Tema lavoro

Il libro di oggi è:

108 metri. The new working class hero, di Alberto Prunetti, Laterza 2018, pagg. 133

Tra il 2000 e il 2003, dopo essersi laureato, Alberto Prunetti ha vissuto in Inghilterra lavorando come pizzachef (pizzaiolo o aiuto pizzaiolo), kitchen assistant (sguattero) e cleaner (pulitore di cessi). Sulle vicende vissute in quel periodo ha scritto, da narratore-protagonista, 108 metri. The new working class hero (evocando un John Lennon del 1970), un viaggio scandito in sei capitoli più un epilogo intercalato dal ritorno alle origini, a Piombino (che ispira il titolo del volume, poiché lì, nell’altoforno – ora spento sino a nuovo ordine – venivano prodotte le rotaie lunghe 108
metri).

Un vecchio cuoco tossico uscito da un libro d’avventure, uno stasatore di cessi innamorato della lirica e un anziano attore shakespeariano lobotomizzato, con un corredo di giovani assistenti dediti a piccoli crimini e decisi a sopravvivere in ogni modo a mille guai. Questa è la banda che condivide vita, avventure e lavoro con un italiano emigrato in Inghilterra. Altro che ‘cervelli in fuga’: qui si parla dei sotterranei, dalle pulizie dei bagni a Bristol a una mensa scolastica nel Dorset, fino a una pizzeria di turchi che si fingono napoletani. Sullo sfondo la Brexit e una classe operaia impoverita che cerca il proprio orgoglio. Tra risse, birre e calcio, personaggi di vecchi romanzi si rincarnano nelle cucine d’Oltremanica mentre il fantasma della Baronessa Thatcher perseguita il protagonista. Fino al ritorno in un’Italia dove le acciaierie di Piombino, quelle delle rotaie di 108 metri, rimangono come torri arrugginite a sfidare il cielo terso della Toscana.


Il tono usato è tragicomico e la prosa è sincopata, per dare più voce alla “cultura” di chi lavora: si tratta di lavoratori precari in balia di un capetto, con nessuna sicurezza e sempre sfruttati, alcuni coscienti della propria situazione e quindi
più o meno rabbiosi, altri adusi a quella condizione con atteggiamento fatalistico.

Vi consiglio anche il primo volume della trilogia: Alberto Prunetti, Amianto