Continua l’esplorazione dei dodici candidati allo Strega. In questo post approfondiamo altri tre romanzi. Trovate i link a recensioni tratte da siti che stimo, per avere qualche parere di chi già li ha letti. Naturalmente, i vostri commenti sono i benvenuti e arricchiscono il post con opinioni di prima mano. Grazie!
Gianrico Carofiglio, La misura del tempo (Einaudi), proposto da Sabino Cassese
Tanti anni prima Lorenza era una ragazza bella e insopportabile, dal fascino abbagliante. La donna che un pomeriggio di fine inverno Guido Guerrieri si trova di fronte nello studio non le assomiglia. Non ha nulla della lucentezza di allora, è diventata una donna opaca. Gli anni hanno infierito su di lei e, come se non bastasse, il figlio Iacopo è in carcere per omicidio volontario.
Guido è tutt’altro che convinto, ma accetta lo stesso il caso; forse anche per rendere un malinconico omaggio ai fantasmi, ai privilegi perduti della giovinezza.
Comincia cosí, quasi controvoglia, una sfida processuale ricca di colpi di scena, un appassionante viaggio nei meandri della giustizia, insidiosi e a volte letali.
Un romanzo magistrale. Una scrittura inesorabile e piena di compassione, in equilibrio fra il racconto giudiziario – distillato purissimo della vicenda umana – e le note dolenti del tempo che trascorre e si consuma.
«Col passare del tempo alcuni luoghi della città mi ricordano sempre piú intensamente sensazioni e fantasticherie del passato remoto. Un’epoca di stupore. Ecco, certi luoghi della città mi fanno sentire nostalgia per lo stupore. Essere storditi dalla forza di qualcosa. Mi piacerebbe tanto, se capitasse di nuovo».
Qui sotto trovate alcuni spunti:
Gianrico Carofiglio “La misura del tempo” recensione di Salvina Pizzuoli
Gianrico Carofiglio, un libro, una anomala candidatura allo Strega
Gian Arturo Ferrari, Ragazzo italiano (Feltrinelli), proposto da Margaret Mazzantini
La vita di Ninni, figlio del dopoguerra, attraversa le durezze da prima rivoluzione industriale della provincia lombarda, il tramonto della civiltà rurale emiliana, l’esplosione di vita della Milano riformista. E insieme Ninni impara a conoscere le insidie degli affetti, la sofferenza, persino il dolore che si cela anche nei legami più prossimi. Da ragazzino, grazie alla nonna, scopre di poter fare leva sull’immenso continente di esperienze e di emozioni che i libri gli spalancano di fronte agli occhi. Divenuto consapevole di sé e della sua faticosa autonomia, il ragazzo si scava, all’insegna della curiosità e della volontà di sapere, quello che sarà il proprio posto nel mondo.
Nella storia di Ragazzo italiano si riflette la storia dell’intero Paese, l’asprezza, la povertà, l’ansia di futuro, la vicenda di una generazione figlia della guerra ma determinata a proiettare progetti e sogni oltre quella tragedia. Un’Italia dove la scuola è la molla di promozione sociale, e l’avvenire è affollato di attese e promesse. Un’Italia ancora viva nella memoria profonda del Paese, nelle peripezie familiari di tanti italiani. Ferrari le restituisce corpo e respiro senza indulgenze né compiacimenti, con uno stile cristallino e austero, non di rado crudo, con un timbro di coraggiosa sincerità. Capace di esprimere la freschezza del protagonista e di una moltitudine di personaggi lampeggianti di futuro.
Troncati i legami con il nido, eliminati in pratica obblighi e doveri, Ninni, con suo intimo stupore, scoprì che rimaneva ed esisteva altro. Esisteva lui.
Ecco alcuni post interessanti:
https://www.criticaletteraria.org/2020/03/ragazzo-italiano-gian-arturo-ferrari-feltrinelli.html
Alessio Forgione, Giovanissimi (NN Editore), proposto da Lisa Ginzburg
Marocco ha quattordici anni e vive con il padre a Soccavo, un quartiere di Napoli. La madre li ha abbandonati qualche anno prima, senza dare più notizie di sé, e lui vive quell’assenza come una ferita aperta, un dolore sordo che non dà pace. Frequenta il liceo con pessimi risultati e le sue giornate ruotano attorno agli allenamenti e alle trasferte: insieme a Gioiello, Fusco e Petrone è infatti una giovane promessa del calcio, ma nemmeno le vittorie sul campo riescono a placare la rabbia e il senso di vuoto che prova dentro.
Finché non accadono due cose: l’arrivo di Serena, che gli porta un amore acerbo e magnifico, e la proposta di Lunno, il suo amico più caro, che mette
in discussione tutte le sue certezze.
Dopo l’esordio con Napoli mon amour, Alessio Forgione torna con un romanzo di prime volte, e ci racconta un mondo di ragazzini che crescono da soli,tra desideri di grandezza e delusioni repentine, piccoli crimini e grandi violenze, in attesa di scorgere il varco che conduce all’età adulta.
Sotto trovate alcune recensioni:
https://www.criticaletteraria.org/2020/04/alessio-forgione-giovanissimi-nn.html
La rabbia dei “Giovanissimi” di periferia
Grazie Pina del gentile pensiero, mi fa molto piacere essere tra le tue pagine!
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Il piacere è mio!!
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Di questi mi ha molto incuriosito Ragazzo Italiano. Diciamo che gli eventi del secondo dopo guerra mi hanno sempre affascinato.
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Anch’io tra questi tre sono molto attratta da Ragazzo italiano, e per gli stessi motivi che dici. Mi piace quando un romanzo racconta una storia individuale agganciandola alla Storia.
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Grazie! Un libro che mi è piaciuto molto, di un autore di cui, per la verità, leggo (quasi) tutto ciò che pubblica.
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Grazie a te!
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La misura del tempo l’ho letto… Scritto bene e carino, ma a essere sincera non mi ha entusiasmata 🙁
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Grazie per avere condiviso la tua lettura!
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