Ogni mercoledì fino al 1° marzo gli Amici della Domenica comunicheranno le loro proposte per la LXXVII edizione del Premio Strega. Ecco i primi quindici libri in corsa per il Premio Strega 2023:

Ferrovie del Messico (Laurana) di Gian Marco Griffi, presentato da Alessandro Barbero
Motivazione: Ferrovie del Messico merita di essere candidato al Premio Strega per la novità, e l’ambizione, del concetto e della trama, come per la qualità della scrittura: il romanzo è scritto in una lingua versatile e mutevole, spesso apparentemente orale ma in realtà letteratissima, che attinge a tutte le risorse dell’italiano, delle parlate regionali, dei linguaggi specialistici, e financo a gerghi furfanteschi e fantastici. (segue)
Per futili motivi (La Nave di Teseo) di Sapo Matteucci, presentato da Filippo Bologna
Motivazione: Per futili motivi è un esordio unico, quello di un autore che, forse a sua insaputa, ha lavorato per sessant’anni anni al suo primo romanzo. Un’opera irresistibile che mette in scena Madri, Padri, Cani, Figli e Conigli, un serraglio a conduzione famigliare il cui impresario in rovina è un Oblomov che ha piantato il suo tendone nel quartiere Coppedè di Roma e, in attesa di un pubblico che non verrà, decide di andare comunque in scena per l’unico spettatore pagante: sé stesso. (segue)
Ennio l’alieno. I giorni di Flaiano (Mondadori) di Renato Minore e Francesca Pansa, presentato da Raffaele Manica
Motivazione: Saggio biografico, disegno di vicende intellettuali, romanzo, Ennio l’alieno si offre al lettore con una scrittura sicura e limpida, dialogante con l’acutezza di giudizio e di sguardo di Flaiano: un ritratto da vicino condotto con elegante cordialità e costruito su materiali di prima mano, maneggiati con delicatezza e rispetto; con il risultato, sul lettore, che somiglia a ciò che si prova sfogliando un album di famiglia, dove anche le cose note si presentano a chi legge con l’aspetto di una meravigliata novità, in una prospettiva densa di antichi affetti. (segue)
Diario di un’estate marziana (Giulio Perrone) di Tommaso Pincio, presentato da Nadia Terranova
Motivazione: Diario di un’estate marziana ha molti meriti e porta a termine alcune rivoluzioni, a cominciare dall’aver trasformato quel sostantivo, marziano, in un aggettivo. Pincio non rinuncia alla narrazione ma non sceglie un genere, si apre a una nuova grammatica che ha costruito libro dopo libro e trova qui il suo esito più felice. Esistono ancora i salotti letterari, anche se le poltrone in velluto sono diventate bacheche dei social network? C’è un’anima dei premi letterari? In quante e quali forme sono legati uno scrittore e una città? Cosa intendiamo per romanzo? Sono alcune delle questioni che mi sono rimaste da queste pagine, scritte con la freschezza e la profondità di chi ha usato un terzo occhio per guardare a fondo dentro una vita, anzi almeno due. (segue)

Un giorno e una donna (HarperCollins) di Nicoletta Bortolotti, presentato da Maria Rosa Cutrufelli
Motivazione: Un epistolario particolare, tuttavia, perché si tratta di uno scambio di lettere fra una madre e una figlia. Fra Christine e sua figlia. Uno “scambio” tenero e drammatico, un dialogo familiare che rende vivi e immediati i sentimenti e i pensieri delle due donne. E che permette al lettore e alla lettrice di entrare con animo empatico nella loro intimità, nei loro dolori, nelle loro speranze, nelle illusioni e disillusioni quotidiane. Un dialogo interrotto, di tanto in tanto, da inserti in terza persona, che sembrano rispondere al bisogno dell’autrice di guardare le sue “creature” con più distacco. Di non farsi prendere nella rete della loro complicità. Romanzo di magnifiche passioni e di notevole forza letteraria, è per questo suo doppio registro che intendo proporlo, con il consenso dell’autrice, all’edizione 2023 del Premio Strega. (segue)
