Immagino che tutti quelli come me crescano con diverse bombe a orologeria che gli ticchettano dentro. Sapete, le bombe della rabbia, della paura, del risentimento, del semplice fatto di non essere abbastanza soddisfatti di se stessi nel profondo.  Qualcuno di noi, quel pacchetto se lo porta dietro tutto intero. E certe volte, il ticchettio delle bombe è così forte che non riesci a sentire altro. (pag. 147)

Tomato Reddi Daniel Woodrell, NN Editore 2020, traduzione di Guido Calza, pagg. 190, la mia recensione

Tomato red film 2

Ridotto all’osso, anch’io non sono altro che una canzone dei Beatles. All I need is love, love, love. (pag. 53)

«Non è mai soltanto la vita» ha detto Jamalee. Ascoltando suo fratello e la donna, pareva ritirarsi come la bassa marea, in una posa molle ed esausta. «È la lezione della vita, che non cambia mai».

INCIPIT

Non sei un santo, lo sai come vanno queste cose: il venerdì è giorno di paga ed è stata una giornata grigia e inzuppata da una pioggia brutta e fiacca e tu nel tuo sconforto cerchi compagnia, e visto che sei nuovo di West Table, Missouri, e appena assunto alla fabbrica di cibo per cani, non hai molta scelta, però alla fine trovi qualcuno in un parcheggio di roulotte su East Main Street, e la cerchia di barboni radunata lì ti rimedia una birra, poi comincia a girare una boccia di tequila e la pioggia continua a scendere con quel ritmo blues deprimente e ci sono due tipe forse disponibili ma a quanto pare gradiscono certe cose fra cui sicuramente l’ice, e infatti dalla sacca di tela di qualcuno si rovescia una manciata di cannucce, l’ice viene tagliato in strisce e la prossima volta che guarderai l’ora saranno le tre o le quattro di domenica mattina e non dormirai da giovedì notte e la voce di una delle tipe, quella che ti piace di più e ancora non ti sei fatto, malgrado abbia i denti grossi come chicchi di mais e forse anche un po’ marci, propone di fare qualcosa, perché dopo l’ice c’è bisogno di fare qualcosa, qualsiasi cosa, e questa voce allettante propone di andare tutti a rubare in quella certa casa su quella certa strada in quel ricco quartiere dove la gente può permettersi di crogiolarsi nei vizi e con ogni probabilità in quei villoni ha un casino di stupefacenti nascosti qua e là che rischiano di ammuffire, dato che secondo un articolo dello Scroll i ricchi sono tutti volati in Francia o posti simili a farsi una vacanza degna di nota.