Ultimo appuntamento per le proposte da sottoporre agli Amici della Domenica: scade infatti oggi il termine per la corsa all’assegnazione del Premio nella LXXVII edizione.
Spetta ora al Comitato direttivo del premio – composto da Pietro Abate, Giuseppe D’Avino, Valeria Della Valle, Ernesto Ferrero, Alberto Foschini, Paolo Giordano, Dacia Maraini, Melania G. Mazzucco (presidente), Gabriele Pedullà, Stefano Petrocchi, Marino Sinibaldi, Antonio Scurati e Giovanni Solimine – scegliere i 12 titoli che si disputeranno l’edizione 2023.

La dozzina sarà annunciata giovedì 30 marzo in una conferenza stampa che si terrà presso la Camera di Commercio di Roma nella Sala del Tempio di Vibia Sabina e Adriano. La proclamazione della cinquina finalista si terrà il 7 giugno a Benevento, al Teatro Romano, alla presenza dei dodici candidati e del pubblico, mentre l’elezione del vincitore si svolgerà il 6 luglio nel tradizionale scenario romano del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia.

L’immagine che accompagnerà la LXXVII edizione è stata realizzata da Elisa Seitzinger. “Protagonista dell’edizione di quest’anno – dichiara l’artista – è una strega ispirata alla figura di Ecate, signora della magia e degli incantesimi. Divinità psicopompa, in grado di viaggiare liberamente tra mondo reale, degli dei e regno dei morti, come una musa letteraria che ispira scrittrici e scrittori, come la Madonna del parto di Piero della Francesca, dalla cui chioma escono i dodici libri finalisti del Premio Strega 2023”.

Pietro Balzoni, Vita degli anfibi (alter ego), presentato da Paolo Di Paolo
Motivazione: Come ogni autentico scrittore sa, un romanzo si gioca tutto sulla voce. Quella che prende possesso della pagina in Vita degli anfibi di Piero Balzoni non è solo persuasiva e avvolgente, ma è anche portatrice di una speciale intelligenza narrativa. È insieme la voce di una bambina, di una ragazza, di una donna; condensa tempi diversi di una stessa vita (come d’altra parte è per una voce umana reale) facendo avvertire lo scarto fra l’uno e l’altro, come un’intermittenza o un singhiozzo. Questa voce racconta un’assenza, la interroga, la analizza: un padre che all’improvviso scompare, si sottrae, e non lascia traccia. (segue)
Maura Chiulli, Ho amato anche la terra (Hacca), presentato da Raffaele Nigro
Motivazione: suggerisco con convinzione la lettura di questo romanzo – monologo venato di poesia, costruito sullo struggente conflitto tra la voce narrante e il proprio corpo. Due soggetti che non riescono a trovare un punto d’incontro tra loro e che danno luogo in questa dissonanza a un dramma espressionistico di grande attualità. (segue)
Marianna Crasto, Il senso della fine (effequ), presentato da Laura Pugno
Motivazione: Al suo primo romanzo, Marianna Crasto – già giovane finalista del Premio Italo Calvino per l’inedito, che negli ultimi anni ci ha dedicato molte intense sorprese e non ultima questa – firma una climate fiction dei sentimenti, dove la degradazione terrestre, di cielo, suolo e acque, improvvisamente diventata e dichiarata irreversibile, trasforma ogni gesto, compiuto o non compiuto, in una incessante linea d’ombra, in una domanda sul destino: come vuoi vivere? come vuoi morire? chi vuoi essere quando manca poco, davvero poco, prima che tutto non esista più? (segue)

Elisa Fuksas, Non fiori ma opere di bene (Marsilio), presentato da Francesco Rutelli
Motivazione: Non fiori ma opere di bene è un viaggio reale e metafisico in una città, che è Roma, e in un suo quartiere che è anche il suo storico cimitero, e che diviene campo di una battaglia contro lo spazio, il passato, la morte. Elisa Fuksas gioca abilmente con il tempo, nemico e amico, che trasforma tutto e sembra rendere impossibili anche le cose più semplici: cercare la tomba di un misterioso nonno lituano morto nel 1950 e sepolto appunto al Verano. (segue)
Camilla Ghiotto, Tempesta (Salani), presentato da Alberto Galla
Motivazione: Si tratta di un sorprendente esordio letterario. Camilla Ghiotto unisce ad una scrittura di altissimo livello un plot narrativo estremamente innovativo.
