Agosto per molti fa rima con vacanze, o almeno una pausa di qualche giorno dal lavoro. E se invece state lavorando, almeno nei momenti di pausa concedetevi una lettura intrigante. Ecco allora le ultime novità letterarie, perché un buon libro non può assolutamente mancare nel bagaglio o sul divano (meglio sarebbe un’amaca sotto una palma, d’accordo, ma anche il divano di casa non è male…)!

Lucy in the sky, di Pete Fromm, Keller editore 2023, traduzione di Ivan Pagliaro, pp. 456
In un Montana spazzato dal vento la quattordicenne Lucy sta correndo a ritmo vertiginoso verso l’età adulta, sospesa tra la voglia di vivere e la paura di crescere. Ma mentre il suo corpo cambia e i suoi desideri prendono voce, mentre cerca se stessa e gioca con l’amore, attorno a lei le cose mutano o forse è lei che comincia a osservarle con occhi diversi. Il matrimonio dei suoi genitori, ad esempio, si rivela molto meno solido di quanto pensava da bambina: il padre, che di mestiere fa il boscaiolo, è spesso assente e la madre, che sente la propria giovinezza svanire, sogna qualcosa di diverso. Ma Lucy non è una ragazza che si lascia intimidire dalla vita. Mette in discussione il suo mondo dell’infanzia, scopre, accetta e rifiuta le somiglianze con la madre e vive paure ed entusiasmi con un grande cuore e una grinta inimitabile. Ancora una volta Pete Fromm – autore del fortunato «Indian Creek. Un inverno da solo sulle Montagne Rocciose» – ci regala una splendida storia di formazione e una giovane donna davvero difficile da dimenticare.

Gli abissi, di Pilar Quintana, La tartaruga edizioni 2023, pp. 320
Claudia è una bambina di otto anni che inizia a sondare gli abissi della vita adulta grazie alle trasformazioni della sua famiglia e alla rottura di un’intimità con la madre. Ambientato a Cali in Colombia, “Gli abissi” è un romanzo in cui una famiglia della classe media appare dominata da una donna irrequieta e interrotta che passa le giornate a leggere le riviste patinate o seppellita nel letto per tamponare la sua brama di vita. È una visione perturbante per una figlia, che cerca di risolvere il mistero delle madri che restano anche quando vogliono andarsene, e prova a districarsi nella giungla della vita familiare e della femminilità con tutti gli strumenti della sua coscienza ancora morbida, interrogativa. Come le piante che affollano alcune pagine del romanzo e il paesaggio drammatico delle montagne che fa da sfondo alle vacanze, Quintana ci offre una scrittura densa, rilucente e sempre da decifrare, dimostrando la straordinaria affinità di quest’autrice per il selvatico che c’è in noi. Dopo “La cagna“, Pilar Quintana torna con una storia che risuona a lungo nella mente di chi legge, basata sulla voce di una bambina tenera, cruda, impossibilmente già grande. Nel 2021 il romanzo ha vinto il prestigioso Premio Alfaguara.

L’isola della nostalgia, di Anne Griffin, Edizioni Atlantide 2023, traduzione di Bianca Rita Cataldi, pp.362
Sono trascorsi otto anni da quando Rosie ha visto Saoirse, la propria figlia adolescente, pronta a inforcare la bici per andare in città, a Dublino. Un pomeriggio come tanti, ma Saoirse non è più tornata a casa. Rosie non riesce a rassegnarsi alla scomparsa della ragazza e continua a cercarla, mentre la sua esistenza e il suo matrimonio cadono progressivamente a pezzi. Almeno fino a quando, seppure controvoglia, accetta di tornare per un periodo nella piccola isola nel sud dell’Irlanda dove vive suo padre per aiutarlo a gestire il lavoro su Aoibhneas, il traghetto che da sempre l’uomo conduce da Roaring Bay Island alle coste irlandesi e su cui Rosie ha vissuto un’adolescenza appassionata, diventandone capitano nonostante l’ostilità dei rivali maschi. Sarà qui infatti, sulla costa che l’ha vista nascere e crescere, e dove più intenso che mai è stato il rapporto con la figlia, che Rosie sarà costretta a riprendere in mano la propria vita per salvare il padre dal fallimento e scongiurare la vendita dell’amata barca. E sarà sempre qui che il mistero sulla scomparsa di Saoirse, che non smette di aleggiare poeticamente, disperatamente, sulle pagine di questo libro e sulle storie dei suoi protagonisti, verrà infine sciolto

