Il 23 settembre esce per Voland Edizioni l’atteso romanzo della scrittrice ceca Viktorie Hanisová, “La cercatrice di funghi”, nella traduzione di Letizia Kostner.
Sára ha 25 anni e vive in una vecchia casa nella Selva Boema. Tutte le mattine si alza, indossa un paio di vecchi scarponi, afferra il cestino e imbocca il sentiero che suo padre le ha insegnato da bambina, in cerca di funghi da rivendere alla taverna locale. I funghi sono il suo sostentamento, la sua condanna e la sua ossessione: certamente l’unico campo in cui lei, ex studentessa modello, oggi eccelle. Ogni notte Sára la passa insonne. La sua vita trascorre a un ritmo immutabile, e la routine è interrotta solo dai controlli trimestrali con la psichiatra. Ma la morte della madre, l’assillo dei fratelli per l’eredità, un cambio di gestione alla taverna e l’inattesa amicizia di un vicino la costringono ad affrontare i ricordi di un’infanzia che ha voluto nascondere anche a sé stessa.
Il romanzo è scritto in uno spirito dolcemente meditativo, con correnti di pensiero e dialoghi piuttosto sporadici dominati da descrizioni della natura, ricordi dell’infanzia trascorsa nella regione di Pošumaví e commenti ampi e dettagliati sul mondo dei funghi. Man mano un segreto di famiglia viene gradualmente rivelato. Sebbene tutto ciò che accade nel finale possa essere previsto, Hanišová mantiene molto abilmente la tensione e la dinamica lenta e non forzata dell’intero testo
Il romanzo di Hanišová sottolinea la fragilità dei concetti “normalità” e “anormalità”, sviluppando i temi dei pregiudizi sociali e della problematica accettazione dell’alterità; senza false lacrime, mostra esattamente quali segni profondi possono essere lasciati in noi dal tradimento di coloro che ci sono più vicini, attraverso tutto ciò che i genitori, consciamente o inconsciamente, impongono ai loro figli.
Viktorie Hanišová sviluppa la struttura di una trama inedita, padroneggiando in modo eccellente le sottili distinzioni nella psicologia dei personaggi. Nelle descrizioni e nel discorso diretto, parla in modo altamente visivo, quasi filmico.
Considerata l’astro nascente della letteratura ceca, Viktorie Hanišová (Praga, 1980), è scrittrice, traduttrice e docente di lingue. Ha esordito nel 2015 con il romanzo Anežka, accolto positivamente da critica e lettori. I suoi libri sono tradotti in spagnolo, catalano, tedesco, croato, polacco e arabo. La cercatrice di funghi è il suo terzo romanzo.
Rassegna stampa dell’Agenzia Letteraria Dana Blatná
Sembra molto interessante <3!
"Mi piace"Piace a 1 persona
Lo leggerò presto, ti saprò dire. 👍👍👍
"Mi piace"Piace a 1 persona