Non si tratta di un semplice memoir o di un romanzo di formazione, come ce ne sono tanti, ma di un vero e proprio percorso alla ricerca della propria identità attraverso una scansione dei capitoli che alterna le vicende del padre ventenne partigiano, attingendo a documenti originali, a quelle della protagonista ventenne del XXI secolo.
Michele Greco, In buone mani (Scalpendi), presentato da Luca De Gennaro
Motivazione: L’autore, partendo da una traccia autobiografica, racconta della malattia del figlio e della morte del padre, esperienze improvvise e concomitanti che determinano uno stravolgimento della vita del protagonista e di chi gli sta vicino; a partire da questi eventi e dallo smarrimento che ne deriva viene offerta al lettore una riflessione su temi universali come il lutto, la paura, la compassione e l’amore in uno stile lucido e misurato, privo di retorica, che coinvolge senza cercare facili scorciatoie.

Totocælo, di Sandro Gros-Pietro, (Genesi), presentato da Corrado Calabrò
Motivazione: La vertiginosa ascesa sociale ed economica di una ragazza tailandese, costretta a prostituirsi giovanissima, dalla Tailandia a Torino, a Londra. Il racconto transfigura, in una progressione della fantasia, vicende della nostra realtà. Rimane impressa, in particolare, la palpitante descrizione della durissima vita a Bangkok nel periodo di transizione della seconda metà degli anni ′60.
Francesca Guercio, Distopia pop (Alessandro Polidoro editore), presentato da Angelo Piero Cappello
Motivazione: Un libro che riesce a unire con la genialità ideativa dell’autrice e la maestria compositiva di un linguaggio sempre in bilico tra ironia e tragedia la ragione e i sentimenti, la precarietà e la stabilità, il doloroso incedere della quotidianità con una speranza sempre presente, anche se a volte lontana. La rivelazione di un talento narrativo. (segue)
Laura Imai Messina, L’isola dei battiti del cuore, (Piemme), presentato da Antonio Pascale
Motivazione: Propongo L’isola dei battiti del cuore di Laura Imai Messina, pubblicato da Piemme, per tre motivi. È un racconto originale e profondo, non ovvio, nemmeno scontato di un incontro, tra un illustratore di quaranta anni e un bambino di otto. Ognuno lavora con i suoi strumenti, l’adulto con l’immaginazione e la fantasia, e il bambino col gioco, l’illogicità e una certa malinconia. L’incontro è proficuo per i personaggi del libro e per i lettori. (segue)

Vincenzo Latronico, Le perfezioni, (Bompiani) presentato da Simonetta Sciandivasci (mia recensione)
Motivazione: Lo propongo perché non conosco altri romanzi che raccontino la migrazione come spinta, inquietudine, e natura dell’uomo, arcaica e futura. Non conosco altri romanzi interessati, in questo modo, al presente. Non conosco altri scrittori capaci di farmi dire che Sally Rooney si è sbagliata, sul conto della sua generazione, che poi è la stessa di Latronico, e anche la mia: la nostra ambizione non è essere persone normali. L’ambizione di Anna e Tom è potersi definire nel cambiamento, riconoscersi senza doversi identificare e avere «un cuore che batte più rapido e più lento, insieme». Lo propongo per la scrittura, così precisa da mettere in comunicazione e a nudo i protagonisti senza mai farli dialogare: non una parola tra virgolette. Lo propongo perché dà un contorno solido e luminoso alla dimensione morale della mia generazione. E perché è un romanzo senza intenzioni: a Latronico interessa lo sguardo, e basta. (segue)
Laura Marzi, La materia alternativa (Mondadori), presentato da Veronica Raimo