Dove non mi hai portata (Einaudi) di Maria Grazia Calandrone, presentato da Franco Buffoni
Motivazione: Propongo la candidatura del romanzo Dove non mi hai portata di Maria Grazia Calandrone, Einaudi 2022, per il Premio Strega 2023 per due fondamentali motivi: la tenuta stilistica che non viene mai meno nelle 247 pagine del volume; la capacità dell’autrice di coinvolgere il lettore in una vicenda storica e umana al calor bianco. Già due anni fa con Splendi come vita, edito da Ponte alle Grazie, Maria Grazia Calandrone aveva visto pienamente riconosciute le proprie doti di narratrice, ben figurando nella dozzina del Premio Strega. (segue)
Domani interrogo (Marsilio) di Gaja Cenciarelli, presentato da Lorenzo Pavolini, (mia recensione)
Motivazione: Presento al premio Strega 2023 il romanzo di Gaja Cenciarelli, Domani interrogo (Marsilio) perché restituisce all’avventura dell’insegnamento tutta la appassionata e disperata urgenza dei nostri giorni, come pochi libri hanno saputo fare nella pur sconfinata produzione sul tema, spingendosi oltre nella rappresentazione della classica alternativa tra professione o missione. Ci riesce per la qualità della scrittura, le doti di sintesi, rapidità e precisione, ci riesce facendo coincidere la narratrice protagonista del romanzo, una professoressa d’inglese di una quinta liceo, considerata la classe più difficile di un istituto tecnico in una zona periferica di Roma (segue)
L’amore inutile (Wojtek) di Gianfranco Di Fiore, presentato da Valeria Parrella
Motivazione: Il romanzo mantiene ciò che il titolo promette. È durissimo da leggere: è la storia – sembra a lungo privata, d’altri tempi, personale – di un intellettuale che ha una relazione telefonica con una ragazza frivola. I due hanno bisogno l’uno dell’altro perché uno non ha più rispetto di sé e l’altra non ha più quella bellezza fisica che riteneva essere la sua chiave d’accesso al mondo. Terribile il rivelarsi che in realtà in ballo ci siamo tutti, e lo spreco, l’inutilità non sono affatto storia d’altri.

Storie che accadono (People) di Roberto Ferrucci, presentato da Tiziano Scarpa
Motivazione: Lo propongo al Comitato Direttivo come candidato al Premio Strega per vari motivi. Il primo è un valore che definirei esistenziale: la lezione che ci danno i maestri – con i loro libri, con le loro scelte pubbliche; e con il sostegno ravvicinato, con gli esempi involontari, in circostanze spicciole – e il modo di portare tali maestri con noi nella memoria. E poi, già, la memoria: quella che conta, che agisce, che ci serve, è quella che si mescola alla vita; una memoria puntiforme, portatile; il ricordo di un episodio spunta quando meno te lo aspetti, e questo libro lo mostra molto bene. Infine, c’è la qualità della scrittura: la sintassi di Ferrucci è personalissima, direi unica, perché riesce ad aprire una finestra sulla mente dell’autore, ma al tempo stesso si preoccupa sempre di risultare chiara al lettore. Articolata e comunicativa, raffinata e confidenziale, procede per addizione di piccoli incisi, di sprofondamenti, colpi di pollice sull’argilla delle parole: una virgola, una ripetizione chiarificante, una precisazione, per non lasciare mai solo chi legge.
