Prosegue la rassegna di libri da mettere in lista per i regali natalizi (qui la prima parte). In questo periodo dell’anno ci sono tantissime uscite, gli editori preparano da mesi la kermesse di fine anno, dunque si possono accontentare tutti i tipi di lettori. Ecco le nostre proposte.
Per chi ama le protagoniste imperfette ma vere:

Vocedavecchia, di Elisa Victoria, Blackie edizioni 2022, traduzione di Elisa Tramontin, pp. 264
Estate 1992. Lei ha nove anni e si chiama Marina, ma a scuola tutti la chiamano Vocedavecchia. Vive tra Siviglia e Marbella, Andalusia profondissima, e fa così caldo che non sa se ridere o piangere.
Marina cresce in mezzo alle donne, insieme a una nonna coloratissima e una madre spesso assente perché impegnata a superare una grave malattia. Marina e la nonna parlano di amore, di mariti e di amanti, di desideri e di voglie, senza i mezzi termini che spesso filtrano la comunicazione con i bambini. Per riempire il vuoto lasciato dalla mamma e dalle incomprensioni con gli altri bambini, Marina si rifugia nei fumetti per adulti, nelle bambole Chabel e in desideri sessuali di cui, ancora, non conosce né forme né confini. Elisa Victoria – anche lei, come la protagonista, nata a Siviglia (nel 1985) – racconta di un’infanzia fatta, insieme, di innocenza e perversione, di scoperte e di assenze, di desideri e di paure. Vocedavecchia (Blackie Edizioni, traduzione di Elisa Tramontin) è il suo primo romanzo.
Il disegno di copertina riprende la stampa della stoffa che l’autrice e sua nonna avevano comprato e con cui avevano cucito un vestito per Elisa bambina e uno per la sua bambola.
Per gli amanti del thriller psicologico:

Dopo Brava ragazza, cattiva ragazza prosegue la serie con lo psicologo forense Cyrus Haven e l’inarrivabile Evie Cormac come protagonisti.
Chi è Evie, la ragazza senza passato? Da cosa fugge? Da bambina è stata trovata nascosta in una stanza segreta all’indomani di un terribile delitto avvenuto proprio sotto i suoi occhi. Grazie alla dote che la contraddistingue, un’istintiva abilità nel capire quando qualcuno sta mentendo, ha aiutato Cyrus a risolvere un caso apparentemente impenetrabile. Ora per lo psicologo è il momento di sciogliere l’enigma più complesso di tutti e fare luce sul passato di Evie. Prende così il via una lunga e angosciante indagine, durante la quale, passo dopo passo, il velo di mistero si squarcia e si compone il quadro della vera identità della ragazza. Ma più Cyrus si avvicina alla verità, più espone Evie al pericolo, non lasciandole altra scelta che scappare. Entrambi si troveranno di fronte a un’amara verità: a volte è meglio che alcuni segreti rimangano sepolti e alcuni mostri non vengano evocati.
Un personaggio dai forti chiaroscuri, una trama ricca di colpi di scena e una suspense che non lascia scampo: La ragazza che viene dal buio ha tutti gli ingredienti di un thriller da maestro.
Per chi ha amato La Saga dei Cazalet, torna in libreria Elizabeth Jane Howard:

Quel tipo di ragazza, di Elizabeth Jane Howard, Fazi 2022, traduzione di Manuela Francescon, pp. 338
Anne e Edmund Cornhill, entrambi sulla quarantina, sono una coppia felice, appagata e ben assortita. Vivono in un’idilliaca dimora di campagna non lontana da Londra, dove lui si reca ogni giorno per lavoro, mentre lei si dedica alla casa, al giardino, alla gatta incinta e alla cucina, preparando deliziose cene per il marito. Edmund ha una matrigna illustre, la ricchissima Clara, che conduce una vita mondana ed errante e un giorno chiede ai due di ospitare la figlia Arabella, ventenne bellissima e smarrita, che si presenta così alla loro soglia con un ingombrante carico di abiti splendidi e di carenze affettive. La comparsa della ragazza nella vita della coppia è fin da subito destabilizzante: Anne e Edmund, che non hanno figli, si sentono inizialmente chiamati a farle da genitori. Ma Arabella è una seduttrice nata e anche dietro le relazioni più solide si celano delle crepe. Ben presto, infatti, gli equilibri iniziano a traballare e la situazione degenera completamente…
Scritto durante i primi anni di matrimonio con Kingsley Amis, Quel tipo di ragazza è l’analisi precisa di un’unione indistruttibile solo in apparenza, ma anche un’esplorazione magistrale dei tenui legami che costituiscono il tessuto delle nostre vite: una storia toccante sull’amore, la solitudine e il desiderio.
Per gli amanti del romanzo storico:

