INCIPIT
Ho messo mio padre di sopra. Dopo averlo sistemato su una sedia, ho smontato il letto. Lui è rimasto lì, come un vitello appena nato non ancora leccato dalla madre: la testa ciondolante e gli occhi che non si fissano su niente. Ho tirato via le coperte, le lenzuola e il coprimaterasso, appoggiato materasso e doghe contro il muro e staccato testiera e pediera dalle sponde. Cercavo di respirare il più possibile con la bocca. La camera al piano di sopra – la mia camera – l’avevo già sgombrata.
“Che cosa fai?” mi ha chiesto.
“Ti trasferisci.”
“Voglio restare qui.”
“No.”
Il suo letto poteva anche tenerlo. Una metà è fredda da più di dieci anni, ma quel posto vuoto continua a essere coronato da un cuscino.
Gerbrand Bakker