La fotografa canadese vince il contest con uno scatto che turba lo spettatore: abiti rossi appesi alle croci lungo una strada: commemorano i bambini morti alla Kamloops Indian Residential School, in British Columbia, un’istituzione creata per «integrare» i piccoli indigeni.

Sono stati annunciati oggi ad Amsterdam i vincitori del World Press Photo Contest 2022, il più importante concorso di fotogiornalismo al mondo: quest’anno, sono stati scelti tra 64.823 fotografie e lavori, realizzati da 4.066 fotografi provenienti da 130 Paesi. La giuria, presieduta da Rena Effendi, ha incoronato vincitrice lo scatto realizzato nella Scuola di Kamloops dalla canadese Amber Bracken per il New York Times che si è aggiudicato il World Press Photo of the year. Nell’immagine si vedono abiti rossi appesi alle croci lungo una strada: commemorano i bambini morti alla Kamloops Indian Residential School, un’istituzione cattolica creata per i piccoli indigeni. In quel luogo, sono state scoperte circa 215 tombe. «È un tipo di immagine che si insinua nella tua memoria, ispira una sorta di reazione sensoriale. Potevo quasi sentire la quiete in questa fotografia, un momento tranquillo di resa dei conti globale per la storia della colonizzazione, non solo in Canada ma in tutto il mondo», evidenzia Effendi, ricordando come il premio rappresenti «il risveglio di una storia vergognosa che finalmente viene affrontata in Canada. È un’immagine perfetta che cattura una luce rara ed è allo stesso tempo inquietante, avvincente e simbolica». Più di 150mila bambini sono passati attraverso le porte delle «scuole residenziali» prima che l’ultima chiudesse nel 1996. Una Commissione per la verità e la riconciliazione, istituita nel 2009, ha concluso che almeno 4.100 studenti sono morti mentre erano nelle scuole, a causa di maltrattamenti, negligenze, malattie o incidenti. La scuola di Kamloops, fondata nel 1890, divenne la più grande del sistema, frequentata da centinaia di bambini Secwépemc e altri (ha chiuso i battenti nel 1978). Nel maggio 2021 sono state identificate fino a 215 potenziali siti di sepoltura giovanile a Kamloops, confermando i tristi racconti trasmessi oralmente. La GAM — Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino — ospiterà questa e le altre fotografie vincitrici dal prossimo 29 aprile e fino al 18 settembre: la 66a edizione di World Press Photo Exhibition è organizzata per il sesto anno consecutivo a Torino, grazie all’impegno di Cime, partner della World Press Photo Foundation di Amsterdam e della Fondazione Torino Musei.

(dal Corriere della Sera on line, a firma Silvia Morosi)