Volti nella folla, di Valeria Luiselli, La Nuova Frontiera 2023, traduzione di Elisa Tramontin, pp. 192
Una giovane donna vive a Città del Messico con due figli piccoli e un marito che forse la tradisce. Tra giocattoli dimenticati e calzini scompagnati, si sente mancare l’aria e inizia a scrivere “un romanzo silenzioso per non svegliare i bambini” in cui rievoca la sua giovinezza a New York, la vita spensierata e libera di quando si ubriacava di poesia e frequentava uomini eccentrici.  Dalla sua penna però emerge con forza anche la figura di un poeta conosciuto tra gli scaffali della biblioteca dell’università, un artista romantico che ha sfiorato García Lorca, tradotto Emily Dickinson e applaudito Duke Ellington nei bar fumosi di Manhattan.  Le presenze del passato come ombre sfuggenti s’incontrano e si spiano in un mondo all’apparenza sospeso mentre una domanda s’insinua: quante vite e quante morti ci sono in una sola esistenza?

La parabola dell’Anguilla, di Luigi Irdi, Nutrimenti edizioni 2023, pp. 352
Pioggia e fango accolgono il sostituto procuratore di Torre Piccola Sara Malerba in una discarica di rifiuti dove è stato scoperto il corpo senza vita di una suora molto attiva nel sociale e conosciuta in città. La scienza forense afferma che la causa della morte è una malformazione cardiaca e dunque dovuta a cause naturali, non c’è nessun reato. Malerba dovrebbe così archiviare il procedimento e tornare a un delicato e urgente caso di maltrattamenti familiari e stalking, ma un’intuizione le suggerisce di prendere tempo. Qualcosa non torna. Una indagine più insistente lascia emergere nuove possibili piste. Sullo sfondo appare la storia di una antica miniera di blenda, responsabile dell’avvelenamento del torrente che scorre vicino al convento del XII secolo in contrada Fiumarola. Decisivi saranno l’esperienza di strada del maresciallo Berardi, la passione per l’aritmetica dell’appuntato Cantatore e una manovra di controinformazione escogitata da Sara per costringere il colpevole a venire allo scoperto.

QUI potete leggere la mia recensione, QUI l’intervista all’autore.

