Beatriz Milhazes (1960) è un’ affermata e poliedrica artista brasiliana: pittrice, realizzatrice di collage e incisioni. Nata a Rio de Janeiro, si è formata alla Faculdades Integradas Hélio Alonso e alla Escola de Artes Visuais. Molta della sua creatività si ispira all’esperienza presso l’orto botanico della sua città, dove la presenza rigogliosa di piante e fiori hanno impressionato la sua fantasia. È molto attiva nella comunità LGTBQ+
Nelle sue creazioni si mischiano motivi folkloristici propri del suo paese e arabeschi provenienti dallo stratificato retaggio culturale multirazziale presente in Brasile. Nelle sue opere trovano spazio le ibridazioni ispirate a pizzi, gioielli e tessuti ricamati; un rimando antropologico molto evidente. Per citare le parole dell’artista: “Nel mio lavoro il Carnevale ha un ruolo importantissimo e anche la mia esistenza ne trae giovamento”.
Beatriz Milhazes realizza le sue opere con una tecnica particolare, la monotipia, che ha origine dall’arte del collage. Partendo un disegno preparatorio su un supporto di plastica, passa a stendere colori acrilici; successivamente il tutto viene trasportato su una tela. Si tratta di fasi delicate che necessitano una lenta e attenta esecuzione, e il risultato sono queste creazioni che al primo impatto visivo, appaiono quasi psichedeliche, essendo composte da figure dall’andamento geometrico e altre più riconducibili a elementi naturali. L’elemento che colpisce è senz’altro il colore: le sue opere sono sature di colori, giustapposti e armonizzati in una policromia di forte impatto.
Oggi è un’artista molto conosciuta e quotata, con alle spalle molte esposizioni e realizzazioni; presso la Fondation Cartier, la Pinacoteca de Sao Paulo, la Fondazione Bayeler; con incarichi da importanti musei nel mondo, fra cui la Tate Modern di Londra, il Moma di New York; le commissioni per opere gigantesche in spazi pubblici come le vetrine dei grandi magazzini di Selfridges a Manchester e la stazione metropolitana di Gloucester Road a Londra.
Le sue opere sono esposte nelle collezioni dei più importanti musei del mondo, come il MOMA, il Guggenheim di New York, il Museo Reina Sofia di Madrid e il Museo d’arte contemporanea di Kanasawa in Giappone.
Davvero affascinante!
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si, molto originale
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Ancora una volta ci proponi un’artista originale. Brava Pina!
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mi piace cercare sempre nuovi stimoli
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Grazie! Tra le mie preferite!
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io l’ho scoperta da poco e mi ha conquistato
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Ho visto una sua mostra qualche anno fa e ha conquistato anche me 🙂
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Grazie mille per i tuoi approfondimenti sul mondo dell’arte. Confesso di essere piuttosto ignorante in materia (conosco decisamente meglio i pittori del passato, rispetto ai contemporanei) e mi fa sempre piacere poter imparare qualcosa di nuovo. Questi caleidoscopi ipnotici sono davvero spettacolari.
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lo sono anche per le dimensioni; molte sue opere sono pannelli di grandi dimensioni, altre decorazioni di superfici molte estese, quindi l’effetto ottico è amplificato
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Bellissimi!
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sì, davvero!
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