Jeannie. Eccola al centro della foto. Piccola, con quella zazzera di ricci neri, con quel sorriso sbarazzino e la fossetta. Maliziosa nell’aspetto e nella personalità. Disubbidiente, sfrontata. Quanti aggettivi le venivano in mente quando pensava a lei! Selvaggia, acuta, leale, divertente, provocatoria, avventata, problematica.
Olivia e Maxie si erano rese conto troppo tardi di quanto fossero gravi i suoi problemi.
Ripensando a quella notte tremenda di tredici anni prima Olivia sentiva spesso una fitta di dolore.

Le madrine, pag 33

Le madrine, di Monica McInerney, Fazi editore 2023, traduzione dall’inglese di Sabina Terziani, pp. 366

Le madrine, il nuovo romanzo della acclamata scrittrice australiana, è una storia avvolgente d’amore e di famiglia, in cui segreti, verità, rivelazioni e accettazione, emergono come temi centrali. Temi declinati sulla maternità, sulla genitorialità, e poi le amicizie, la forza delle vere amicizie, ma anche l’incomprensione, il peso del passato, la colpa e il rimpianto, ed infine la redenzione.

All’età di undici anni, Eliza Miller ha vissuto in otto diverse città, come apprendiamo sin dalle prime pagine. Eliza è l’unica figlia di una madre che l’ha cresciuta da sola, spostandosi continuamente da un luogo ad un altro, prediligendo le piccole città di provincia, dove il costo della vita è più abbordabile. In realtà Jeannie continua a cambiare lavoro, oltre che città; la Eliza bambina non capisce il bisogno di sua madre di continuare a muoversi, la ama profondamente, e non si accorge dei problemi reali che invece la assillano.

Jeannie è una donna instabile, insicura, probabilmente affetta da qualche disturbo psichico, ma è anche una alcolista, nonostante cerchi di dissimulare questa sua dipendenza, con la figlia e anche con le amiche, Olivia e Maxie, le madrine. Eliza non sa nulla della sua famiglia né tantomeno di chi sia suo padre. Ogni volta che prova a chiedere delle spiegazioni a sua madre, lei si inventa delle storie sempre diverse; eccentrica e fantasiosa, inventa storie folli su di lui (è un astronauta, no, una famosa star del cinema, ecc.) E promette di dirle la verità per il suo diciottesimo compleanno. Ma prima che Eliza raggiunga questo traguardo, Jeanie muore in circostanze ambigue; purtroppo è proprio Eliza a trovarla distesa nella vasca da bagno. Dopo l’autopsia e dopo avere interpellato Olivia, il magistrato dichiara che si è trattato di un incidente, anche se molti si chiedono se sia stato in realtà un suicidio.

«Non voglio due madrine insulse», aveva detto il giorno dopo la nascita di Eliza, in un ospedale fuori città. «Niente bambole né vestitini rosa, solo tante avventure e coccole, con voi due che la proteggete come possenti guerriere in ogni momento della sua vita».

Le madrine, pag. 33

Fortunatamente per Eliza, sua madre le ha dato due madrine, le sue amiche dai tempi della scuola in collegio. Olivia e Maxie vegliano su Eliza da lontano e si assicurano che abbia ciò di cui ha bisogno per andare avanti. Poiché Jeannie non accetta da loro aiuti economici, si inventano una routine per quanto riguarda le vacanze, che Eliza trascorrerà con loro e a loro spese. Dopo la morte di Jeannie, le madrine si adoperano per aiutare Eliza durante i suoi studi universitari, che riesce a completare in modo brillante, nonostante tutte le più dure premesse legate alla perdita prematura della madre. Durante quegli anni Eliza stringe amicizia con Rose, che rimarrà la sua migliore amica anche negli anni a venire.

Viveva lì da otto anni, ma non c’era quasi traccia della sua presenza. Possedeva pochi oggetti: i vestiti appesi in ordine su un appendiabiti in camera; i libri e la scatola dei materiali per dipingere in soggiorno. Il vaso verde e le tre ciotole colorate che sua madre aveva tanto amato su una mensola. Sul frigo c’era una cartolina del dipinto preferito di sua madre e, appesa alla parete, la foto ingrandita e incorniciata di loro quattro il giorno del concerto scolastico. Tutto il resto – i mobili, le stoviglie e persino le posate – appartenevano alla proprietaria dell’appartamento. Se necessario poteva smontare e impacchettare tutto in meno di un’ora, con la stessa rapidità con cui anche la sua vita lavorativa era implosa quel mattino.