Motivazione: Ho partecipato a un incontro in un carcere femminile insieme a Laura Marzi ed ero ammirata dal rigore, dalla complessità e dalla dolcezza delle sue riflessioni e delle sue risposte alle detenute. Sono tre cose che ho ritrovato nel suo romanzo d’esordio, La materia alternativa, ed è per questo che sono felice di presentarlo al Premio Strega di quest’anno. La materia alternativa è un libro che segue due piani paralleli e irrimediabilmente intrecciati, quello dell’insegnamento in un istituto superiore e quello della vita personale di una giovane insegnante precaria. È un romanzo che affronta due temi sempre a rischio di retorica: la scuola e il desiderio femminile, e lo fa nel modo più intelligente possibile, attraverso una dimensione privata che diventa politica. (segue)
Elena Mearini, Corpo a corpo (Arkadia), presentato da Ilaria Catastini
Motivazione: Corpo a corpo, di Elena Mearini, è un noir psicologico costruito come una sequenza di round, quasi fosse un incontro di boxe, sport che fa da sfondo e da elemento strutturale del romanzo e che lega l’allenatore di pugilato Mario, il protagonista Stefano e le due figure femminili, centrali nella trama ma di sfondo nel chiaroscuro della narrazione. (segue)

Elvira Mujčić, La buona condotta (Crocetti), presentato da Gad Lerner (la mia recensione)
Motivazione: i Balcani, dove si svolge La buona condotta di Elvira Mujčić. Un romanzo che si divora con grande ammirazione per il piglio sicuro da vera narratrice con cui Mujčić è riuscita a trattare questi temi ingombranti. Un intreccio pieno di suspence e di sorprese. Personaggi dotati tutti quanti delle loro ragioni e di spessore caratteriale. Ironica intelligenza delle cose umane, troppo umane. (segue)
Francesco Musolino, Mare mosso (E/O), presentato da Luca Ricci
Motivazione: Questo tratto poco rassicurante e direi noir del mare è colto perfettamente da Francesco Musolino che in Mare mosso ci consegna un romanzo d’avventura come non ne leggevo da tempo, in grado di tenere insieme un intreccio serrato e abissali immersioni. La prosa sciaborda, pronta a incresparsi in onde altissime o a vorticare in mulinelli vertiginosi. Vengono in mente le efferatezze narrative di Jack London (ma qui siamo di fronte a foreste liquide), senza dimenticare Izzo e Corto Maltese. Nelle pagine di Musolino, per fortuna, raramente si tocca. (segue)
Ilaria Palomba, Vuoto, (Les Flâneurs Edizioni), presentato da Maria Cristina Donnarumma
Motivazione: Emblematico è sicuramente il titolo del tormentato e durissimo romanzo di Ilaria Palomba “Vuoto” perché è il vuoto il filo conduttore di tutte le vicende vissute dalla protagonista, Iris Palmieri, raffigurata sulla bellissima ed esplicativa copertina del libro: una giovane donna bionda in un elegantissimo abito da sera nero, immersa in pensieri dolorosi, anzi in un atteggiamento decisamente disperato, è seduta sul davanzale di una finestra che si affaccia su una notte nera, senza luci, senza stelle…sul pavimento fogli appallottolati e libri aperti vogliono alludere al suo tormentato lavoro di scrittrice. (segue)

Monica Perosino, La neve di Mariupol (Paesi Edizioni), presentato da Vito Bruschini
Motivazione: Monica Perosino è una inviata di guerra della «Stampa» di Torino e nel momento in cui sto scrivendo queste note, è tornata nuovamente sul fronte ucraino. Questo suo romanzo d’esordio non è un romanzo sulla guerra, bensì un romanzo sugli esseri umani. I suoi incontri con una popolazione sfinita e martoriata non soltanto dalle bombe, ma anche dal freddo, dalla fame, dalla disperazione, dalla paura, commuovono fino alle lacrime. È un romanzo dove le donne ci spiegano fino a che punto possa arrivare il dolore. (segue)
Anna Luisa Pignatelli, Il campo di Gosto (Fazi), presentato da Alessandro Masi (mia recensione)
Motivazione: Autrice già nota al pubblico per i precedenti lavori, conferma anche in questo romanzo una straordinaria capacità narrativa costruita secondo un piano di sequenze di forte spessore introspettivo ma al tempo stesso in grado di dare al racconto un carattere contestuale agli ambienti descritti. Con Il campo di Gosto si trova a pieno il gusto di una lettura asciutta, lirica e tagliente, come già ebbe a scrivere Antonio Tabucchi.
