Romanzo poliziesco, storia d’avventura e distopia: un romanzo visionario raccontato con poesia. La crisi inesorabile dell’Europa e la potenza della natura, cinque omicidi e l’ossessione morbosa per una sorella: il nuovo libro dello scrittore-viaggiatore austriaco è un giallo distopico ambientato in un futuro assetato.
Il maestro della cascata, di Christoph Ransmayr, Feltrinelli 2022, traduzione dal tedesco di Margherita Carbonaro, pp. 160

In un futuro flagellato dalle guerre intercontinentali per l’acqua l’Europa è suddivisa in contee, staterelli, territori chiusi al fine di preservare la propria omogeneità e superiorità etnica. Il potere è di chi possiede e governa l’acqua. E un ingegnere idraulico è la voce narrante del romanzo, membro dell’unica casta a cui sia concesso spostarsi per il pianeta. Mentre si trova sulle rive del Rio Xingu, in Brasile, lo raggiunge la notizia della scomparsa del padre, il “maestro della cascata”, guardiano di una chiusa in un’ombrosa contea del Vecchio continente, che un anno prima era stato responsabile involontario di una tragedia in cui avevano perso la vita cinque persone, precipitate nella grande cascata del Fiume Bianco. Ma era stata davvero una tragedia o un omicidio? E ora: quello del padre, tormentato dal rimorso, è un suicidio vero o simulato? Il viaggio all’indietro nella storia della propria famiglia – che ricorda quasi il movimento con cui un fiume interrompe talvolta il suo fluire e risale per un tratto il suo stesso corso -, nella colpa e nell’attesa del perdono, è fosco e doloroso.
Christoph Ransmayr è uno scrittore austriaco. Ha esordito nella narrativa con Gli orrori dei ghiacci (Die Schrecken des Eises und der Finsternis, 1984). Nel romanzo Il mondo estremo (Die letze Welt, 1988) immagina che un amico del poeta latino Ovidio, in esilio sulle coste del Mar Nero, messosi alla sua ricerca, trovi tracce della sua poesia nei misteriosi destini degli abitanti del luogo. Ideale sviluppo delle Metamorfosi, ricco di giochi verbali, citazioni, allusioni, Il mondo estremo è stato indicato come uno degli esiti più rappresentativi della letteratura postmoderna. Tra le opere ricordiamo: Il morbo Kitahara (1995), La strada verso Surabaya (1997), L’invisibile (2000), La montagna volante (2006), Radiosa fine. Il non nato (2009), Atlante di un uomo irrequieto (2015), Cox o il corso del tempo (2018).
Nel 2022 esce Il maestro della cascata (Feltrinelli) sul tema attualissimo della scarsità d’acqua.