Il segreto dei Cardinal, di Jocelyn Saucier, Iperborea 2024, traduzione di Luciana Cisbani, pp. 224

Il segreto dei Cardinal di Jocelyne Saucier, è il secondo romanzo che leggo dell’autrice canadese. Il suo Piovevano uccelli (ve ne ho parlato QUI) mi era molto piaciuto, e la sua scrittura mi aveva conquistato.
Con la sua prosa elegiaca e i personaggi sviluppati con sensibilità, i suoi romanzi sono opere narrative potenti e commoventi. In questo nuovo romanzo emerge un ritratto vivido di una famiglia unita da una lealtà feroce e da un segreto, che si dipana attraverso generazioni, lasciando un segno indelebile su tutti i membri.

La costruzione narrativa che l’autrice ha scelto contribuisce a creare un’atmosfera densa e coinvolgente, dove ogni parola risuona con un significato profondo; Saucier riesce a padroneggiare l’arte di evocare emozioni intense con una scrittura misurata e poetica, trasportando il lettore all’interno del mondo intimo e tormentato dei Cardinal.

La storia della famiglia Cardinal e della loro città, Norco, in Quebec, è segnata da una tragedia fondante che ha plasmato la loro identità e le loro relazioni con il mondo esterno. La scoperta della miniera di zinco da parte del padre fondatore, seguita dalla sua svendita e dalla sua morte prematura, ha lasciato un segno indelebile di ingiustizia e amarezza. Il padre, figura ossessionata dalla ricerca e assente nella vita familiare, rappresenta il simbolo di un’occasione perduta e di una ricchezza sfumata. La sua mancata ricompensa alimenta il senso di ingiustizia e il rancore dei figli verso il mondo che li ha sfruttati. La vendita della miniera, da cui traevano sostentamento e identità, è vissuta come un tradimento e un’ulteriore ferita che li spinge a chiudersi in loro stessi. La morte del padre, sopraggiunta prima che potesse godere dei frutti del suo lavoro, acuisce il loro dolore e rafforza il loro legame di rabbia contro un mondo che li ha privati di tutto.

L’isolamento di Norco, una città ormai decaduta dopo il crollo della miniera, amplifica il senso di estraneità e di ostilità dei Cardinal verso il mondo esterno. Cresciuti in un ambiente di povertà e risentimento, i fratelli si uniscono contro chi non appartiene alla loro cerchia familiare, percependo gli estranei come intrusi e sfruttatori. Il disprezzo per chi ha tratto profitto dalla miniera rappresenta un’espressione della loro rabbia repressa e del loro desiderio di vendetta. L’intolleranza verso ogni segno di debolezza all’interno della famiglia stessa sottolinea la durezza e la rigidità del loro codice morale, volto a preservare la coesione del gruppo a costo di reprimere le emozioni e l’individualità.

Per la prima volta dopo anni, l’intera famiglia adulta si riunisce, costringendoli a fare i conti con un evento che li ha perseguitati tutti per decenni: il loro coinvolgimento (forse la responsabilità) per la misteriosa scomparsa di uno di loro, un evento traumatico che ha segnato profondamente la vita di tutti i Cardinal. La riunione familiare diventa quindi un’occasione per fare i conti con le proprie colpe, con i segreti nascosti e con le ferite mai completamente guarite.

L’utilizzo di una narrazione multi-prospettiva, con ogni capitolo raccontato dal punto di vista di un fratello diverso, rappresenta un elemento di grande forza e originalità nel romanzo. Questa scelta narrativa permette al lettore di addentrarsi a fondo nella psiche di ogni personaggio, cogliendo i suoi pensieri, le sue emozioni e i suoi segreti più intimi.
Ogni fratello offre una prospettiva unica sugli eventi del passato e del presente, aggiungendo un frammento di conoscenza, un ricordo o un segreto, contribuendo a svelare la complessità delle relazioni familiari e le cause dei dolori che li affliggono, contribuendo a ricostruire un quadro completo e sfaccettato della storia familiare. La verità sulla storia travagliata della famiglia Cardinal emerge gradualmente, come un puzzle composto da tanti piccoli tasselli.
I monologhi introspettivi e intimi permettono al lettore di entrare in empatia con i personaggi, comprendendo le loro motivazioni, i loro tormenti e le loro speranze. La frammentazione dei ricordi e delle conoscenze crea un’atmosfera di mistero e suspense, mantenendo il lettore con il fiato sospeso; la ricostruzione del passato non è mai completa e definitiva, lasciando spazio all’ambiguità e all’interpretazione personale del lettore.

La forza dei legami che uniscono i Cardinal, pur intessuti di dolore e sacrificio, emerge come tema centrale, sottolineando la complessità e l’ambiguità delle relazioni familiari.

Jocelyne Saucier (1948) è una delle più note scrittrici canadesi di lingua francese. Nata nel 1948 nella provincia del New Brunswick, dopo aver lavorato come giornalista si è dedicata alla narrativa e i suoi romanzi sono tradotti in tutto il mondo. Iperborea ha pubblicato Piovevano uccelli, bestseller internazionale che è anche diventato film. Jocelyne Saucier oggi vive a Clair, un villaggio canadese in mezzo ai boschi abitato da meno di mille anime.