Il cerchio perfetto, di Claudia Petrucci, Sellerio 2023, pp. 232
Due vicende si intrecciano alternandosi nel ritmo del racconto. Una è ambientata negli anni Ottanta e procede a ritroso, ripercorrendo la relazione tra una ventenne dell’alta borghesia milanese, Lidia, e il giovane architetto che ha lavorato al progetto di ristrutturazione della casa regalatale dal padre in via Saterna, nel centro di Milano. Una casa particolare, un progetto architettonico visionario in cui ogni stanza è percorsa da una vibrazione, quasi da un mistero: un luogo che celebra la relazione clandestina e asimmetrica tra i due, la fragilità di Lidia e l’ambizione che infiamma il giovane uomo.
Ritroviamo la casa e le sue atmosfere alcuni decenni dopo, in un futuro prossimo, in cui la catastrofe climatica e la crisi migratoria sono in pieno corso, le strutture di convivenza ormai al collasso. Roma è torrida in modo insopportabile, Milano eternamente immersa in una nebbia arancione. Qui si muove Irene, quarantenne curatrice fallimentare di successo grazie alle aste in cui si cedono ai privati proprietà immobiliari di grande valore, spesso tesori dello Stato. Una donna solitaria e senza figli, a cui viene affidata da un facoltoso avvocato la vendita di una casa difficile e affascinante, proprio quella di via Saterna. Quando Irene la visita la prima volta ne è subito colpita, avverte una inquietudine, lo spazio è inatteso e ostile, eppure vi si cela un oscuro senso di bellezza, una luce profonda. Qualcosa non torna, piccole tracce qui e là, l’assenza di polvere al terzo piano, un mucchio di stoffe lasciato davanti a un divano. Ma l’idea di vendere quella casa la spinge a procedere, senza guardarsi indietro.
Nell’architettura vorticosa de Il cerchio perfetto scaturiscono relazioni impreviste, si profila un’idea di amore egoista e manipolatorio, si indaga una giovinezza protesa sul vuoto. Ovunque si avverte il fardello di un passato mai risolto, ed emerge l’idea di una possibile maternità nonostante un mondo che incombe minaccioso con le sue trasformazioni. È un romanzo sottilmente inquietante e teso, capace di sorprendere in ogni pagina.

Il diavolo in persona, di Peter Farris, NNEditore 2023, traduzione di Valentina Daniele, pp. 272
Maya ha diciotto anni e fa la prostituta. Reclutata nell’harem di lusso del potente Lucio, è diventata la preferita del Sindaco, uomo corrotto che un giorno, in preda all’eccitazione, si lascia sfuggire davanti a lei informazioni importanti sulla tratta di esseri umani al confine tra Stati Uniti e Messico. Appena la notizia arriva ai trafficanti messicani, a Maya non resta che mettersi in fuga. Gli scagnozzi di Lucio tentano di ucciderla, ma Leonard Moye, il proprietario dei terreni disseminati di spaventapasseri su cui la giovane cerca salvezza, le offre riparo e protezione. Leonard è un uomo arrabbiato, solitario e pericoloso, ma si affeziona a Maya come da tempo non gli capitava e sarà disposto a tutto pur di difenderla. Il diavolo in persona è un southern noir incalzante e ricco di colpi di scena, che racconta un’America ostaggio di forze oscure e feroci, violente e senza scrupoli. Ma il romanzo di Peter Farris è anche un inno all’amicizia, e alle possibilità di riscatto concesse dalla lealtà e dal coraggio.

Elisabetta di York, di Alison Weir, Neri Pozza editore 2023, traduzione di Chiara Brovelli, pp. 576
Da che ne ha memoria, Elisabetta ha sempre saputo di essere importante: primogenita del re Edoardo iv e di Elisabetta Wydeville, la sua nascita è stata celebrata con la stessa gioia riservata a un erede maschio. I capelli tra il rosso e l’oro, gli occhi blu e i lineamenti delicati, non ha la bellezza algida della madre e tuttavia è graziosa; i suoi sogni sono popolati da cavalieri che salvano fanciulle e innamorati che si giurano fedeltà, come nelle storie d’amore che divora. Promessa sposa al Delfino di Francia fin dalla piú tenera età, a diciassette anni Elisabetta è una giovane donna che si appresta a compiere il proprio dovere. Ma quando una nuova alleanza politica manda a monte il fidanzamento, provocando la morte di suo padre, in quel vuoto si insinua, subdolo, il fratello del re, Riccardo iii, da troppi anni assetato di potere. Davanti a quella meschina usurpazione, alla famiglia di Elisabetta non resta che una soluzione: fuggire. Perché, come in una favola nera, la giovane e i suoi fratelli si vedono improvvisamente privati non solo del titolo, ma anche della loro stessa identità. Decisa a sopravvivere a ogni costo alla rovina, Elisabetta si trova cosí al centro dello scontro fra York e Lancaster: un campo di battaglia dove schiererà tutto il proprio coraggio e la propria intraprendenza. Attingendo a una ricca documentazione storica, Alison Weir racconta cosí la storia struggente, avventurosa e a volte tragica di Elisabetta di York, figlia, sorella, nipote e madre di re. Consorte modello, donna generosa e influente, Elisabetta visse uno dei periodi piú turbolenti della storia inglese, eppure riuscí a lasciare dietro di sé un’eredità destinata a specchiarsi nei secoli, e a concretizzarsi, anni dopo, in quella nipote che sarebbe stata la prima donna della dinastia Tudor a salire al trono: Elisabetta I.