Sofia Pirandello, Bestie (Round Robin editrice), presentato da Umberto Croppi
Motivazione: Bestie è un romanzo che non lascia scampo: ti percuote e ti attraversa come la vita di Lucia, la protagonista bambina che in questa storia familiare diventa donna. Il male è essere una «fimmina», un danno, un problema insuperabile su cui la madre poggerà la sua educazione di donna sola con due figli da crescere, e un marito che diventa assente, colpevole di esser morto troppo presto. Bestie, della giovane Sofia Pirandello, è un racconto di un Sud indolente e lento. (segue)

Rossella Pretto, La vita incauta (Editoriale Scientifica), presentato da Wanda Marasco
Motivazione: La vita incauta è un libro che non assomiglia a nessun altro, che sfugge a qualsiasi definizione di genere, e questo è già un primo motivo di notevole interesse, che lo distingue dalla maggioranza della produzione narrativa corrente. È prima di tutto, certo, il reportage di un viaggio compiuto sulle tracce della tomba di Macbeth, in Scozia. (segue)
Alessandro Riello, Delitto in contropiede (Pellegrini), presentato da Clemente Mastella
Motivazione: Intendo presentare al Premio Strega Delitto in contropiede, romanzo di esordio di un giovane magistrato, pubblico ministero dell’Antimafia in Calabria. Si tratta di un noir decisamente originale per stile narrativo e ambientazione: come scrive Maurizio De Giovanni nella prefazione, la storia ha luogo in «una Sila appartata e centripeta, un mondo chiuso e quasi impenetrabile all’interno di una natura mozzafiato. Dinamiche peculiari, rapporti e relazioni che sanno di provincia italiana, di meridione e di mafia, ma anche di sentimenti e di passioni pronti a esplodere, perennemente sul confine dell’abisso». (segue)
Sandra Rizza, Nessuno escluso (Ianieri), presentato da Alfonso Celotto
Motivazione: Il romanzo di Sandra Rizza è un’opera particolare e a mio avviso nuova nel panorama letterario. L’autrice è una cronista giudiziaria che dopo oltre 30 anni di inchieste si cimenta con un romanzo che affronta il tema della mafia da un punto di vista diverso: la borghesia apatica, acquiescente, accondiscendente, collusa al punto da potersi definire mafiosa, che è al centro della degenerazione morale del Paese.
