. Rambelli, pagg. 450

Grecia, seconda guerra mondiale. L’occupazione alleata dell’isola di Cefalonia sconvolge la vita degli abitanti e soprattutto quella del dottor Iannis e di sua figlia, l’orgogliosa e volitiva Pelagia, che si vedono costretti a ospitare nella loro casa un capitano italiano, Antonio Corelli.  Per il capitano italiano la guerra è poco più di un pensiero vago e innocuo. A lui interessa piuttosto battere gli alleati tedeschi sul campo di calcio, parlare di musica col suo ospite, il dottor Iannis, e lasciarsi ammaliare dagli occhi dell’affascinante Pelagia. Fra i due giovani sboccia una passione tanto discreta quanto intensa, un amore presto insidiato dal precipitare degli eventi. Giunto, infatti, l’8 settembre 1943, quello che era sembrato un conflitto lontano diventa un’assurda e irrazionale girandola di crudeltà, una carneficina che strappa Antonio e Pelagia alla loro sospesa vicenda sentimentale.

 

Durrell la mia famigliaTra le proposte di oggi non può mancare uno dei libri che più mi ha divertito quando lo lessi molti anni fa: “La mia famiglia e altri animali” di Gerald Durrell. Si tratta di un romanzo autobiografico che racconta gli anni trascorsi dall’autore e dalla sua bizzarra famiglia, sull’isola di Corfù. All’inizio dell’avventura era un bambino di dieci anni, con già una grandissima passione per gli animali, di cui l’isola offre una vastissima campionatura, regalandogli esperienze uniche, anche grazie agli abitanti del luogo che conoscerà; fu un’esperienza che influenzerà poi la sua vita, facendolo diventare un grande naturalista. Il racconto di quegli anni prosegue in altri due romanzi, belli anche loro, ma questo, per me, è il migliore.

 

Per gli amanti della cucina, nonché dei romanzi che intrecciano amore, amicizia, rivalità e cucina, la proposta è questa:

Staikos le relazioni culinarie

Le relazioni culinarie, di Andreas Staikos, Ponte Alle Grazie editore 2012, traduzione di Maurizio De Rosa, pagg. 112

Damocle e Dimitris abitano nello stesso palazzo. Le porte dei loro appartamenti si affacciano sul medesimo pianerottolo. I balconi delle loro cucine sono divisi da un semplice vetro smerigliato. Troppo poco, per fermare gli effluvi dei piatti prelibati che nascono sui loro fornelli. Un incontro in ascensore e la confessione della comune passione per la gastronomia fa nascere tra i due vicini un’amicizia adombrata dal cupo sospetto di una rivalità amorosa. Dimitris e Damocle si studiano in cagnesco, si eludono, si imbrogliano, stringono patti che nessuno rispetterà, si giocano tiri mancini, si combattono a suon di ricette della più saporita cucina greca (tutte minuziosamente spiegate) per conquistare l’esclusiva del cuore della bella Nanà. Insalata di ricci di mare, involtini di foglie di vite, polpo al vino bianco, verdure ripiene, mussaka… quale piatto sarà in grado di far perdere la testa alla loro amante? Un racconto spiritoso e sensuale scandito da diciassette golosi menù in una guerra fino all’ultimo, amaro boccone.

 

Wescott appartamento ad AteneVi segnalo anche questo romanzo, “Appartamento ad Atene“, scritto nel 1945 dallo scrittore americano Glenway Wescott, edito da Adelphi con la traduzione di Giulia Arborio Mella. Nel 1942, ad Atene, un appartamento viene requisito per ospitare un ufficiale tedesco. Nell’appartamento vivono gli Helianos, una coppia di mezza età un tempo agiata. Lui è un intellettuale, spiritoso e paziente. Lei una donna di casa, ansiosa e malaticcia. Hanno un ragazzo di dodici anni animato da melodrammatiche fantasie di vendetta, e una bambina di dieci, una pesante bambola di carne forse ritardata. Con l’arrivo del capitano Kalter, tutto è cancellato. Metodico, ascetico, crudele Kalter è un dio-soldato che impone il terrore.

 

 

 

Se siete amanti dei gialli, non potete perdervi i libri di Petros Markaris. La sua celebrità è legata alla figura del commissario Kostas Charitos. Markaris viene definito dalla critica internazionale “il fratello greco di Maigret” e “il Camilleri di Atene” per la vicinanza col personaggio di Montalbano.

Potete leggere la mia recensione di “L’università del crimine” e di “Il tempo dell’ipocrisia“.

Kostas Charitos è il protagonista di una serie di libri (12 romanzi e la serie di racconti raccolta in I labirinti di Atene), che sono stati tradotti in italiano, inglese, tedesco, spagnolo e turco. L’eroe – che racconta in prima persona – fa parte della polizia criminale ateniese, ed è accompagnato nei racconti dai personaggi del suo mondo – la moglie Adriana, litigiosa, sentenziosa e tv dipendente, ma ottima cuoca e molto amata, la figlia Caterina, cocciuta studentessa di legge (a cui si aggiungerà ad un certo punto il fidanzato e poi marito Fanis, medico ospedaliero), il suo capo Ghikas e alcuni collaboratori. L’altro personaggio costante in questa narrativa è l’Atene moderna, afflitta da eterni ingorghi, urbanizzazione dissennata, burocrazia infingarda, piccola e grande corruzione, di cui Markarīs descrive puntigliosamente i percorsi, con la precisione di itinerari turistici.

 

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Come guida, vi consiglio “The Passenger. Grecia“, edito da Iperborea. Un libro che ha visto la luce nel 2019, costruito con i contributi di scrittori, giornalisti e grecisti.

La Grecia, da sempre paese che evoca spiagge da sogno e leggendari siti archeologici. Negli ultimi anni, però, la Grecia ha sofferto la narrazione appiattente e monodimensionale delle prime pagine dei giornali, che l’hanno descritta quasi unicamente come un paese al collasso. È stato quindi stimolante giocare a scardinare quelli che ormai erano diventati luoghi comuni, inseguendo una narrazione dalle molte sfumature, che si addice a una nazione in cambiamento.

 

Naturalmente non possiamo chiudere senza la poesia!! Il mio consiglio vi porta verso la poesia di Kavafis e Ritsos, che trovate in tante edizioni.

Allora, non mi resta che augurarvi buon viaggio e buone letture!!

zante