Ryo Takemasa è un giovane illustratore di Tokyo. Si è laureato alla Musashino Art University nel 2010. Le sue illustrazioni sono utilizzate per una vasta gamma di lavori in tutto il mondo. È un membro della Tokyo Illustrators Society.
L’illustrazione editoriale per le copertine di giornali e riviste è il suo “core”, tanto che il portfolio di opere presenti sul suo sito assomiglia al muro di un’edicola giapponese. Le copertine colpiscono per lo stile morbido e le argute osservazioni sulla vita urbana, e sono opere d’arte che vivono di luce propria, indipendentemente dallo scopo per cui sono state create.
Mi sono imbattuta in una sua copertina leggendo il romanzo di Levi Henriksen, Il lungo inverno di Dan Kaspersen (la mia recensione)
Il suo lavoro è fortemente influenzato dalla pubblicità e dai cartoni animati degli anni ’50 e ’60. Mescola tutte le forme, i toni e le trame familiari di un tempo per evocare nostalgia. I suoi personaggi allegri passeggiano casualmente lungo le strade ignari degli edifici deformi che li circondano. Takemasa piega con sicurezza le regole della prospettiva, causando disorientamento mentre contemporaneamente ti attira.
Takemasa ha usato varie tecniche nel corso degli anni, dall’acquerello alla xilografia al manga. Ha scoperto il suo stile attuale al college e da allora ha continuato a svilupparlo. È stato ispirato a dedicarsi all’illustrazione quando ha conosciuto il graphic designer e illusionista ottico Shigeo Fukuda.
Il lavoro di Takemasa è anche fortemente influenzato dal suo illustratore preferito, Ryohei Yanagihara, una figura chiave nell’animazione giapponese degli anni ’60, nota per le sue figure angolari, di colore rosa.
Sebbene lavori in digitale, le illustrazioni di Takemasa hanno un’estetica fatta a mano, come quella della tradizionale incisione. Le sue forme nitide e le sovrapposizioni di colore sembrano come se potessero essere serigrafate. Le trame morbide hanno un aspetto vintage. Gli angoli esagerati conferiscono un tono cinematografico, dando al suo lavoro una prospettiva unica.
Montagne, laghi e campi sono spesso presenti, oltre agli ambienti urbani. Indipendentemente dalla scena rappresentata, hanno una prospettiva piatta e un design accattivante, con una trama che ricorda la serigrafia.
Takemasa ha un tratto delicato e poetico nel ritrarre gli animali. Guardate la serie degli uccelli! E poi non potevo non innamorarmi dei due bassotti!
Molto bella quella del pescatore.
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Quelle paesaggistiche hanno un’atmosfera un po’ fiabesca.
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Molto bello! Mi piace il suo tratto, lo preferisco a Ponzi. Come dici tu, anche se è digitale, sembrano avere una trama analogica.
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Mi piace molto questa atmosfera che sembra un po’ sospesa.
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non lo conocevo proprio, mi ricorda molto i lavori di hao boyi…. interessante!
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Io l’ho scoperto grazie alla copertina di un romanzo di Iperborea che ho tra le prossime letture. Devo dire che Iperborea sceglie sempre di affidare le copertine a illustratori bravi e originali. Prova a vedere le copertine di Stefansson….. Storia di Asta, I pesci non hanno gambe (li trovi anche qui sul blog)
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oggi pomeriggio ci faccio un salto!!
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Super suggestivo: quel labirintico intreccio di gru (credo siano gru) è fantastico. Grazie per averlo proposto sul blog!
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Penso proprio anch’io che siano gru…. Mi hanno catturato le sue geometrie, che non risultano fredde; credo giochi molto l’utilizzo dei colori e la loro texture. Poi credo che la cifra giapponese qui trovi una rielaborazione originale.
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Che belle, trovo molto suggestivi i paesaggi naturali
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Un tocco poetico!
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Bellissime! L’illustrazione con il treno che passa tra le nevi è di gran lunga la mia preferita 👏🏽
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C’è come un tocco fiabesco
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Verissimo!!
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