Il racconto analizza gli effetti della collusione dell’intelligenza borghese con la cultura mafiosa nella quotidianità di una normale famiglia italiana, apparentemente colta, benestante e illuminata, e misura la tolleranza di ciascuno dei suoi componenti nei confronti dell’idea di collusione e di compromesso morale. (segue)

Luisa Ruggio, Le confidenze (Besa muci), presentato da Diego Guida
Motivazione: La forza del romanzo-mondo creato da Luisa Ruggio sta nella ricerca travolgente della verità intesa come conquista di una innocenza indispensabile al riscatto della libertà. E questo imprescindibile diritto è l’urlo dei personaggi che abitano il romanzo Le confidenze con tutta la sontuosa bellezza delle vite sospese dentro infinite variazioni sul tema della punizione e della condanna. (segue)
Giacomo Sartori, Fisica delle separazioni in otto movimenti (Exòrma), presentato da Filippo La Porta
Motivazione: Quando finisce un amore non c’è mai un motivo, ci hanno mostrato – tra gli altri – Tolstoj e Cocciante. Nel romanzo/memoir Fisica delle separazioni in otto movimenti Giacomo Sartori descrive da un punto divista onestamente, drammaticamente maschile la fine di una relazione, che è sempre la fine di un tempo e di un mondo, di un paesaggio e di un pezzo di vita quotidiana, in otto affilati movimenti di una sonata da camera. (segue)

Alberto Schiavone, Non esisto (Edizioni Clichy), presentato da Annalena Benini
Motivazione: Propongo il romanzo di Alberto Schiavone, Non esisto (edizioni Clichy) perché con una lingua tesa e poetica, scarna e precisa, si prende cura del precipizio del vivere. Non è un romanzo sul carcere, perché inizia nel momento in cui Maria esce dal carcere e non c’è nessuno ad aspettarla: è un’elegia della libertà. E della fatica di ricominciare a esistere quando nessuno ti guarda e nessuno ti vuole. (segue)
Ada Sirente, Dura mater (Miraggi Edizioni), presentato da Maria Teresa Carbone
Motivazione: Il titolo del romanzo di Ada Sirente – Dura mater, o in italiano «dura madre» – è un termine scientifico: indica la più spessa delle membrane che rivestono il tessuto nervoso centrale, una sorta di guscio all’interno del quale, in certo senso a nostra insaputa, si formano i pensieri, le sensazioni, i desideri.
Stesa in un letto d’ospedale, in coma farmacologico in seguito a un intervento al cervello, Mariella ci parla da questo luogo interno e inaccessibile, dove il confine tra i viventi e i morti si assottiglia fino ad annullarsi (segue)
Con questo ultimo blocco, i candidati arrivano a 80, un numero davvero cospicuo, che supera persino i 74 dello scorso anno. Dagli 80 titoli il Comitato direttivo presieduto da Melania Mazzucco dovrà espungerne 68 per arrivare alla fatidica dozzina, nella quale poi gli ex Amici domenicali dovranno compiere le loro scelte per i cinque della finale. Tutto ciò in tempi assolutamente proibitivi. Come è possibile che da qui al 30 marzo i poveri membri del Comitato direttivo possano leggere tutti gli 80 romanzi, e fare le proprie scelte?
Questo è l’elenco completo degli 80 libri proposti, in ordine alfabetico:
- Silvia Ballestra, La Sibilla. Vita di Joyce Lussu (Laterza), presentato da Giuseppe Antonelli.
- Piero Balzoni, Vita degli anfibi (Alter Ego), presentato da Paolo Di Paolo.
- Iacopo Barison, Autoficiton (Fandango Libri), presentato da Giuseppe Catozzella.
- Matteo B. Bianchi, La vita di chi resta (Mondadori), presentato da Paolo Cognetti.
- Nicoletta Bortolotti, Un giorno e una donna (HarperCollins), presentato da Maria Rosa Cutrufelli.
- Silvia Bottani, Un altro finale per la nostra storia (SEM), presentato da Riccardo Cavallero.
- Davide Buzzi, L’estate di Achille (Morellini), presentato da Marcello Ciccaglioni.
- Maria Grazia Calandrone, Dove non mi hai portata (Einaudi), presentato da Franco Buffoni.
- Olga Campofreda, Ragazze perbene (NN Editore), presentato da Gaia Manzini.
- Andrea Canobbio, La traversata notturna (La nave di Teseo), presentato da Elisabetta Rasy.
- Maria Castellitto, Menodramma (Marsilio), presentato da Serena Vitale.
- Carlo Cavicchi, Vendeva anacardi (Minerva Edizioni), presentato da Valerio Berruti.
- Massimo Cecchini, Il Bambino (Neri Pozza), presentato da Cesare Milanese.
