Paasilinna ovvero dell’ironia. Quell’ironia animata da un brillante senso dell’umorismo che gli fa percorrere senza paternalismi anche i binari delle storie tragiche, ispirando riflessioni e divertendo il lettore. Il suo è uno stile unico: diretto, scorrevole, non annoia mai il lettore, conducendolo in storie tragi-comiche, al limite del surreale, a volte malinconiche e sempre cariche di umanità. Occupa un posto d’onore nella letteratura finnica e scandinava in generale.
Questi i miei suggerimenti di lettura:
L’anno della lepre, per me il suo più bel romanzo, mi ha conquistato fin dalle prime pagine. Tre aspetti per cui merita la lettura: l’amore per la natura, il taglio cinematografico, il viaggio attraverso la Lapponia. Racconta le rocambolesche avventure di un giornalista che, dopo aver investito una lepre, si mette a cercarla per poterla curare, ma finisce con lo sparire nei boschi della Finlandia insieme all’animale, che diventa per lui un inseparabile talismano.
“Quando, nella sua squallida cella, Vatanen accarezzava la lepre con la tenerezza di una madre, capii cosa vuol dire “umanità“.
Piccoli suicidi tra amici, affronta un tema molto sentito in Finlandia, quello del suicidio: un piccolo imprenditore in crisi e un colonnello vedovo si incontrano, per caso, nel granaio in cui si erano entrambi recati per togliersi la vita. L’incontro li porta a cambiare idea e fondare un’associazione per aspiranti suicidi che possano incontrarsi e sostenersi a vicenda. Il successo dell’associazione è garantito, il divertimento anche. Tre aspetti per cui merita la lettura: affrontare un tema tragico esorcizzandolo con l’ironia, farci capire l’animo finlandese, viaggiare con un’assurda combriccola.
“In questa vita la cosa più seria è la morte; ma neanche quella più di tanto. “
Il liberatore dei popoli oppressi, Durante una riunione di Amnesty International, Viljo e Annneli si innamorano. Amore eterno, cementato dalla promessa di liberare tutti i prigionieri politici della terra. I due spediscono lettere e petizioni, cui le dittature rispondono con il silenzio. È un ironico attacco ai valori della nostra società, alle dittature, alla burocrazia. Fascisti o comunisti, sono tutti accomunati dalla caratteristica totalitaria dei loro regimi. Condotta con falsa ingenuità, la trama si dipana tra due continenti mettendo l’accento sulla sofferenza dei popoli, sulla corruzione del potere e sulla follia dittatoriale. Tre aspetti per cui merita la lettura: il richiamo al rispetto dei diritti umani, la visione disincantata del potere, indipendentemente dal colore politico, la critica alle dittature.
“La conquista del West non è altro che un’immensa spartizione storica di cadaveri, non certo un insediamento pacifico di pionieri in un nuovo continente. Quella conquista è la vittoria di un manipolo di gente senza scrupoli, e sono loro che hanno costruito gli Stati Uniti.“
La prima moglie e altre cianfrusaglie, Fortemente caratterizzata da un umorismo spietato è la storia di un assicuratore e collezionista compulsivo: dagli slip di Tarzan al colbacco di Lenin, Volomari Volotinen accumula antiche rarità, compresa sua moglie. Di avventura in avventura, tutte le epoche sono rivisitate da Paasilinna, che punta il mirino del suo humour sulla nostra religiosa dipendenza dagli oggetti, su quell’ansia di possedere, catalogare, accumulare, nell’illusione di trattenere la vita che ci sfugge. Tre aspetti per cui merita la lettura: lo sguardo ironico sulla dipendenza materialistica dagli oggetti, l’ironica malinconia, la capacità di ironizzare sulle debolezze umane.
“L’unione di Laura e Volomari si rivelò delle più felici. E fu così dimostrato con i fatti che una donna matura è un buon investimento: con l’età, gli anni si accumulano, il valore aumenta, e acquisisce dignità museale e lustro storico.”
Aadam ed Eeva. L’ “umorismo ecologico” di Paasilinna qui esplode in una vicenda ai limiti del surreale, attraverso un intreccio che rivela tutta la sua irriverenza creativa, sbeffeggiando con audacia – e in modo politicamente scorretto – il cartello mondiale dei petrolieri. A partire dal simbolico nome dei suoi protagonisti, impegnati a dare una ripartenza al progetto umano, creando le premesse per una svolta epocale nella vita di tutti, Paasilinna architetta una storia che trascina il lettore ai quattro angoli del mondo. Tre aspetti per cui merita la lettura: l’irriverenza e l’attenzione al tema della produzione energetica, la comicità irresistibile di alcuni episodi, il finale.
“Quando tutto va male ci si consola al pensiero che peggio di così non può andare. E invece può.”
Per voi, qual è il miglior libro di Paasilinna?
Ciao Pina e complimenti per il simpatico post! Paasilinna puo’ sembrare strano ma dietro l’ironia si trova sempre un messaggio…
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Assolutamente!
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Dopo aver letto l’anno della lepre, 16 anni fa ho fatto un lungo viaggio in Finlandia!
Il mio preferito resta però il mugnaio urlante.
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se ne hai parlato sul blog, inserisci qui il link, così tutti potranno leggerlo!
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Sei gentilissima, Pina! Non ho mai fatto un post specifico, ne ho parlato solo in un commento con massimolegnani, in relazione a un suo bel racconto che mi ha ricordato molto le dinamiche del mugnaio 🙂
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Mi è stato regalato “Piccoli omicidi tra amici” ma non l’ho ancora letto.
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E’ uno dei più dissacranti, scritto con ironia su un tema delicato, soprattutto per un paese come la Finlandia, dove il tasso di suicidi è molto alto.
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Lo so, perciò dovrò prenderlo con le molle. 😉
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Grande Paasilinna, ma ho letto finora solo due suoi libri Il mugnaio urlante, che mi ha affascinato e L’anno della lepre, bellissimo. E’ tuttavia un autore che sento di dover prendere con le molle; letto un suo libro, mi ci vuol tempo, per prender fiato e poterne leggere un altro.
Ora, sto, al solito, alle prese con il famigerato cosa leggo stanotte? E può essere un’idea, magari Piccoli suicidi tra amici. Sai com’è, ci si fa prendere dal titolo. Vado a vedere e a farci un click.
Un abbraccio
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Paasilinna è un buon compagno soprattutto in quei momenti in cui ci si sente sopraffatti dalla negatività o dal vittimismo, perché col suo sguardo ironico e dissacrante riesce a relativizzare anche le tragedie. Buone letture!
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confesso che ho un rapporto conflittuale con Paasilinna.
con lui passo dall’entusiasmo per la vena pacata condita di ironia e poesia che ho incontrato nell’anno della lepre, al fastidio per una scrittura troppo lenta, dall’ironia troppo sottile de la prima moglie e altre cianfrusaglie, che ho faticato a finire.
con il mugnaio urlante mi sono in parte riconciliato col suo stile indubbiamente originale.
ml
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grazie, Massimo, per il tuo parere diretto e sincero.
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Ho letto solo “La prima moglie e altre cianfrusaglie”: lo apprezzato, ma non amato. Forse, non riesco a cogliere appieno l’ironia di Paasilinna. Immagino che dovrò dargli una seconda occasione ;). Bellissimo post e bella anche la grafica rinnovata del blog :).
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Se vuoi dargli una seconda chance, prova con L’anno della lepre. Buon weekend di letture!
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