Il mestiere di leggere. Blog di Pina Bertoli

Letture, riflessioni sull'arte, sulla musica.

Le rovinose

INCIPIT

È buio e diluvia quando Silvana Guerrini tira giù la serranda del suo negozietto di paralumi nel centro di Siena; fa freddo sebbene sia aprile, e ancora diluvia quando sale sull’autobus per tornare nella periferia dove abita; continua a diluviare mentre lei, inzuppata e stanca, arranca per le scale del suo condominio, e scuotendo l’ombrello che gocciola apre la porta di casa. Una vicina s’affaccia sul pianerottolo, «Il postino ha lasciato una raccomandata per te, ho firmato io la ricevuta». Le porge una bustona cincischiata, con indirizzi

diversi cancellati e riscritti, deve aver girato parecchio, pensa Silvana prendendola, sarà una grana, non ha voglia di aprirla infreddolita com’è, e l’appoggia sul tavolinetto dell’ingresso.

Accantonare i guai e far finta di niente è un buon metodo per tirare a campare, l’ha imparato da tempo. Alla busta non pensa più mentre accende il riscaldamento, s’infila le pantofole, mette sul fuoco la frittata, riscalda le erbette aglio e olio, cena in fretta, poi prepara il minestrone per la sera dopo, lava i piatti, dà una spazzata alla cucina. Si risovviene della busta dopo essersi seduta davanti alla televisione; con un sospiro si tira su dal divano, va a riprenderla, torna a sedere, l’apre aspettandosi bollette, multe, la comunicazione del paventato aumento d’affitto del negozio…

Concetta D’Angeli

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