Nel mare di Elsa, di Gea Finelli, Nutrimenti edizioni 2023, pp. 176
Perché e quando Elsa Morante approda sull’isola di Procida? È invitata da qualcuno? È per pura curiosità? E quanto vi resta? In compagnia di chi? E soprattutto, come trascorre il suo tempo sull’Isola? Da quali incontri, quali suggestioni, trae ispirazione per scrivere il suo capolavoro L’isola di Arturo? Che realtà incontra quando vi sbarca nei primi anni ’50? E che accoglienza riservano i procidani alla scrittrice italiana più celebre del secondo dopoguerra?
Tanto si è scritto e raccontato delle lun­ghe permanenze a Capri della coppia Morante-Moravia, mentre poche e fumose testimonianze si avevano fino ad oggi dei lunghi periodi trascorsi a Procida dalla più celebre coppia di letterati del tempo. Eppure, nessun altro luogo e nessun altro momento incidono così profondamente sulla sua vena creativa, corrispondono così intimamente al suo vissuto, come Procida: un’isola magica, ‘un giardino fatato’ battuto dai venti, profumato di limoni, abitato da animali fantastici, illuminato dalle sere stellate, protetto da un mare palpitante e infinito che seduce la scrittrice come un canto di sirene.
Le testimonianze inedite di chi ebbe il privilegio di conoscerla, o di scrutarla di nascosto, durante il suo soggiorno sull’isola, ci ripropongono la magica fusione alchemica tra un territorio e un’anima, entrambi impetuosi e fragili.

Ultima estate a Roccamare, di Alberto Riva, Neri Pozza editore 2023, pp. 224
Ci sono momenti magici in cui scrittori, artisti, critici condividono un luogo. E in quel luogo creano. Alberto Riva ci racconta di una pineta in Maremma, il luogo sono stati scritti capolavori che leggiamo e rileggiamo ancora. Avevano casa a Roccamare Italo Calvino e Pietro Citati, Carlo Fruttero e Furio Scarpelli: facevano il bagno, camminavano, si scambiavano visite, cene, libri, parlavano di cinema, stavano in silenzio, si ascoltavano, ridevano, scrivevano. Come fu l’estate del 1985 in cui, lungo quella linea tirrenica, c’erano ancora tutti? L’estate in cui Calvino muore mentre scrive le sue Lezioni americane? Tornare su quella lunga spiaggia, le dune vagamente sahariane a perdita d’occhio fino a Marina di Grosseto, dove il signor Palomar osservava le onde e i seni delle bagnanti, significa ritrovare le tracce di una stagione indimenticabile fatta di amicizie struggenti e segrete corrispondenze: Federico Fellini, Mario Tobino, Milan Kundera, Carlo Cassola, Georges Simenon, Nico Orengo, Cesare Garboli, Fruttero & Lucentini e tanti altri. Dialoghi a distanza tra letteratura, cinema, pittura, musica e le voci di chi ancora ricorda, di chi c’era, di chi ci è passato, di chi ha amato e non dimenticaUltima estate a Roccamare è la storia di un risveglio al sole, un viaggio nella creazione letteraria; un omaggio a un luogo bellissimo, a chi l’ha dipinto, a chi vi è approdato e a chi di lí è salpato.

BUONE VACANZE E BUONE LETTURE A TUTTI!