All’inizio del secolo, l’immagine della Statua della Libertà attirò centinaia di migliaia di persone attraverso l’oceano. Fu l’inizio di un’ondata di emigrazione dalla Galizia, – una terra molto povera dell’impero austro-ungarico-, che gradualmente si trasformò in una migrazione di massa. Contadini, artigiani, venditori ambulanti, pensatori ebrei anticonformisti: tutti si mossero alla ricerca di un futuro migliore nella ferma convinzione che «l’Imperatore d’America» li avrebbe accolti a braccia aperte. Attorno a questa speranza si sviluppò presto un business redditizio, con molti profittatori: agenti, funzionari, polizia, aziende americane e, non ultime, le grandi compagnie di navigazione – come la Hamburg America Line (Hapag). Martin Pollack descrive vividamente il grande esodo migratorio attraverso molte storie tra le quali quelle del calzolaio Mendel Beck, dell’agente Julius Löwenberg e del potente armatore Alfred Ballin. Racconta degli eterni perdenti che cercano una vita migliore e dei vincitori di sempre che hanno speculato sulle disgrazie altrui.
Per chi ama il paese del sol levante e gli amori struggenti:

Asako è una timida studentessa di Osaka che divide il suo tempo tra la passione per la fotografia, lo studio e il lavoro; quando però incontrerà per caso (o forse per destino) un enigmatico ragazzo di nome Baku la sua vita cambierà per sempre. Tra i due è da subito amore a prima vista, un amore romantico e struggente che agli occhi di Asako è un “per sempre”. Bello e volubile, Baku le promette l’amore eterno ma poi un giorno sparisce, lasciandola senza risposte e senza respiro. Due anni più tardi a Tokyo, lei incontra un ragazzo, Ryohei, che assomiglia a Baku tanto da sembrare il suo doppio perfetto. Da principio turbata, Asako si lascia poi andare di nuovo all’amore, che ha il volto di Baku ma il carattere gentile di Ryohei. Con lui comincia una nuova vita e sperimenta una nuova relazione sentimentale, più profonda, meno impetuosa. Ma il passato bussa alla porta e con lui il fantasma di una vecchia passione. Sia da addormentata che da sveglia è un viaggio struggente, tenero e profondo come solo il primo amore sa essere, come un segno indelebile in ognuno di noi, una traccia che non smetteremo mai più di inseguire.
Per chi ama i fumetti irriverenti:

Commando Culotte è un esilarante fumetto dell’autrice e disegnatrice francese Mirion Malle – pubblicato in Italia da L’orma editore e tradotto da Elena Vozzi e Lorenzo Flabbi – che analizza e scardina uno per uno tutti gli stereotipi di genere presenti in celebri serie tv e film statunitensi, anche in alcuni insospettabili.
Approfondito e meticoloso come un saggio di sociologia e divertente come un fumetto, Commando Culotte è quindi un importante e utilissimo mezzo di approfondimento delle dinamiche discriminatorie dei media e della profonda influenza che esercitano sulle nostre vite quotidiane, estremamente efficace in quello che nel linguaggio femminista è chiamato “effetto Matrix”: dopo averlo letto niente sarà più come prima, perché è talmente illuminante sulla massiccia dose di stereotipi presente in film e serie tv, che ci apre gli occhi e ci rende impossibile da quel momento in poi guardare persino la nostra serie preferita senza accorgerci che qualcosa non va dal punto di vista della rappresentazione di genere. E non manca naturalmente un po’ di sana satira del tipico vittimismo del genere più rappresentato, che si manifesta puntualmente nel caso in cui si osi metterne in discussione il privilegio. Altro pregio di Commando Culotte è la grande quantità di esempi concreti, dati, riferimenti bibliografici, informazioni preziose che contiene.
Per chi ama le donne forti:

