Esce oggi un romanzo che ci porta in Medio Oriente, in Libano; un emozionante viaggio iniziatico, un racconto vibrante di nostalgia e rimorso, capace di emozionare e di innescare molte riflessioni. Il romanzo disegna il ritratto di una famiglia in esilio, lacerata dal segreto, dalla guerra e dal rimorso. Scegliendo la verità, Samir affronta un paese sconosciuto i cui geni culturali hanno inconsapevolmente allevato l’uomo che è diventato. Un libro sull’esilio.
Là dove crescono i cedri, di Pierre Jarawan, SEM Libri 2021, traduzione di Emilia Benghi, pagg. 448
Anni Ottanta, Libano. Il paese è devastato dalla guerra civile e i genitori di Samir decidono di fuggire chiedendo asilo in Germania. Il giovane protagonista cresce così in Europa e costruisce un solido rapporto con il padre, da cui apprende favole e storie straordinarie sulla terra d’origine abbandonata contro la loro volontà.
Una notte, la vita serena di Samir cambia per sempre: il padre scompare, nessuno sa dove sia. La famiglia va in frantumi. Vent’anni dopo, perseguitato dall’ossessione di quella perdita, il giovane decide di tornare nella terra dei cedri alla ricerca del padre. Gli unici indizi che possiede sono una vecchia foto e il ricordo delle storie della buonanotte. A Beirut apprende segreti sepolti da tempo e viene travolto dalla storia politica della sua terra d’origine e dalle complesse questioni riguardanti l’identità nazionale. Samir si rende conto così che forse le fiabe paterne hanno sempre nascosto un’altra verità…

L’evocazione in forma di romanzo/reportage, come in un presente differito, dei principali eventi che hanno segnato la vita politica libanese, i nomi che compaiono sulle pagine, suggeriscono le scelte, gli accordi, i compromessi, persino i tradimenti, dettati da una volontà di sopravvivenza e le tragedie umane che ne conseguono per tutti, attori, vittime o testimoni: un paese segnato dall’incertezza che tuttora persiste. L’autore si muove nell’arco di tre decenni, tra scontri nazionali e spaccature personali, in un linguaggio che mescola descrizioni fattuali, intermezzi poetici e passaggi violenti, gioca sulla magia del mistero per raccontare il peso di questi segreti che pietrificano, la durabilità delle ferite dell’infanzia, il significato della trasmissione, il grado di integrazione o assimilazione dei rifugiati, la generosa concessione del perdono.
Là dove crescono i cedri è una lettera d’amore dedicata alle proprie radici. Mostra cosa significhi venire da un paese dilaniato dalla guerra civile. Pierre Jarawan racconta il drammatico destino del Medio Oriente e le nuove generazioni migranti alla ricerca della propria identità, descrivendo il suo paese così come ha fatto Hosseini con il suo esordio, Il cacciatore di aquiloni.


Pierre Jarawan è uno scrittore tedesco-libanese. È nato ad Amman, in Giordania, nel 1985, da padre libanese e madre tedesca, e si è trasferito in Germania con la sua famiglia all’età di tre anni. Ha iniziato a scrivere da adolescente, ispirato dalle storie della buonanotte che suo padre gli raccontava da bambino. Da allora è diventato famoso come autore di romanzi e poesie per le competizioni di poetry slam. Il suo romanzo d’esordio, Là dove crescono i cedri (SEM 2021), è stato pubblicato nel 2016 e presentato come il miglior debutto in lingua tedesca al Festival du premier roman di Chambéry. Tradotto in diverse lingue, è oggi un bestseller internazionale. Nella primavera del 2020 è stato pubblicato il suo secondo romanzo A Song for the Missing.