Così in terra (Mondadori) di Patrick Fogli, presentato da Antonella Cilento
Motivazione: Ci sono molte ragioni per leggere Così in terra di Patrick Fogli, che gode di una scrittura limpidissima e nitida, priva quasi d’ogni retorica, perché anche il genere, che in letteratura può a volte essere considerato una scappatoia, sa affacciarsi sui temi della letteratura universale. Anzi è in grado di rinnovare i luoghi dell’umano, proprio come fanno le fiabe, i miti, i luoghi definiti comuni perché in realtà da tutti, spesso inconsapevolmente, visitati. (segue)
Due fuori luogo (Jack edizioni) di Daniela Gambino, presentato da Fulvio Abbate
Motivazione: Il romanzo di Daniela Gambino, Due fuori luogo, pubblicato da Jack Edizioni, racconta e prova a restituire la «vita agra» di due ragazzi siciliani a Milano. Lui e Lei. Lei palermitana, Lui catanese. Fuori sede e insieme, appunto, fuori luogo, forse anche caratterialmente e antropologicamente agli antipodi, lì a coabitare. Il luogo, la «casa», lo smarrimento, la passione, il sesso, le emoticon, il «pacco» che i genitori inviano da «giù», e ancora il senso di calda estraneità, perfino «la lotta con l’accento e le vocali aperte» per non avere percezione d’essere «stranieri». La commozione e il divertimento. (segue)
Il profilo dell’altra (e/o) di Irene Graziosi, presentato da Simonetta Fiori
Motivazione: Il profilo dell’altra è il primo romanzo che esplora dall’interno il mondo dei social e degli influencer, con la sua pletora di mestieri inutili, rituali grotteschi, travestimenti e ipocrisie del politicamente corretto, tutte quelle finzioni che coprono i vuoti del pensiero contemporaneo. Solo una ventenne avvertita come Irene Graziosi poteva raccontare con sapienza una rivoluzione culturale a cui abbiamo assistito distratti e per questo colpevoli, per poi mostrarci arresi alla nuova egemonia dei followers che oggi divora ogni aspetto dell’opinione pubblica, dall’informazione alla memoria e alle scelte elettorali. (segue)

Sacro Amor Profano (Les Flâneurs Edizioni) di Lodovica San Guedoro, presentato da Franco Cardini
Motivazione: Mi sono deciso a proporvi Sacro Amor profano, lavoro di una nobildonna italiana dal cognome che farebbe invidia a Guido Da Verona, ma che non è uno pseudonimo. Accintomi a leggiucchiare il manoscritto in un pomeriggio domenicale di quelli in cui, potendo, si ama oziare in poltrona col gatto sulle ginocchia e un bicchiere a portata di mano, mi sono scoperto con sorpresa ad appassionarmi alla lettura. (segue)
Sillabario all’incontrario (TerraRossa) di Ezio Sinigaglia, presentato da Lorenza Foschini
Motivazione: Sillabario all’incontrario ha il respiro di un romanzo giallo, la spudoratezza di un diario intimo, l’acume penetrante di un’autoanalisi, il tutto legato da una scrittura musicale e ironica, ma anche schietta e aderente alle cose come il linguaggio dei bambini. Il Premio Strega è una meravigliosa opportunità per dare finalmente a Ezio Sinigaglia il posto che gli spetta nella letteratura contemporanea. (segue)
Forse un altro (Arkadia editore) di Michele Zatta, presentato da Maria Pia Ammirati
Motivazione: Forse un altro è una sorprendente opera prima che trascende ogni definizione. Narra una storia intima e universale che si snoda agile fra le pieghe del nostro immaginario affrontando i temi e le domande spesso scomode che da sempre segnano l’effimera natura della nostra esistenza terrena. È un’allegoria sul senso della vita scritta in modo ironico e disincantato ma che cela un’anima profondamente malinconica. (segue)
Ne avete letto qualcuno?
QUI TROVATE LA SECONDA LISTA DI LIBRI PROPOSTI
Ciao, io ho letto ” un giorno e una donna ” e l’ho trovato semplicemente stupendo , colto, raffinato. L’autrice ha prodotto un testo appassionato dove emergono precise conoscenze storiche, ma anche grande sensibilità ed empatia verso una donna ahimè molto poco conosciuta.
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Grazie Daniela per questo feedback che sarà utile a tutti 🙏🙏
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Come ogni anno non ne ho letto nessuno. Io e il Premio Strega non andiamo proprio d’accordo 😆
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Vabbè dai, questi sono solo i primi 15.. Io nne ho letto solo uno, Domani interrogo. È un bello spaccato sulla scuola oggi.
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