Mai avrebbe immaginato che il passato potesse raggiungerla a Parigi, tanto meno nell’ospedale militare in cui è ricoverata. Eppure, il fantasma che riposa nella camera a pochi metri dalla sua è proprio Ahmed Ben Bella, rivoluzionario ed ex presidente algerino. L’uomo che lei, quasi cinquant’anni prima, aveva tentato di assassinare. All’improvviso, un soffio di vento colpisce il diario della sua vita e ne sfoglia le pagine a ritroso. Madame Champion, l’anziana vedova di un pluridecorato ufficiale francese, è di nuovo Taji, la donna caparbia che negli anni Quaranta si è fatta strada nella vivace società irachena. Colta, bella e sicura di sé, Taji si lascia presto alle spalle la casa materna e le aspettative sociali. A Baghdad diventa una brillante giornalista, dirige una rivista tutta sua, intesse relazioni con artisti e personalità di spicco al governo. Nella sua vita non manca l’amore. Anche se quello vero, per il giovane palestinese Mansour, dovrà piegarsi ai capricci del destino. Costretta ad abbandonare l’Iraq per aver preso parte alle proteste antigovernative del ’48, Taji rincorrerà il sogno di una nuova casa in Pakistan, in Iran e infine in Francia. Di volta in volta si adatterà a un ruolo diverso: conduttrice radiofonica, risorsa del controspionaggio, madre e moglie devota. Fino a trovare pace a Parigi. Dove sarà l’incontro con Widyan, compatriota in fuga dalla violenza del regime di Saddam Hussein, a riportarla con la mente sulle rive del Tigri e a farle indossare, un’ultima volta, le sue numerose identità.
Per gli amanti dei romanzi distopici:

Loro, di Kay Dick, Minimum fax 2022, traduzione di Assunta Martinese, pp. 128
In un tempo che potrebbe essere ieri, oggi o domani, l’Inghilterra è percorsa da gruppi di individui che, senza avere apparentemente poteri forti alle spalle che ne dirigano le azioni, lavorano sistematicamente a reprimere tutto ciò che ha a che fare con l’arte, i sentimenti, la comunicazione. Gli scrittori, pittori e musicisti che insistono a comporre e rendere pubblica la propria arte vengono brutalmente puniti per contrappasso (i pittori vengono accecati, gli scrittori mutilati, i musicisti resi sordi), ma anche chi continua a coltivare sentimenti viene sottoposto a una «desensibilizzazione» e privato della memoria. Nella vena di «1984» e di «Fahrenheit 451», con questo romanzo breve e fulminante – pubblicato per la prima volta nel 1977 e salutato come un capolavoro da critici e scrittori, tra cui Margaret Atwood e Edna O’Brien – Kay Dick ci trasporta in un mondo distopico in cui il terrore è acuito dal totale anonimato e dall’imprevedibilità con cui loro agiscono, spostandosi in gruppo come automi e alternando passività ed esplosioni di ferocia, un mondo reso se possibile ancora più straniante dalla pacifica bellezza di un paesaggio che mantiene la grazia e gli odori della campagna e della costa inglese, tra giardini fioriti, un oceano spumeggiante e colline verdissime.
Altre idee le trovate qui sotto:

Belli! Acquisterei: “Taji, una donna ribelle”; “Vocedavecchia”; “La ragazza che viene dal buio”; “Quel tipo di ragazza”. Buona serata! 🙂
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Vocedavecchia l’ho messo in lista acquisti, mi attira molto.
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