- Gaja Cenciarelli, Domani interrogo (Marsilio), presentato da Lorenzo Pavolini, (mia recensione).
- Maura Chiulli, Ho amato anche la terra (Hacca), presentato da Raffaele Nigro.
- Marianna Crasto, Il senso della fine (Effequ), presentato da Laura Pugno.
- Ada D’Adamo, Come d’aria (Elliot), presentato da Elena Stancanelli.
- Silvia Dai Pra’, I giudizi sospesi (Mondadori), presentato da Sergio De Santis.
- Gianfranco Di Fiore, L’amore inutile (Wojtek), presentato da Valeria Parrella.
- Raffaele Donnarumma, La vita nascosta (Il ramo e la foglia), presentato da Paolo Ruffilli.
- Alessandra Fagioli, Mistero allo specchio (Robin Editore), presentato da Paolo Ferruzzi.
- Roberto Ferrucci, Storie che accadono (People), presentato da Tiziano Scarpa.
- Patrick Fogli, Così in terra (Mondadori), presentato da Antonella Cilento.
- Marcello Fois, La mia Babele (Solferino), presentato da Elisabetta Mondello.
- Elisa Fuksas, Non fiori ma opere di bene (Marsilio), presentato da Francesco Rutelli.
- Sara Gamberini, Infinito Moonlit (NN Editore), presentato da Chiara Gamberale.
- Daniela Gambino, Due fuori luogo (Jack Edizioni), presentato da Fulvio Abbate.
- Camilla Ghiotto, Tempesta (Salani), presentato da Alberto Galla.
- Irene Graziosi, Il profilo dell’altra (E/O), presentato da Simonetta Fiori.
- Giovanni Greco, Bruciare da sola. Una notte di Nadja Mandel’stam con i suoi fantasmi (Ponte alle Grazie), presentato da Francesco Maselli.
- Michele Greco, In buone mani (Scalpendi), presentato da Luca De Gennaro.
- Gian Marco Griffi, Ferrovie del Messico (Laurana Editore), presentato da Alessandro Barbero.
- Sandro Gros-Pietro, Totocælo (Genesi), presentato da Corrado Calabrò.
- Francesca Guercio, Distopia pop (Alessandro Polidoro Editore), presentato da Angelo Piero Cappello.
- Laura Imai Messina, L’isola dei battiti del cuore (Piemme), presentato da Antonio Pascale.
- Vincenzo Latronico, Le perfezioni (Bompiani), presentato da Simonetta Sciandivasci, (mia recensione).
- Maria Malucelli, L’amore nascosto (Armando Editore), presentato da Antonio Augenti.
- Flaminia Marinaro, L’ultima diva (Fazi), presentato da Ignazio Marino, (mia recensione).
- Sebastiano Martini, Il mare delle illusioni (Arkadia), presentato da Giovanni Pacchiano.
- Laura Marzi, La materia alternativa (Mondadori), presentato da Veronica Raimo.
- Sapo Matteucci, Per futili motivi (La Nave di Teseo), presentato da Filippo Bologna.
- Paolo Mazzarello, Il mulino di Leibniz (Neri Pozza), presentato da Gian Arturo Ferrari, (mia recensione).
- Elena Mearini, Corpo a corpo (Arkadia), presentato da Ilaria Catastini.
- Matteo Melchiorre, Il Duca (Einaudi), presentato da Marco Balzano.
- Ermal Meta, Domani e per sempre (La nave di Teseo), presentato da Furio Colombo.
- Renato Minore e Francesca Pansa, Ennio l’alieno. I giorni di Flaiano (Mondadori), presentato da Raffaele Manica.
- Elvira Mujčić, La buona condotta (Crocetti), presentato da Gad Lerner, (mia recensione).
- Francesco Musolino, Mare mosso (E/O), presentato da Luca Ricci.
- Sacha Naspini, Villa del seminario (E/O), presentato da Paolo Petroni, (mia recensione).