Le madrine, pag.22

Tredici anni dopo, Eliza sta vivendo un’esistenza deliberatamente sicura e noiosa: lavora per una agenzia che organizza eventi, convegni, alle dipendenze di una capa tirannica che non la rispetta. Senza alcun preavviso, la sua capa informa lei e tutti i dipendenti di avere venduto la sua agenzia e naturalmente i nuovi proprietari non intendono mantenere lo stesso personale. Inoltre, riceve la disdetta dell’affitto dell’appartamento in cui abita, a Melbourne. Ecco che, di nuovo, la sua vita va in pezzi. In risposta a questa congiuntura negativa, Eliza accetta l’invito delle sue madrine a volare a Edimburgo, dove Olivia possiede l’hotel di famiglia Montgomery e Maxie sta per sposarsi. Potrebbe rivelarsi l’occasione giusta per affrontare una volta per tutte la questione della paternità.

A Edimburgo, Eliza inizia a rimettersi in sesto, si unisce a una famiglia caotica e inizia a fare domande pressanti alle sue madrine in merito alla sua storia familiare. Chi era suo padre, e come può trovarlo visto che sua madre non ha mai detto a nessuno chi fosse, comprese le sue madrine? Olivia e Maxie, viste le pressioni di Eliza e dato che ormai è una donna, abbandonano la loro reticenza e mettono a disposizione di Eliza le informazioni in loro possesso: i ricordi dei tempi in cui frequentavano il collegio cattolico, le avventure e i viaggi di Jeannie, le mille cartoline che aveva spedito loro raccontando le avventure della sua vita. Eliza legge con commozione le cartoline, frammenti di vita di sua madre in cui non si riesce del tutto a discernere cosa sia vero e cosa sia frutto della sua fervida immaginazione; riesce però a ricostruire i luoghi che ha visitato, e alcuni nomi emergono dal passato, acquisendo nuove rilevanze. Saranno sufficienti questi indizi a metterla sulla giusta pista per scoprire chi è suo padre? E se ci dovesse riuscire, cosa potrebbe accadere? A queste domande Eliza potrà rispondere rischiando il tutto per tutto, appellandosi al suo diritto di conoscere la verità, qualsiasi essa sia.

Eliza è il personaggio centrale di questa storia: riservata e introversa, resiliente e tenace, sconta le ferite lasciate dal suo passato; l’impatto della perdita dell’unico genitore da adolescente, il grande amore per una madre imperfetta che però non le ha mai fatto mancare il suo amore e che le ha sempre ripetuto di essere la sua gioia più grande, il fatto di non avere radici dati i continui spostamenti, e, non ultimo, di non avere una famiglia alle spalle ma solo due amiche di sua madre che però le saranno vicine sempre. Uno dei suoi ricordi più belli è legato ad una recita scolastica durante la quale la madre è riuscita a fare partecipare anche le madrine ed Eliza ha avuto tra il pubblico, anche lei come gli altri bambini, qualcuno che la applaudisse. La foto scattata in quell’occasione è uno dei pochi oggetti che si porta dietro.

I personaggi secondari, come Sullivan, l’undicenne precoce che incontra durante il volo per il Regno Unito, e Celine, la sgradita suocera ospite dell’hotel, sono francamente fantastici. Anche l’orribile capa nei capitoli iniziali è resa con umorismo. Naturalmente la madre e le due madrine spiccano su tutti, visto il loro ruolo nella narrazione, ma anche gli altri, come Lawrence – il direttore dell’albergo – e i figli del marito di Olivia sono molto a fuoco.
L’unico aspetto che secondo poteva essere sviluppato meglio è l’inizio della relazione sentimentale di Eliza – non dirò con chi per non spoilerare -; avrebbe potuto aggiungere compiutezza e un maggior senso di riuscita nella vita di una donna che è passata attraverso tante difficoltà. O, altrimenti, non l’avrei inserita.

Ambientato in Australia, Scozia, Irlanda e Inghilterra, questo romanzo regala personaggi deliziosi e ambientazioni suggestive. Caldo, divertente, profondamente triste a volte, ma alla fine pieno di speranza, seppure parli di perdita e dolore, di dipendenze e di salute mentale. Un romanzo che mostra quanto i legami tra le persone – anche non di sangue, quanto piuttosto di elezione – possano essere di conforto anche, o forse soprattutto, nei frangenti più critici.

Qui potete leggere l’incipit del romanzo.

Nata e cresciuta in Australia, Monica McInerney è autrice di dodici libri bestseller, pubblicati a livello internazionale e tradotti in dodici lingue. Per quattro anni consecutivi il suo nome è apparso nella lista dei dieci autori più amati in assoluto dal pubblico australiano, e i suoi romanzi hanno venduto oltre un milione di copie. Vive a Dublino con il marito irlandese.

Foto sfondo copertina: Castello di Trim, Irlanda, credits to TripAdvisor