Il piovoso mese di maggio è passato lasciando una scia di delusione. Maggio di solito offre un clima quasi estivo ma ancora non soffocante, per cui è bello fare passeggiate, a piedi o in bici, e trascorrere il tempo libero all’aperto. Quest’anno, purtroppo, si è più che altro stati al chiuso, e sfoderato ombrelli e impermeabili… Tra l’altro ho viaggiato molto in auto, quindi guidando, per cui non ho neanche potuto sfruttare gli spostamenti per leggere… Speriamo che il clima di giugno (in effetti oggi c’è il sole, ma non cantiamo vittoria) ci dia la possibilità di stare all’aria aperta.

Queste sono state le mie letture libresche di maggio:

Paul Lynch, Il canto del profeta

Adrián N. Bravi, Adelaida

Paolo Rumiz, La rotta per Lepanto

Chetna Maroo, T

Domenico Starnone, Via Gemito

Alicia Giménez Bartlett, La donna che fugge

Il libro del mese è:

Il canto del profeta, libro vincitore del Booker Prize 2023, è un romanzo in cui letteratura e politica si uniscono per dare vita ad un racconto che pone l’accento sulle derive di certi autoritarismi imperniati su un pericoloso mix di nazionalismo, ordine sociale e repressione del dissenso. Lo scenario che Lynch costruisce per il suo romanzo è distopico poiché descrive un’Irlanda del prossimo futuro, in cui un partito nazionalista di estrema destra ha vinto democraticamente le elezioni, e, una volta al potere, ha represso tutte le garanzie democratiche e instaurato un regime repressivo.

Il romanzo di Lynch non si inoltra nelle motivazioni strettamente politiche di come si sia arrivati a quella deriva, ma mostra gli effetti e gli sviluppi che conseguono all’esercizio del potere da parte di chi lo detiene attraverso la smantellamento quotidiano e sistematico di un sistema democratico. Un sistema in cui i cittadini ripongono fiducia, ormai così consolidato da non sospettare che possa essere sovvertito tanto facilmente. E invece, come l’incredula protagonista dovrà sperimentare, è tutto molto semplice.

La narrazione mostra tutto questo seguendo le vicende di una normale famiglia borghese che viene risucchiata nel vortice di una crescente violenza repressiva; attraverso questo esempio emblematico l’autore suggerisce che “it can happen here“, può succedere anche nel più democratico dei paesi. Un monito, una profezia, prendetelo come volete.

Con una scrittura che non lascia scampo, Lynch organizza il racconto in lunghi e incalzanti capitoli, in cui nemmeno i dialoghi sono arginati dalla punteggiatura, per costringere il lettore a leggere tutto d’un fiato, per tenerlo incollato alle pagine. E ci riesce magnificamente, ve lo assicuro.

E voi cosa avete letto? Qual è stato il libro che più vi è piaciuto? Aspettiamo consigli….