- Giorgio Nisini, Aurora (HarperCollins), presentato da Massimo Onofri.
- Ilaria Palomba, Vuoto (Les Flâneurs Edizioni), presentato da Maria Cristina Donnarumma.
- Monica Perosino, La neve di Mariupol (Paesi Edizioni), presentato da Vito Bruschini.
- Romana Petri, Rubare la notte (Mondadori), presentato da Teresa Ciabatti.
- Anna Luisa Pignatelli, Il campo di Gosto (Fazi), presentato da Alessandro Masi, (mia recensione).
- Tommaso Pincio, Diario di un’estate marziana (Giulio Perrone Editore), presentato da Nadia Terranova.
- Sofia Pirandello, Bestie (Round Robin Editrice), presentato da Umberto Croppi.
- Rosella Postorino, Mi limitavo ad amare te (Feltrinelli), presentato da Nicola Lagioia (mia recensione).
- Rossella Pretto, La vita incauta (Editoriale Scientifica), presentato da Wanda Marasco.
- Stefano Redaelli, Ombra mai più (Neo Edizioni), presentato da Daniele Mencarelli.
- Alessandro Riello, Delitto in contropiede (Pellegrini), presentato da Clemente Mastella.
- Sandra Rizza, Nessuno escluso (Ianieri), presentato da Alfonso Celotto.
- Luisa Ruggio, Le confidenze (Besa muci), presentato da Diego Guida.
- Lodovica San Guedoro, Sacro Amor Profano (Les Flâneurs Edizioni), presentato da Franco Cardini.
- Giacomo Sartori, Fisica delle separazioni in otto movimenti (Exòrma), presentato da Filippo La Porta.
- Igiaba Scego, Cassandra a Mogadiscio (Bompiani), presentato da Jhumpa Lahiri.
- Alberto Schiavone, Non esisto (Edizioni Clichy), presentato da Annalena Benini.
- Carmela Scotti, Del nostro meglio (Garzanti), presentato da Chiara Sbarigia.
- Andreea Simionel, Male a est (Italo Svevo), presentato da Gioacchino De Chirico.
- Ezio Sinigaglia, Sillabario all’incontrario (TerraRossa), presentato da Lorenza Foschini.
- Ada Sirente, Dura mater (Miraggi Edizioni), presentato da Maria Teresa Carbone.
- Andrea Tarabbia, Il continente bianco (Bollati Boringhieri), presentato da Daria Bignardi.
- Simonetta Tassinari, Donna Fortuna e i suoi amori (Corbaccio), presentato da Marcello Rotili.
- Domenico Tomassetti, Una vita come la tua (Bertoni Editore), presentato da Giulio Marcon.
- Piero Trellini, L’Affaire. Tutti gli uomini del caso Dreyfus (Bompiani), presentato da Massimo Raffaeli.
- Valeria Tron, L’equilibrio delle lucciole (Salani), presentato da Vivian Lamarque.
- Maddalena Vaglio Tanet, Tornare dal bosco (Marsilio), presentato da Lia Levi.
- Francesca Veltri, Malapace (Miraggi Edizioni), presentato da Laura Massacra.
- Carmen Verde, Una minima infelicità (Neri Pozza), presentato da Leonardo Colombati.
- Roberta Zanzonico, La bellezza rimasta (Morellini), presentato da Giulia Ciarapica.
- Michele Zatta, Forse un altro (Arkadia), presentato da Maria Pia Ammirati.
Di Laura Imai Messina è molto bello anche Tokyo orizzontale: l’hai letto?
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No, non ho letto niente di suo 🤷♀️
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Allora sono onorato di avertelo fatto scoprire: è un ottimo romanzo. Tra quelli ambientati in Giappone solo questo mi è piaciuto di più: https://wwayne.wordpress.com/2022/05/01/il-mio-anno-a-tokyo/
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Grazie per il suggerimento 👍👍👍
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Grazie a te per la risposta! 🙂
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