I libri diventarono i miei migliori amici. Con loro giravo per il mondo ed entravo in contatto con luoghi che possiamo visitare solo col pensiero. E grazie a loro riuscii finalmente a vederci chiaro, chiaro come una lettera impressa sulla carta. Capii che non potevo e non dovevo più essere quello che ero stato fino ad allora. Perché tutto passa velocissimo. Un amore. La vita. Tutto, in pratica! Abbiamo poco tempo a disposizione. Chi non lo capisce si smarrirà tra speranze e ricordi e morirà senza aver mai vissuto. I libri mi hanno aperto gli occhi, mi hanno insegnato il significato della frase “Ti voglio bene”: sapermi accettare. Perché è il primo passo per crescere. Dobbiamo capire chi siamo. Se inquadriamo noi stessi possiamo piacerci, e se ci piacciamo gli altri non possono più farci del male, e se gli altri non possono più farci del male siamo nella giusta condizione per spiegare le ali. Sono diventato il mio bene più prezioso. (pagg. 327-328)

Quasi tutto velocissimo, di Christopher Kloeble, Keller editore 2019, traduzione di Scilla Forti, pagg. 382, la mia recensione

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PROLOGO

Io non dimentico mai niente. Ricordo l’inizio, la fine e tutto ciò che sta in mezzo. Ho visto una storia diventare Storia, e viceversa. Ma qui non interessa a nessuno. I miei decrepiti vicini di stanza faticano a concentrarsi per due minuti di seguito senza dover schiacciare un pisolino. E gli infermieri fin troppo giovani hanno di meglio da fare che dar retta ai racconti di un ottantenne. Pensano di dovermi compatire. E invece sono io che compatisco loro. Se sapessero cosa li aspetta! Questi poveretti pensano che la loro vita andrà esattamente come se la immaginano. Prima o poi si accorgeranno che è impossibile impedire alle cose di seguire il loro corso. E non intendo solo in senso figurato: qualcuno pagherà col sangue. Io cerco di spiegarglielo, provo a metterli in guardia. E loro che fanno? Mi danno dei buffetti sulla mano e mi dicono di non esagerare. I ricordi sono i miei compagni più fidati. Mi regalano l’odore di un abito da sposa inimitabile; mi regalano l’amore delle donne, tante donne; mi regalano il calore di un incendio catastrofico; mi regalano la speranza che i miei figli siano ancora vivi da qualche parte là fuori; mi regalano lo scintillio dell’oro e la paura negli occhi dei soldati morti. E anche sul dolore non lesinano affatto.