Giugno è stato un mese di belle letture; ho letto dei romanzi che mi hanno pienamente soddisfatta, e anche fatta riflettere. Ho percorso strade che mi hanno portato in altri paesi, ma sono rimasta anche nel nostro, immersa nell’attualità delle periferie italiane. In questo mese ha visto la luce anche il mio romanzo, e questo è stato un traguardo importante.

Ecco le mie letture:

Živko Čingo, Grande madre acqua. “Cosa c’è davvero nel cuore di un uomo?”

Il cielo di domani. Luca Brunoni. “Sei mai stato una persona diversa?”

Canto della tempesta che verrà, Fröberg Idling. Sull’orlo del precipizio

Volgograd, L. De Pascalis. Storie di ordinaria periferia

Lettera d’amore in scrittura cuneiforme, T. Zmeškal. Un mosaico narrativo

 

Per “il libro del mese” di giugno non ho dubbi:

Patria, Aramburu. Chiudere il cerchio

Aramburu Patria copertinaUn romanzo come un’epopea: le vicende di un popolo, quello basco, del suo orgoglio, della sua cultura e della sua lotta – legittima o violenta – coniugate con quelle di due famiglie, osservate con la lente d’ingrandimento. Seicento pagine, dense e mature, sature di Storia e di storie private, di ideali, di ideologie e di violenza, ma anche di sentimenti, di relazioni familiari, di incomprensioni e litigi, così come di slanci e affetti.